Sono qui, questa volta, per parlare non di questo blog ma del blog di LN-LibriNuovi al quale sto dedicando molto più tempo che al povero Fronte & Retro, e che - conseguentemente - mi sta dando qualche piccola soddisfazione.
Nato ad aprile dello scorso anno, dopo l'esperienza comunque positiva del vecchio LN-out-of-print, raggranella ogni giorno dai 30 ai 100 passaggi - passaggi che corrispondono in buona parte a letture - con una tendenza alla crescita. Il sito raccoglie al momento poco meno di 800 articoli, in parte articoli già pubblicati su LN cartaceo e in parte articoli nuovi, di Consolata Lanza, di Silvia Treves, miei, la famose interviste di Nick il Noctuniano, gli articoli di Franco Pezzini più varie ed eventuali.
E il sito cresce anche grazie a una forma di cannibalismo, dato che spesso, nel momento di scegliere dove pubblicare una mia recensione, finisco per pubblicarla su LN, perché comunque sono sicuro che lì qualcuno lo leggerà.
A questo punto mi viene in mente il buon Francesco Eandi, costruttore del sito di LN, che mi ammoniva a non disperdere i miei sforzi. "Lavora su LN, non preoccuparti del resto". Già, verissimo, solo che... Insomma, non è facile dedicare tutti i propri sforzi a un solo blog, oltretutto monotematico come LN. Ma su questo tema penso ritornerò.
In ogni caso è curioso come le letture del sito procedano indipendentemente dalla lunghezza dell'articolo.
Il buon Francesco Eandi (sempre lui) mi ammonì a suo tempo che "articoli troppo lunghi facilmente vengono saltati" e non ho motivi per dubitarne, ma dando un'occhiata ai post più letti gli articoli lunghi, gli speciali, le interviste, le mappe (recensioni di più libri dello stesso o di diversi autori) risultano letti con la stessa frequenza degli articoli più brevi. Ora, assumendo che la lunga esperienza di Eandi nella gestione di siti internet dà più che qualche valido fondamento ai suoi commenti, non posso che osservare che gli articoli più lunghi pubblicati su LN hanno qualche peculiarità che li rende, nonostante tutto, appetibili. L'approfondimento su un autore, per esempio, o una visione più ampia su un genere e sul suo passato, storia e storie di autori e città, riflessioni sulla scienza e le scienze... tutti elementi che hanno contribuito a spingere non pochi lettori a fermarsi sulle nostre pagine.
A questo punto mi viene in mente il buon Francesco Eandi, costruttore del sito di LN, che mi ammoniva a non disperdere i miei sforzi. "Lavora su LN, non preoccuparti del resto". Già, verissimo, solo che... Insomma, non è facile dedicare tutti i propri sforzi a un solo blog, oltretutto monotematico come LN. Ma su questo tema penso ritornerò.
In ogni caso è curioso come le letture del sito procedano indipendentemente dalla lunghezza dell'articolo.
Il buon Francesco Eandi (sempre lui) mi ammonì a suo tempo che "articoli troppo lunghi facilmente vengono saltati" e non ho motivi per dubitarne, ma dando un'occhiata ai post più letti gli articoli lunghi, gli speciali, le interviste, le mappe (recensioni di più libri dello stesso o di diversi autori) risultano letti con la stessa frequenza degli articoli più brevi. Ora, assumendo che la lunga esperienza di Eandi nella gestione di siti internet dà più che qualche valido fondamento ai suoi commenti, non posso che osservare che gli articoli più lunghi pubblicati su LN hanno qualche peculiarità che li rende, nonostante tutto, appetibili. L'approfondimento su un autore, per esempio, o una visione più ampia su un genere e sul suo passato, storia e storie di autori e città, riflessioni sulla scienza e le scienze... tutti elementi che hanno contribuito a spingere non pochi lettori a fermarsi sulle nostre pagine.
D'altro canto resta vero che spesso ciò che un lettore cerca è un commento rapido e incisivo che non superi, possibilmente, le venti - trenta righe. E temo sarà bene lavorare anche su questo genere di recensioni brevi.
Ma veniamo ai problemi, ovvero, in qualche caso, alle scelte compiute:
D.: A che cosa serve recensire libri usciti 10-12 anni fa e divenuti introvabili?
R.: Beh, a parte che ormai di irreperibile grazie a internet non esiste quasi più nulla, il concetto è quello di conservare la memoria di buoni libri e di buoni autori. Comunque nelle pagine di LN esistono centinaia di articoli che non ripubblichiamo perché troppo evidentemente legati a un altro momento e ad altri gusti. I titoli recuperati lo sono per qualità del libro presentato.
D.: Pubblicate soltanto recensioni e simili?
R.: Per il momento sì. Un grosso problema sul quale stiamo riflettendo sono i libri elettronici autoprodotti e i libri autopubblicati. Meritano o no un commento, interessano - soprattutto i secondi - a qualcuno di diverso dall'autore? E se fra di loro si annidasse un secondo Shakespeare o un secondo Dante Alighieri?
Niente battute, per favore.
Anche questo è un problema sul quale merita riflettere.
D.: I vostri pareri sono talvolta molto diversi dal mio. Ma non ho voglia di scrivervi per farvelo sapere.
R.: Già. Pochi commenti e solo qualcuno che suggerisce ulteriori percorsi o fa notare educatamente di non essere d'accordo con un commento o una recensione. Una dozzina al massimo. Siete tutti così convinti che siamo il massimo, tanto da non meritare altro che un rispettoso silenzio? Ovviamente non è possibile: il problema è la normale pigrizia del navigatore che apprezza - o non apprezza - ma non ha voglia di commentare. Sarebbe bello leggere anche i vostri commenti, almeno ogni tanto, ma non abbiamo nemmeno intenzione di sparare megakzzte per darvi la soddisfazione di scriverci quanto siamo farlocchi. Insomma, i vostri commenti sono graditissimi ma se continuate a rimanere in silenzio ce ne faremo una ragione.
D.: Ricorrerete ancora a collaborazioni con altri siti e blog?
R.: Perbacco! Stiamo studiando un modo per reclamizzare sulla pagina FB della rivista (che esiste qui) gli articoli e gli interventi che ci sono parsi più interessanti e continueremo a ripubblicare interviste e articoli da altri blog - come abbiamo fatto finora per Nocturnia e Anaconda Anoressica. Oltre a questo presto pubblicheremo un intervento nel quale si invitano i lettori a inviare le proprie recensioni. Piccola nota: non inviateci, per favore, richieste di recensioni alla vostra ultima opera. La risposta non può che essere negativa, non per perfidia pura ma semplicemente perché ci è impossibile leggere a un tale ritmo e scrivere qualcosa che abbia un minimo di senso. E comunque le nostre esperienze - le mie in particolare, dal momento che ero uno dei due addetti a leggere i libri che arrivavano in libreria inviati dagli autori - sono state estremamente negative. Mai dire a un autore esordiente che il suo libro non assomiglia nemmeno un po' a un capolavoro. Per un po' ho conservato le lettere che mi arrivavano in risposta ("lei non capito nulla"; "ma è possibile che lei sia così bestia da non aver compreso che..."; "la sua lettera mi ha spezzato il cuore e non sono riuscita a dormire per tutta la notte"), poi ho smesso di farmi il sangue amaro, ho buttato via l'epistolario e preferisco rispondere: "grazie non fumo".
...
Per il momento ho terminato, sperando di essere riuscito a spiegare come mai ultimamente sono uccel di bosco sulle frequenze di Fronte & Retro. Sinceramente fatico a star dietro a tutti e due i blog. Può darsi che, in definitiva, abbia ragione Eandi, ma ne riparleremo.
R.: Beh, a parte che ormai di irreperibile grazie a internet non esiste quasi più nulla, il concetto è quello di conservare la memoria di buoni libri e di buoni autori. Comunque nelle pagine di LN esistono centinaia di articoli che non ripubblichiamo perché troppo evidentemente legati a un altro momento e ad altri gusti. I titoli recuperati lo sono per qualità del libro presentato.
D.: Pubblicate soltanto recensioni e simili?
R.: Per il momento sì. Un grosso problema sul quale stiamo riflettendo sono i libri elettronici autoprodotti e i libri autopubblicati. Meritano o no un commento, interessano - soprattutto i secondi - a qualcuno di diverso dall'autore? E se fra di loro si annidasse un secondo Shakespeare o un secondo Dante Alighieri?
Niente battute, per favore.
Anche questo è un problema sul quale merita riflettere.
D.: I vostri pareri sono talvolta molto diversi dal mio. Ma non ho voglia di scrivervi per farvelo sapere.
R.: Già. Pochi commenti e solo qualcuno che suggerisce ulteriori percorsi o fa notare educatamente di non essere d'accordo con un commento o una recensione. Una dozzina al massimo. Siete tutti così convinti che siamo il massimo, tanto da non meritare altro che un rispettoso silenzio? Ovviamente non è possibile: il problema è la normale pigrizia del navigatore che apprezza - o non apprezza - ma non ha voglia di commentare. Sarebbe bello leggere anche i vostri commenti, almeno ogni tanto, ma non abbiamo nemmeno intenzione di sparare megakzzte per darvi la soddisfazione di scriverci quanto siamo farlocchi. Insomma, i vostri commenti sono graditissimi ma se continuate a rimanere in silenzio ce ne faremo una ragione.
D.: Ricorrerete ancora a collaborazioni con altri siti e blog?
R.: Perbacco! Stiamo studiando un modo per reclamizzare sulla pagina FB della rivista (che esiste qui) gli articoli e gli interventi che ci sono parsi più interessanti e continueremo a ripubblicare interviste e articoli da altri blog - come abbiamo fatto finora per Nocturnia e Anaconda Anoressica. Oltre a questo presto pubblicheremo un intervento nel quale si invitano i lettori a inviare le proprie recensioni. Piccola nota: non inviateci, per favore, richieste di recensioni alla vostra ultima opera. La risposta non può che essere negativa, non per perfidia pura ma semplicemente perché ci è impossibile leggere a un tale ritmo e scrivere qualcosa che abbia un minimo di senso. E comunque le nostre esperienze - le mie in particolare, dal momento che ero uno dei due addetti a leggere i libri che arrivavano in libreria inviati dagli autori - sono state estremamente negative. Mai dire a un autore esordiente che il suo libro non assomiglia nemmeno un po' a un capolavoro. Per un po' ho conservato le lettere che mi arrivavano in risposta ("lei non capito nulla"; "ma è possibile che lei sia così bestia da non aver compreso che..."; "la sua lettera mi ha spezzato il cuore e non sono riuscita a dormire per tutta la notte"), poi ho smesso di farmi il sangue amaro, ho buttato via l'epistolario e preferisco rispondere: "grazie non fumo".
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Per il momento ho terminato, sperando di essere riuscito a spiegare come mai ultimamente sono uccel di bosco sulle frequenze di Fronte & Retro. Sinceramente fatico a star dietro a tutti e due i blog. Può darsi che, in definitiva, abbia ragione Eandi, ma ne riparleremo.