Era un periodo particolarmente ricco di lavoro.
Carico di cose e cosucce da fare, terminare, iniziare e ultimare. Di impegni presi e di compiti da onorare.
Proprio in un momento simile doveva capitarmi una cosa del genere...
Una gatta, anzi una gattina di due mesi (quella che tiene tra le zampe anteriori è una trenetta e la foto è stata scattata sotto il mobile del tinello). Non che io sia del tutto incolpevole della situazione venutasi a creare, sia chiaro. Con mia figlia progettavamo da qualche mese di procurarci un gattino per semplice desiderio di compiacere il nostro personale culto catofilo, ma si sa che tra il desiderio di peccare e il piacere di farlo passa sempre molto tempo. Invece, solo qualche settimana fa salta fuori un amico di mia figlia che possiede una gatta che si è abbandonata ad amori illeciti con un maschio di passaggio, mettendo al mondo la bellezza di sei micetti. Il che dimostra che non si è trattato di violenza carnale [1] ma di genuina passione.
Da quel momento la cosa ha proceduto con terrificante velocità. Dalla scelta della gattina preferita da una foto della nidiata, alla necessità di informarsi sulla possibile reazione di un cane adulto di anni due all'arrivo di una piccolina non della propria specie, ai turbamenti in termini di gelosie e possessività, alla banale necessità di creare un piccolo spazio per la piccola in arrivo, al trasportino, al veterinario, a tutte le necessità più o meno stravaganti che possono venire in mente parlando di un membro minuscolissimo della specie felis cato.
Sotto il termosifone del tinello, life size |
Ulteriore problema, messo in bilancio soltanto in maniera facilona, era l'accoglienza di mia moglie, finalmente sazia della compagnia del buon cane Mirra e non troppo desiderosa di ricominciare la pratica dell'apprendistato alla vita sociale di un nuovo elemento felino.
Compito di suscitare il desiderio fu mio - mia figlia è abilissima nell'evitare le grane. In qualche modo riuscii nel compito affidatomi, promettendo, come la Germania dopo la Prima Guerra mondiale, una quantità eccessiva di favori, obblighi e corvées. E spergiurando che il cane avrebbe accolto meravigliosamente la piccola.
Il gattino è arrivato la scorsa domenica, pomeriggio. L'accoglienza mia e di mia figlia è stata educatamente fredda: non volevamo che il cane si sentisse trascurato.
Quella di mia moglie è stata scandalosamente allegra e felice, come se il gatto l'avesse scelto lei. Normale, da un certo punto di vista. Quanto al cane la sua prima reazione è stata di evidente gelosia. Non appena qualcuno di famiglia accennava ad accarezzare la piccola il cane ringhiava e cacciava il muso sotto il naso del poveretto, a quel punto tenuto ad accarezzarlo. Quanto al gattino, nonostante pesasse meno di un decimo del cane, non mancava di soffiare e "fare la gobba" non appena Mirra si avvicinava a meno di un metro. Ogni volta che si cercava di rifocillare la piccola era necessario nutrire anche il cane. Ogni volta che il cane si avvicinava all'angolino della piccola Isidora (nome scelto da Morgana) veniva distolto dalle sue losche intenzioni con l'offerta di un succulento biscotto e così via.
Domenica sera eravamo già pronti a un periodo di guerra, con la casa continuamente sorvegliata per scongiurare vendette e massacri. Lunedì ci siamo dati il cambio, tenendo sottocchio i due individui e sentendoci membri dell'ONU inviati in qualche semisconosciuto paese africano o asiatico dove era in atto uno sterminio etnico. Abbiamo notato che Isidora aveva smesso di soffiare all'apparizione del cane e che Mirra aveva cessato di ringhiare, ma non ci saremmo mai aspettati ciò che abbiamo visto la mattina successiva.
Isidora nello studio mentre insegue il buon cane Mirra |
Pessima foto, ma è sostanzialmente impossibile fotografare un cane e un gatto che giocano. |
Ci siamo resi conto che, in definitiva, soltanto gli esseri umani possono essere tanto pericolosamente criminali da richiedere una sorveglianza costante.
Mirra e Isidora, no, evidentemente.
[1] Ovviamente la violenza carnale è, a quando dicono gli etologi, una caratteristica dei primati superiori, primo tra tutti la specie Homo Sapiens Sapiens. Tra le altre specie semplicemente non c'è. E se qualcuno ha mai visto una gatta femmina di cattivo umore non avrà nessuna difficoltà a crederci. Quanto al numero dei piccoli è una funzione diretta del numero degli accoppiamenti (anche con diversi maschi).
16 commenti:
Ho la sensazione che Isidora e Mirra daranno vita a tante scenette comiche! Buon divertimento :)
Sono contento, un gattino ci voleva in casa. :)
È un avvenimento importante. Di animale domestico ne ho sempre avuto uno per volta, se si esclude la breve e perigliosa convivenza della micia con il criceto.
davvero caruccio, complimenti!
@Marcella: indubbiamente. Vorrei essere una macchina foto ambulante per riprendere tutte le stravaganti posizioni che le bestiole riescono ad assumere, compreso il cane a pancia all'aria mentre finge di avere la peggio in un corpo-a-corpo. Tra tutti e due ci rendono la vita migliore.
@Nick: secondo me i gatti sono i migliori parassiti possibili per la nostra specie. Siamo ben felici di ospitarli, nutrirli, coccolarli e non chiediamo loro nulla in cambio... Bei pirla che siamo.
Post spassosissimo con lieto fine e...retrogusto un po' amaro...ma si sa tu sei fatto così! :)
Eppoi ahimè la realtà è proprio quella che hai descritto.
Gli esseri umani sono davvero tremendi se confrontati a come gli animali gestiscono certe cose.
Comunque tutto il vostro stato d'animo mi ha un po' ricordato casa nostra quando è nato il mio secondo bambino.
E...un'ultima cosa...è ovvio che Silvia fosse stra allegra e amorevole con la piccola gattina.
Una mamma è mamma di tutti i componenti della famiglia. Non poteva essere diversamente.
@SX: anch'io ho sempre avuto un solo animale domestico alla volta. Finora tre gatte (compresa la sciagurata Isidora)e un cane. La convivenza tra cane e gatto è stata in parte una conseguenza imprevista e in parte una curiosità che mi porto dietro da una vita. Considerala un omaggio s Kropotkin e alla sua teoria dell'evoluzione per collaborazione, ovvero l'esatto contrario del darwinismo bastardo che ci circonda.
@Eddy: è una diavolessa, ma ho una lunga esperienza, in proposito. La mia prima gatta - Lara - era un soggetto proveniente dai quartieri peggiori della città piena di tic e con un complesso di persecuzione terrificante. Graffiava chiunque e soffiava a qualunque cosa si muovesse troppo velocemente, compresa mia moglie. Ma quando è morta abbiamo pianto come due bambini.
@Cily: è vero, essere in fondo un po' amaro è quasi un tic, per me. Ma d'altro canto è impossibile che il cervello non vada un po' alla deriva osservando il trattato di etologia vivente formato da un cane e da un gattino che si sforzano di convivere mentre tra esseri umani fatichiamo ad accettare un migrante o un rom. Il che non significa che io sia "buono", non lo sono mai stato e mi offenderei se qualcuno mi giudicasse così, ma soltanto ad avere confini ed orizzonti un po' più grandi del sindaco Gentilini. O di Joseph Goebbels.
L'internet è stato inventato principalmente per postare foto di gatti ;)
Sull'etologia buonista però sarei un po' più scettico - nel bene e nel male non c'è comportamento umano che non abbia corrispettivi nel mondo animale...
@Marco: verissimo. In FB ho persino scovato una pagina dedicata ai "gatti che dormono in posizioni assurde"... Molto buffo, comunque. Quanto all'etologia "buonista" non stavo citando facili esempi di bontà animale, sono conscio - tanto per fare due esempi particolarmente brutali (ed evolutivamente comprensibili) - dell'abitudine degli orsi maschi di uccidere i cuccioli (di orso) o dei leoni maschi di massacrare i piccoli del precedente "maschio" nel loro harem di femmine. Mi riferisco sempre a creature in qualche modo divenute domestiche in un ambito familiare, quindi a protesi affettive per gli umani. Ciononostante non posso fare a meno di stupirmi per l'elasticità mentale che creature "altre" sono in grado di dimostrare. In fondo sono un appassionato di sf e qualunque psicologia non-umana mi interessa non poco :)
Ho sempre avuto dei gatti e li considero, oltre che la specie vivente più fotogenica dell'universo conosciuto, il miglior antidoto all'arroganza e alla presunzione della nostra specie. Sono piccoli alieni domestici che non diventano mai del tutto prevedibili. Ho visto un vecchio gatto maschio sviluppare attenzioni quasi materne per una micina appena arrivata. Ho anche avuto esperienze negative, come ospitare le gatte di una mia amica (una era sorella di una delle mie, ma le due purtroppo non si sopportavano) oppure la gattina di mia sorella, una trovatella discendente da una lunga stirpe di gatti randagi e rinselvatichiti. L'interazione fra la nuova arrivata e la più giovane delle mie gatte, pacata e riflessiva ma fulminea quando si tratta di menare le zampe, è stata una specie di tornado felino da cui sono uscito scosso e sanguinante. Direi che con Isidora siete stati molto fortunati.
@Paolo: io ho avuto due sorelle - nate nella stessa nidiata - che hanno convissuto pacificamente finché non è nata la piccola umana, mia figlia. Da quel momento hanno cominciato a detestarsi, a lasciare le loro deiezioni in giro finchè, disperati, non abbiamo ceduto uno delle due a mia suocera. Questo è stato sufficiente per riportare la calma in casa. Sono animali per niente facili, i gatti, anche se indubitabilmente deliziosi. La piccola Isidora è senz'altro un buon gatto ma diffido della sua capacità di coinvolgere il cane nelle sue imprese....
Davvero adorabile: è sempre il momento giusto per avere un gatto!
@Romina: l'adorabile creatura è qui davanti a me che cerca di acchiappare la freccia del mouse... Ma perché la gente va pazza per queste creature?!?!
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