20.8.19

ALIA Arcipelago: una buona idea


Interrompo qui – per una volta – la pubblicazione de Il Mare Obliquo per una riflessione sul lavoro compiuto in questi ultimi due mesi. Tranquilli, la pubblicazione del romanzo riprenderà con il prossimo post, approssimativamente per la fine della settimana. 
Con i primi giorni di agosto è terminato il lavoro per la pubblicazione in forma cartacea dei titoli di ALIA Arcipelago a suo tempo usciti in forma elettronica. È stato un lavoro intenso e sicuramente pieno di imperfezioni, migliorie rimaste desideri, vedove e orfani (tipografici) dimenticati o trascurati oltre che, fatalmente, qualche refuso che ha resistito impavido a una dozzina o più di riletture, ma in definitiva sono usciti in una forma più familiare a molti lettori. 
In questi giorni sto preparando il foglio pubblicitario per Strani Mondi e un'occhiata generale ai titoli pubblicati e alle loro copertine dà una curiosa sensazione: un po' come se davvero fossi un editore e davvero avessi un gruppo di persone che si fidano di me. Da non crederci. 
Isola di passaggio, di Silvia Treves, – un'antologia formata da tre racconti lunghi che costituisce l'antefatto a Mosca cieca [titolo provvisorio], il lungo romanzo sul quale lavora ormai da anni, è stato il testo che mi ha dato più grattacapi in assoluto. Soprattutto perché la nostra cara Silvia ha deciso di aggiungere un diagramma alla sua prefazione – che naturalmente non è stato affatto facile inserire nella versione stampata – senza contare le minime variazioni inserite nel testo. Infatti Isola di passaggio è stato l'ultimo a essere pubblicato.  
Dei due testi di Alberto Costantini, L'inquisizione di Padre Bertolt, gesuita e L'Eresia del Multiverso – il primo nato dallop sviluppo del racconto pubbicato su ALIA Evo 3, La confessione, il secondo centrato su un personaggio realmente esistito, Galeotto Marzio da Narni, vissuto nel XV secolo, che vive sorprendenti avventure nel multiverso – posso solo dire che è stato piacevole rileggerli per la pubblicazione, anche se mi hanno
dato non pochi problemi sul tema delle vedove e degli orfani, problemi risolti soltanto con una seconda edizione dell'Eresia. La prima edizione, messa in vendita con alcune pagine che come prima riga hanno un «-sato.» o «-ruppe il ragazzo.» diventeranno famose come il Gronchi Rosa.
Dei due libri di Mario Giorgi, Società del Programma Spaziale e Configurazione Alieno, sono (siamo?) particolarmente orgogliosi per le copertine scelte, oltre che, naturalmente, per aver avuto la possibilità di essere colui che ha avuto il coraggio insano di pubblicare due testi ermeticamente affascinanti, un desiderio che covavo in cuore fin dai tempi del grande Codice.  E qui, anche se difficilmente lo leggerà mai, inserisco un grande ringraziamento a Roberto F. In quanto ai due testi, se il primo racconta l'ascesa compiuta dal protagonista verso gradi di ulteriore consapevolezza, fino al termine della vicenda che esaurisce e
insieme spiega il senso del vocabolo «spaziale», il secondo è un testo che lessi una ventina di anni fa e che negli anni successivi non ha mai smesso di perseguitarmi per il modo nel quale Mario riesce a costruire e rendere accettabile una vicenda di per sé assurda. Si tratta di testi labirintici che hanno il grosso pregio di riuscire a sopravvivere senza difficoltà anche fuori dal substrato, virtuale o cartaceo.
L'antologia di Fabio Lastrucci, Da zero a infinito, è un testo che mi riempie di gioia aver pubblicato, sia su Fata Morgana, antologia annuale che costituiva l'omaggio agli abbonati, dove i suoi racconti erano sempre accolti con gioia – il che non è abituale per
un'antologia che riceveva annualmente dai cento ai duecento racconti candidati alla pubblicazione –, sia su ALIA Arcipelago. Racconti malinconici e insieme insoliti, divertenti, bizzarri nei quali il talento di Fabio emerge potente e unico. 
I due testi di Paolo Cavazza, riuniti in un unico libro, Fantasmi sulla Luna,  costituiscono un unicum in senso letterale, nel senso che si tratta di veri racconti di fantascienza all'interno di una collana che denuncia una visione
un po' eterodossa del genere. Costruiti abilmente, raccontano in un'ambiente che non ha nulla di gotico o di soprannaturale, apparizioni aliene dai contorni stravaganti o  spettri inattesi e realmente capaci di spaventare i protagonisti e il lettore. Il che, in fondo, servirebbe giusto a dimostrare che anche i racconti di sf di Cavazza non sono poi troppo "regolari".
Per quanto riguarda i miei testi, posso soltanto dire che tre di loro, Il Settimo Clone, Settembre e Isole nella Corrente 
si svolgono nell'universo della Corrente. Il primo è un testo centrale nel ciclo, come dimostrano anche le sue 364 pagine… Il secondo racconta la vicenda di Wladimir Taubzent, approssimativo eroe nella difesa del pianeta Settembre dal fanatismo millenarista, mentre il terzo riunisce sei racconti e un romanzo breve, Civette e Ippogrifi, che è stato un piacere scrivere e raccontare. 
U.K.R. è un romanzo ucronico, ambientato nell'Italia degli anni '70, un paese tuttora dominato da un fascismo decrepito, incapace di reagire a una situazioni internazionale sempre più tesa e insostenibile. U.K.R. è in realtà una parte di un miniciclo che comprende altri due racconti e un romanzo breve, Zero, liberamente disponibile in questo blog. 



Porterò con me gli undici testi per il prossimo Stranimondi, oltre, naturalmente, gli ALIA Evo 2 e 3.  Nel corso del prossimo Stranimondi, detto per inciso, avverrà la presentazione della collana, domenica 13 ottobre dalle 12.00 alle 12.30: prendete nota. 


Ultima cosa: il lavoro per la collana non si ferma, ho già sottomano un ottimo romanzo cyberpunk (chiedo scusa per la definizione non troppo attuale ma perfettamente adeguata in questo caso) e altri testi destinati a uscire in forma elettronica e cartacea.  


Ultimissima cosa: se avete letto qualcuno dei testi pubblicati e se (ovviamente) vi sono piaciuti, scrivetelo su Amazon.it. Basta anche un "Romanzo leggibile" o un "Antologia accettabile" per farci davvero un grosso favore.
A rileggerci presto!


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