Non è una vera e propria parodia, quella che segue. Soltanto un modo particolare di svolgere uno dei temi del seminario autogestito a suo tempo frequentato: svolgere una storia di genere inserendovi una donna e una birra (o più d'una) rovesciate, il tutto entro le 5.000 battute. All'epoca scelsi come canone la storia per bambini, anche se mi rendo conto che almeno in parte ciurlai nel manico, presentando come storia da bambini un calco che deve parecchio a Roald Dahl e qualcosina a Mervin Peake. Il nome della cameriera della birreria è un piccolo debito verso un cartoon italiano di Gino e Roberto Gavioli, datato 1968: «Putiferio va alla guerra».
Buona lettura, in ogni caso:
Putiferio
-
Non mi piace la marmellata!
I
quattro fecero un passo indietro stupiti.
-
Nemmeno quella di ciliege? - Chiese timidamente Acchiappaguai.
-
No! - E così dicendo il giovane re gli lanciò un grosso libro
scritto da un famoso e noiosissimo filosofo che colpì il povero
Acchiappaguai con lo spigolo.
-
Ahiahiahiahi! Povero me! Tutta colpa di questo stupido nome.
-
Il nome è la conseguenza, sciocco, non la causa. - Paroladoro si
lisciò i baffi con le dita. Il sovrano continuava a lanciare loro
addosso tutto quello che gli capitava sotto mano urlando come un
barbaro dell'Oltreghiaccio e intanto Paroladoro pensava -
interrompendosi solo per chinarsi di tanto in tanto: Nove anni.
Nove anni di tentativi falliti, di squisite pietanze e di cuochi
sopraffini. Tutto inutile. Sua maestà Levomiro Artasio Veniero
Ansante Quarto dei Crociferi non mangia altro che polenta, solo
polenta cucinata da Manolenta, lo sguattero delle reali cucine. E per
giunta fredda. Ahi!
Un
arco in legno del Reale gioco di costruzioni aveva centrato la fronte
del Primo Consigliere di Sua Maestà, il luminoso Visconte Paroladoro
dei Piani Erbosi che ora se la sfregava non solo per l'amarezza ma
anche per il dolore.
-
Che facciamo?
Erbalunga,
il dispensiere e gran confetturiere di corte, si strinse nelle
spalle. Teneva il vaso della marmellata dietro la schiena per
salvarlo dalla furia del sovrano.
-
Voglio andare da Putiferio! Subito! - Urlò sua maestà, rimasto
senza munizioni.
-
Sentito? Si va da Putiferio. - Disse Paroladoro a Erbalunga.
La
real carrozza li trasportò tutti e cinque - Paroladoro, Erbalunga,
Acchiappaguai, Ombragrigia e Levomiro IV - nella vecchia, sporca,
puzzolente birreria Buccia di patata dove Putiferio, una
ragazzina di dodici anni, serviva ai tavoli.
-
Bene. Ordinate una birra.
-
Ma... Maestà. Io non ho sete. - Annunciò il solito Acchiappaguai.
-
É un nostro desiderio. E lo sai che i nostri desideri...
-
Sono ordini! - Aggiunsero in coro gli altri.
-
I signori desiderano?
I
quattro guardarono la ragazzina aggrottando la fronte.
-
La solita birra per tutti. - Ombragrigia il guerriero era abituato ad
affrontare coraggiosamente la sorte.
Putiferio
si allontanò. Fatti due passi inciampò in qualcosa e finì lunga e
tirata per terra. Per farsi male non se ne faceva quasi mai: era solo
distratta, ma così distratta che non si sarebbe accorta di nulla
nemmeno se il locale si fosse riempito di draghi o fosse scomparso
per un incantesimo. Si tirò su con la pazienza e la calma di chi
tanto ci è abituato e riprese a marciare verso il bancone.
-
Io amo quella ragazza! - Annunciò il sovrano.
-
Non è degna di voi, maestà. Sapete bene che siete promesso alla
meravigliosa Principessa Corallina Birillo Zeffiro Nasinsù di Porto
Sagittario.
-
A me piace Putiferio. E un giorno o l'altro scapperò con lei. Ma
perché non vi cercate una altro re?
Paroladoro
si morse le labbra per non dire Volentieri e spiegò: - La
gloriosa famiglia dei Crociferi regge Zuberia dai tempi dei tempi
e...
-
Arriva la birra!
L'unica
speranza era che Putiferio inciampasse prima di arrivare nei paraggi.
Ma non accadeva mai: in genere arrivava fin davanti al tavolino per
poi stramazzare e mandare birra e boccali a inzuppare ben bene i
clienti. Stranamente sua maestà in quei casi se la cavava asciutto e
contento mentre la sua piccola corte riprendeva la strada di casa
fradicia e triste come un gatto caduto in una fogna.
Puntualmente
Putiferio arrivò fino a un palmo da loro, fece in tempo a dire -
Servit... - per poi inciampare in chissachè e vuotar loro
addosso quattro pinte abbondanti di birra scura.
-
Scusate, scusate vi prego. Vado subito a prendervi altre quattro
birre.
-
Per carità. Così ci basta. Quanto vi dobbiamo? - Chiese Erbalunga.
Paroladoro
prese con due dita il bordo di pizzo fradicio e macchiato del suo
abito di velluto e lo annusò con una smorfia.
Levomiro
intanto rideva a crepapelle, si batteva i pugni sulle ginocchia,
pestava i piedi per terra e nitriva, e la cosa faceva male al cuore
dei suoi cortigiani.
Il
Primo Consigliere pagò un ducato e si alzò.
-
Bene, torniamo a palazzo?
-
NO! - Urlò Levomiro.
Paroladoro
si schiarì la gola. - Dicevo... Andiamo a...
-
NO! Siete sordo?
-
Maestà ma...
-
Putiferio! Un'altra birra. Per tutti! - Urlò il giovane sovrano.
4 commenti:
Divertente. Anche la storia, i nomi dei personaggi e l' ambientazione ricordano molto le storie per bembini cresciuti di fine anni sessanta. Ricordi? Quelle che musicava Silverio Pisu, ecco quello è lo stile.
@Nick: azz... mi ricordo vagamente di un signore che si chiamava Silverio Pisu, ma non potrei decentemente citare nulla di suo. Se non altro non potranno accusarmi di averlo copiato :-(
Grazie della lettura, comunque, e goditi il tuo buen ritiro. Ma non troppo.
"Putiferio va alla guerra" me lo ricordo anch'io. Invece la tua Putiferio mi ricorda qualcun altro…
Mi ricordo anche Silverio Pisu. Non vorrei osare troppo, ma Silverio potrebbe essera autore di un divertente raccontino (forse pubblicato sul vecchissimo Galassia) sull'anima (usata in senso traslato, tipo un paese di 100 anime) e un tentativo di invasione aliena. È possibile? Che ne dici Nick?
@S_3ves: già, era un sabato sera di un giorno invernale qualunque. Lo davano in alternativa a "Canzonissima", e noi - ognuno a casa sua - ha preferito disertare l'appuntamento nazional-popolare. Dovevamo e dobbiamo avere qualcosa in comune, noi due :-)
Quanto al resto, se aspetti Nick vedrai che ti risponderà.
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