2.12.12

Musica tosta


Domenica da queste parti significa musica. Più o meno da quando, circa un anno fa, postai il primo intervento sul grande Arvo Pärt. 
Da allora, praticamente senza interruzione, ogni domenica ho dedicato questo spazio a un musicista e a una musica a me prediletti. Mi rendo conto, riguardando l'elenco, di aver trascurato il jazz, pubblicando materiali di musicisti pop d'antan o cercando di suscitare - o resuscitare - interesse per la classica moderna o per curiosi artisti come Tuxedo Moon, Aphex Twin o avant-garde come i Massive Attack, i Portishead o potentemente heavy metal come S.O.a D. e Rammstein. 
In futuro prometto di dedicare maggior attenzione al jazz, che è stato assolutamente centrale per un lungo periodo della mia vita, quando suonavo e ascoltavo jazz senza interruzioni tra l'una cosa e l'altra, ma senza dimenticare la classica del xx secolo alla quale, lo ammetto, mi sento molto vicino, persino a soggetti profondamente discussi come quello che presento oggi.    


...
Alban Berg era un viennese, nato nel 1885, sotto il l'imperial-regio governo (K. und K.) e morto nel 1935, sotto il Reich millenario fondato e infine distrutto dall'austriaco Adolf Hitler. 
Allievo di Schoenberg e membro attivo della Seconda Scuola Viennese, venne discriminato e ridotto al silenzio dal nazismo in quanto compositore di una «musica degenerata». Nella Vienna degli anni '10 - uno di quei momenti e luoghi irripetibili nella storia di un paese - aveva come amici personali Gustav Klimt, Karl Kraus e Adolf Loos e compose opere come Wozzeck - dal testo del drammaturgo Georg Büchner - e Lulu, rimasta incompiuta.
Modernista e sostenitore della composizione dodecafonica, era comunque profondamente legato alla musica di Mahler e di Debussy. 
Personalmente l'ascolto di una composizione di Berg mi obbliga a mettermi idealmente in smoking ed ascoltarlo in assoluto, nevrotico silenzio [1]. Di fatto, quindi, lo ascolto sempre in cuffia. E a volume molto, molto alto.



[1] per una sorta di contrappasso, o forse di scherzosa vendetta, il povero Alban Berg è comparso come citazione e maschera qui, in un frammento di un mio brano. Non credo se ne sia adontato, in fondo a me le sue opere piacciono (anche se non è affatto detto il contrario).          

2 commenti:

Nick Parisi. ha detto...

I viennesi erano maestri in queste cose. ;)

Massimo Citi ha detto...

@Nick: già, peccato che il tempo scavi e distrugga. Adesso Vienna è una borghesissima città del centro Europa, suggestiva soltanto grazie al suo passato.