ALIA Evo l'ha fatta grossa.
Ha pubblicato un post senza sentirmi, senza consultarmi, senza chiedermi nulla.
Come se pensasse di essere indipendente.
Non solo, pensa addirittura di ritornare voce e strumento del progetto ALIA. Insomma, come ritrovare un dinosauro ancora vivo, aiutarlo a riprendersi, riabituarlo alla vita in un universo completamente diverso e poi sentirsi dire «grazie di tutto, davvero, ma ora me ne vò».
Va bene, va bene. Ma tanto del progetto ALIA redivivo se ne parlerà anche qui. In ogni caso, per chi volesse saperne qualcosa in più può sintonizzarsi qui.
...
Sbrigata - in senso puramente virtuale - la pratica ALIA, dovrei dire qualcosa del Salone o qualcosa del genere.
Dovrei presentare un musicista.
Dovrei commentare la tragicomica situazione dell'editoria come emerge da un'occhiata rapida a millanta banchetti, a centinaia di colonne, a dozzine di ziggurat. Ci ritornerò, giuro, ma non oggi.
Dovrei riuscire a mangiare qualcosa, prima di tutto. E poi fuggire.
Quindi mi limiterò a suggerirvi un tizio abbastanza famoso ma non troppo, abbastanza bravo ma non troppo (ne ho tre CD di livello, a mio parere, discendente), arpista e dannatamente svizzero. Svizzero tedesco. Andreas Vollenweider. Questo è il primo CD. Buon ascolto a tutti.
Nessun commento:
Posta un commento