12.12.12

Un punto nella tempesta


Oggi sono molto modestamente partito con l'intento di presentare qualche piccola novità nel blog. Illustrare i cambiamenti, raccontare le mie intenzioni, i programmi in corso e quelli a venire. Insomma, provare a «fare il punto» e ipotizzare qualche tratto della strada a venire. 
Ma prima di iniziare ho deciso di leggere il giornale. 
Kazz...
E dare un'occhiata ai blog che seguo.
Omammamia...
Ma un'intenzione è un'intenzione, quindi cercherò di essere fedele ai miei intenti, nonostante ciò che accade intorno a me, anche se non potrò fare a meno di commentare, in maniera disordinata e poco conseguente, la tempesta che va crescendo.
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Perché mai Nick di Nocturnia ha deciso di mettere in frigorifero il suo blog? Non è un'invenzione, giuro. Vi basterà fare un salto sul suo ultimo post per leggere la frase: 

«sento però così a caldo di scrivere due righe - in quello che probabilmente sarà il mio penultimo atto da blogger, almeno per un periodo - con le mie considerazioni.»

Che cosa succede? Che cosa lo spinge a interrompersi?
Disgusto per il ritorno dell'orrido Berlusconi? Crescenti impegni di lavoro? La prossimità al 21.12.12? L'interruzione della linea telefonica? Non mi lasciare qui a costruire ipotesi avventate, Nick, fammi sapere!
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Uno dei blog che seguo è quello siglato Jumpinshark, scritto da un «Uomo» che abita a Roma. Non una parola di più nel suo profilo, ma un blog che appare ricco e informato, tanto da evocare la mano di un giornalista. Un blog lussuoso nella costruzione e nello stile, tanto da risultare (raramente) un po' faticoso, ma spesso perfettamente mirato e ottimamente costruito. L'ultimo dei suoi post riguarda la povertà mentale - e fisica, empatica e morale, non lesiniamo, via - di un giornalistucolo di «Libero» che si abbandona a considerazioni frivole e volgari su un'istantanea di Mario Monti alle prese con un cornetto da bar. Eviterò di riportare gli argomenti del «pezzo» risparmiandovi così un po' di turpiloquio altrui e personale e mi limiterò a far notare che se questo è il genere di argomenti scelti dai sicofanti dell'orrido B. c'è veramente di che spaventarsi. A voi non è mai capitato di udire un vecchio rinc... che stigmatizza i ristoranti troppo pieni e il traffico di ferragosto? Avete pensato di farlo smettere ma avete rinunciato dal momento che è impossibile fargli intendere ragione? Bene, evidentemente la linea politica dell'orrido B.  si situa ormai da quelle parti, rasoterra sui commenti da bar e sulle osservazioni puerili di ignoranti gonfi di . Non Europa, Euro, Spread, Banche e crisi internazionale ma trattorie troppo piene, ricconi che divorano brioches, giovani che non hanno voglia di lavorare, padroncini furbetti e donne mignotte. Praticamente il piccolo mondo del piccolo B.   
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A dare convinzione a questa visione non poteva mancare l'ottimo Davide Mana con un post davvero illuminante che ci racconta come nasce e cresce il capitalismo contemporaneo italiano, nato davanti a una pizza e (mal)cresciuto a forza di giochi sporchi e piccole furbate. Non è una novità, ho sentito più volte il genere di ragionamenti ideati da Diavola e Prosciutto&funghi, anche se talvolta almeno formalmente più accettabili, da parte di manager in carriera. In generale fondati sull'allegro disprezzo per il lavoro altrui e su un'esagerata considerazione per il proprio talento da tagliaborse. Il genere di soggetti che può capitare di ascoltare in un'intercettazione fatta in una notte di aprile, mentre si sfregano le mani al pensiero degli appalti che seguiranno al un terremoto. Se arrestati i soggetti piangeranno e invocheranno la mamma, «Che lei lo sa che sono bbbuono e che faccio sempre la comunione». 
Il modo giusto di guardare certi soggetti è attraverso il mirino di un fucile.
Io non sono cattolico. 
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E poi c'è lui, l'orrido B. 
Che poco tempo fa diedi per politicamente morto.
«Vedi che hai cantato vittoria troppo presto
Può darsi, per carità. Ma in fondo l'orrido B. ha un'età poco raccomandabile per la politica. Non può fare l'Ulisse della situazione, al massimo il fratello suonato e sporcaccione di Tersite. A suo tempo ho scritto:
«Ma una fuga dall'isola d'Elba non significa riavere un empereur. I suoi giorni sono passati e non c'è un futuro per lui. Diverso il discorso per i suoi lustrascarpe, sicofanti e leccapiedi. Ma per un po' possiamo respirare.»
Ecco, adesso abbiamo di nuovo il nostro orrido B. che tenta di risalire sul carro e di salvare quello che può delle sue proprietà. E lo sforzo di farlo inquinerà ogni parola che dirà, lo renderà trasparente, osceno, ributtante per chiunque non sia cieco. 
Il problema è, naturalmente, quanti sono i ciechi che circolano in Italia.  
...
Lo so, avrei dovuto presentare, illustrare, raccontare e ipotizzare, ma non ci riesco. Abbiate pazienza, ritornerò sul tema molto presto. 
Per il momento sono davvero troppo imbufalito per riuscire a scrivere come si deve
    

6 commenti:

Lucrezia Simmons ha detto...

Stavolta però abbiamo gli occhi del mondo puntati addosso, che parlano del ritorno della mummia.
Non foss'altro che per non sfigurare dovrebbero tutti mettere mano alla coscienza e cacciarlo a calci in culo come merita.
Una volta per tutte, lui con lasua italinità media, le sue protette, il suo moralismo ignorante, la sua faccia incartapecorita, le sue boutade senza senso, il suo sorriso miliardario, la sua tracotanza.
Pussa via.

S_3ves ha detto...

Sacrosanto, lady Simmons. E tutto vero Max. Aggiungerei un elemento che normalmente non considero rilevante, ma che nel caso di B. conta , e parecchio. La testolina del riverito cavaliere è quella di un maschietto. Di livello medio-basso, anziantotto e bassino, abituato da almeno mezza vita a stare in piedi sul proprio portafoglio per risultare più alto. Le donne che frequenta lo sanno benissimo e si danno da fer per fingere di non saperlo, di essere ammaliate dal carisma, ma solo di soldi si tratta. E lui, il cavaliere lo sa, ma finge - magari anche con se stesso - di non saperlo. Con gli altri umani - che il cavaliere identifica con la metà maschile, riesce a instaurare soltanto i rapporti che apparentmente (in realtà il regno animale è sorprentemente variegato e complesso) hanno tra loro i babbuini maschi: una gara a chi ce l'ha più grosso. Il portafoglio, beninteso. Questa mascolinità banale e men che mediocre (che qualche volta sospetto sia una buona rappresentanza di una bella fetta di paese)è ciò che tiene in ostaggio l'Italia da più di vent'anni, come dimostra la pochezza di B in politica estera: nei consessi dove si trattava il destino dell'Italia e dell'Europa, lui che faceva? faceva le corna, insultava Schultz chiamandolo kapo' e la merkel chiamandola culona. Se tolleriamo tutto questo ancora una volta B ce lo meritiamo, e che porti pure l'Italia alla rovina, sarà il classico esempio di una mosca che riesce a trascinare un autotreno nel burrone.

Massimo Citi ha detto...

@Lady Simmons: lo so, bisognerebbe rispondere prima, ma ho avuto una giornata pesante e sono arrivato a casa da poco. Mi cospargo il capo di cenere e in ritardo ti rispondo. Direi che hai tutte le ragioni, il B. non si merita altro che osservazioni spassionate che soltanto lui giudicherà insulti. Il grosso problema di B. è la sua sinistra somiglianza con l'Italiano medio. In fondo il fascismo pretendeva qualcosa dagli italiani mentre B. chiedeva loro soltanto di girarsi dall'altra parte mentre lui alleggeriva qualche povero pirla. B. è stato il sacerdote della religione dell'ignoranza e dell'ignavia. Tenerlo fuori dai c... fa bene alla salute generale.

Massimo Citi ha detto...

@S_ves: calma, un momento, ragioniamo... No, vabbé, hai ragione. Il B(etè? .befrenico? .bete?) ha sempre fatto il maschio, di quelli che abbagliano le oche e creano invidia nei maschietti. In più il nostro è stato tanto furbo - o ha avuto sufficiente fortuna - da lanciare le sue TV in un momento di profonda crisi della politica italiana. Così, sopravvissuto al suo papà politico, Bettino Craxi, e grazie alla terrificante ignoranza dell'italico popolo si è affermato riproponendo l'eterna immagine del macho italico. Che fa scena muta all'estero e scrive le parolacce nei cessi europei. Non credo che riuscirà a trascinare l'Italia nel burrone, più che altro perché il suo tempo è finito. Kaputt. Terminato. E comunque anche Mediaset dovrà trovarsi un commissario migliore.

Nick Parisi. ha detto...

Eccomi quà!
In realtà mi sono trovato ad affrontare una fase di stanchezza, anche di delusione per essermi reso conto che anche in rete il tentare di fare un discorso di qualità non sempre paga.
Suppongo che passerà....;)
Riguardo a B, per quanto mi riguarda lui e la sua corte di nani e ballerine, sono i maggiori responsabili del disastro italiano, sono coloro che invece di mettere in sicurezza il paese lo hanno depredato.
Il problema però è: gli italiani, se ne saranno finalmente resi conto?

Massimo Citi ha detto...

@Nick: beh, bisogna capire se l'Europa permetterà ancora agli italiani di farsi del male. Ingerenza? Certo, è possibile, ma è il genere di ingerenza che impedisce a un borseggiatore di condurre in porto il suo colpo. Più o meno quello che può accadere su un tram o nella metro vedendo qualcuno alleggerire del portafoglio un poveretto. Il problema del nostro benamato B. è stato proprio quello di immiserire l'Italia con la promessa - mai mantenuta - di farla progredire, di fare una politica da bullo della classe che si mette d'accordo con i balordi che ronzano fuori dai cancelli, il tutto per salvare la sua aziendina. Dio mio, che colossale, gigantesca insipienza!
Quanto alla tua interruzione e il silenzio degli altri blogger non preoccuparti, chi tace acconsente : )