24.4.13

Se Lenin avesse perso il treno dalla Svizzera...


...Non sarebbe successo nulla di rilevante, naturalmente. I tedeschi, che ci tenevano follemente a farlo arrivare in Russia vivo e vegeto per capeggiare la rivoluzione contro lo Czar, avrebbero semplicemente lasciato passare il treno successivo e la rivoluzione sarebbe ugualmente avvenuta. 
Ma una domanda idiota come la mia ha lo scopo di richiamare l'attenzione sulle svolte impreviste della storia, sulla possibilità che certi eventi non avvenissero o avvenissero in maniera diversa, con esiti che man mano si allontanano sempre di più dalla storia che conosciamo. 
Questo futile esercizio si chiama Ucronia (o controstoria) e può vantare romanzi piuttosto interessanti. Citati a caso, scrutando nella biblioteca di casa, il celeberrimo La svastica sul sole di P.K.Dick, Pavana di Keith Roberts, il non eccelso Fatherland, la serie di poliziesco-fantascientifico-ucronica di Lord Darcy di Randall Garrett, romanzi semidimenticati come Garibaldi a Gettysburg di Pierfrancesco Prosperi o Anniversario Fatale di Ward Moore, fino a capolavori come Roma senza papa e Contropassato prossimo di Guido Morselli. 
E I biplani di D'Annunzio di Luca Masali.
Ed è proprio l'autore dei biplani ad accompagnarvi in un breve viaggio nella controstoria, oggi nel sito ALIA Evolution.
Nulla di più dell'intervento che tenne nel 2001 al convegno I sogni della Scienza, ma qualcosa che merita davvero leggere. Oggi ho pubblicato la prima parte dell'articolo, per la seconda dovrete attendere fino al prossimo mercoledì, ma credo che ne valga la pena. Buona lettura!

 

8 commenti:

Nick Parisi. ha detto...

Te lo linko un po in giro.
Per il bene della causa, ovviamente.;)

Massimo Citi ha detto...

@Nick: per il bene della causa, sono d'accordo. Sperando di essere un po' più furbi del PD...

Camilla P. ha detto...

Le ucronie mi divertono moltissimo e ho trovato interessante il post su ALIA che hai linkato :)

Massimo Citi ha detto...

@Camilla: per la verità ho una passione insana anch'io per le ucronie. Nei limiti del ragionevole e del possibile cerco di non farmi scappare un libro del genere. Fa parte del mio scarso attaccamento al reale. Grazie per il link ad ALIA Evo.

Argonauta Xeno ha detto...

A me sinceramente non hanno mai attratto più di tanto, forse perché mi hanno sempre proposto storie ambientate in un periodo che... boh, non so. Un amico mi consiglia Fatherland ogni volta che mi incontra. Non lo chiama ucronia, naturalmente, ma "thriller" e qualcos'altro che non contiene nessuna "u" (e credo nessun "fanta").
Devo però dire che di ucronia non ho letto nulla, a parte recentemente un fumetto sulla corsa allo spazio in solitaria dell'Impero Britannico. Se l'idea è divertente, aggancia anche il sottoscritto! ^^

(E una delle idee non sfruttate che ho appuntato da qualche parte è, appunto, un'ucronia.)

Massimo Citi ha detto...

@SX: probabile, per quanto mi riguarda, che si tratti di un lascito della mia passione scolastica per la storia. Trovo che l'ucronia abbia una dimensione collettiva che soltanto la sf riesce ad eguagliare. Da un panorama profondamente cambiato puà discendere un mutamento profondo per l'animo umano o gli umani sono comunque gli stessi? Questo è uno degli interrogativi profondi che uniscono ucronia, sf e romanzo storico.
Quanto a Fatherland l'ho a suo tempo letto ma trovandolo - sinceramente - un po' ovvio e un po' deludente. Ma io non amo troppo i thriller e un matrimonio di interesse tra il thriller l'ucronia mi interessa poco.

Romina Tamerici ha detto...

La storia controfattuale è abbastanza interessante a mio avviso.
Di solito si dice che "la storia non si fa né con i se né con i ma", ma in realtà è proprio attraverso delle scelte che si costruisce.

Massimo Citi ha detto...

@Romina: grazie del tuo passaggio. Per quanto riguarda la storia controfattuale o controstoria, sono d'accordo con te. È proprio perché si ragiona su come "sarebbe potuta andare se" che comincia la nostra comprensione della storia reale.