4.12.18

Calibano Di-Ci-Otto: Fervent rotae fervent animi


Ahriman Godetai abbandona a metà l’esecuzione della Sonata n° 5 “Dell’albero in fiamme”, lasciando che Biscroma, il robodomestico di casa la termini al suo posto (l’autore, Ereo Kamy-Ky, aveva sostenuto in un’intervista che “nessuno può sospendere l’esecuzione della mia sonata senza soffrirne gravi conseguenze morali ed intellettuali”).
Attraversa la passerella in legno che dalla villa scende alla scogliera dove sorge il suo eremo, solleva leggermente l’orlo dell’abito bruno decorato con l’avito simbolo del Cane-pavone ed approda nella grande sala a vetri della sua villa.
Ahriman si guarda intorno con blanda soddisfazione. Il mare ambrato dona ai tappeti e alle tappezzerie una calda sfumatura topazio. L’aria che entra dalle finestre è intiepidita dai raggi del sole Azuki, ma non nasconde un tenue presagio della languida freschezza del tramonto.
Insomma, nella sua Casadolcecasa il Sauroide ci sta da papa.
Tra poco arriveranno i suoi soci. Ahriman affida ad un altro robodomestico, Semibiscroma, la scelta di una serie appropriata di temi per musica d’ambiente ( “Costruiamo un futuro aereo e vitale”, di Solla Tama andrà benissimo. ) accompagnati da immagini colorate e blandamente ipnotiche proiettate sul soffitto (“Sogni di un meriggio astrale”? Cosa dici? Troppo animato? “Eternità al tramonto”? Semibiscroma, ma ti rendi conto delle circostanze? “Volubile irrealtà”? Mmmmh, perfetto.)
Non che i suoi soci meritino tante attenzioni. No di certo. Ma il sauroide pensa che un ambiente equilibrato e stimolante faccia miracoli nel suscitare idee e proposte anche in un ensemble di zucche vuote come la Satan-Luxiferus-Ahriman- Iblis.
Appena il tempo di gustare un aperitivo delicato e leggermente stimolante ed ecco i suoi ospiti: Satan, con il cipiglio feroce di un richiamato cinquantenne nell’Armata Galattica, Luxiferus, un grilloide alto più o meno due metri, con un bel panama chiaro ed eccitato come uno scrittore esordiente in attesa dei fotografi, Iblis, un androide prototipo dallo scheletro in lega metallica, cigolante come un carrello di supermercato e semiannegato nel suo consueto camicione bianco e, a chiudere il corteo, Neurite vestito da pilota di Caccia stellare, abbigliamento adottato all’età di sei anni galattici standard unificati e mai più abbandonato.  


– Vi prego di voler prendere piacere della mia modesta abitazione, indegna del nostro magnifico capostipite Shakamel.
La formula rituale della Casa del Cane-pavone é accolta con un grugnito da Satan, con un sorriso di leggero stupore da Luxiferus e con una scrollata di spalle da Neurite che trova ridicole le tradizioni di famiglia.
– Checc’é da bere? – Chiede il reprobo aprendo una mezza dozzina di sportelli ed allineando sul tavolo della riunione altrettante bottiglie.
Ahriman si sforza di rimanere calmo. Lo fa praticamente da quando il suo rampollo é uscito dall’uovo ed ha spalancato sul mondo uno sguardo eccitato e famelico: non è contento ma perlomeno c’è abituato.
Riesce persino a sorridere, disinvolto come un ambasciatore a un ballo di carità. – Servitevi pure. – Poi lancia un’occhiata di scusa al ritratto dell’Antenato Shakamel, in abito da guerriero del periodo Motjan e si versa una seconda, più robusta dose di aperitivo.
– Qualcuno ha protestato presso il governo di Sirio? – Chiede Satan, tatticamente installato alle spalle dello sbarramento di bottiglie.
– Io. – Luxiferus è il primo ad essere stupito da tanta audacia ed ammutolisce subito.
– E allora?
– Un tizio mi ha fatto un lungo discorso zeppo di paroloni e mi ha suggerito di rivolgermi ad un avvocato. Ho protestato vivacemente ed ha riso, anzi per l’esattezza si é sbellicato. Mi ha suggerito di usare il brevetto di concessione per… Non importa. E ha minacciato di rovinarci. “Vi manderemo a far marchette!” Mi ha detto. Credo che il significato più corretto della locuzione sia per l’appunto…
– Lasciamo perdere.– Ahriman non ama l’uso di espressioni forti tra i muri della magione ed ancor meno sopporta i risolini da deficiente di Neurite. – In sostanza é stato un fiasco. Il problema a questo punto é stabilire se ricorrere a vie legali...
– Palle!
Ahriman ignora l’interruzione di Satan che ha espugnato la prima bottiglia e sta coraggiosamente attaccando la seconda. – … Oppure se provvedere in qualche altro modo a tutelare i nostri diritti, sebbene…
– Non si può togliere st’accidenti di musica? Mi fa venire il mal di testa.
Il nobilsauro guarda con intenso disgusto il frutto del suo amore per Llalith Ele, sua prima e unica legittima moglie, attualmente in crociera circumgalattica in compagnia dei suoi alimenti e di un sauroide giovane ed esibizionista a nome Thelgan, ex-fotomodello. Sospira e con un gesto impercettibile abbassa il volume della musica ad un remoto frinire. Si versa ancora da bere prima di terminare.
– … Sebbene, dicevo, non vedo come le nostre limitate risorse possano…
La c-assa della società conta a-ttualmente 4.235 galattodindi, i crediti a b-reve sono p-ari a 34.890 galattodindi mentre l’e-sposizione nei confronti di d-ipendenti, banche e fornitori a-a-scende a 9.231.902 g-alattodindi. Te-tecnicamente siamo falliti.
A qualcuno era parso geniale produrre androidi con lo scheletro acciaio-cromo-molibdeno-palladio. Ma era un’idea cretina, degna uno sceneggiatore di fumetti. Il povero Iblis si inceppa spesso a metà di un movimento, rischia la ruggine come una bici in cantina e balbetta come un vecchietto con la dentiera smisurata.


– Grazie Iblis, basta così. – Ahriman lancia uno sguardo di contenuto livore al capocontabile della società, il genere di sguardo che i suoi antenati guerrieri e feudatari riservavano ai latori di cattive notizie subito prima di appenderli a testa in giù sopra un falò ardente. – Come ha egregiamente riassunto l’amico Iblis la nostra situazione non é tale da permetterci un impegno adeguato alla contingenza, quindi...
– Ma nemmeno per idea! – Satan, vincitore indiscusso della tenzone con i liquori di casa Godetai, fa un gesto di sfida che spedisce a terra due preziose sculture del periodo Daldhakor e minaccia con un dito il socio rammollito e aristocratico. – È in questi momenti che i tipi come noi devono mostrare quanto valgono. – Saetta intorno sguardi incendiari. Istintivamente tutti si abbassano. – Se dovremo combattere, ebbene, noi combatteremo! Ci batteremo!
– Sì, combatteremo! – Neurite, discreto collaboratore di Satan nel massacro della dotazione alcolica di famiglia, si alza in piedi dondolandosi sul busto. – VRRRRHHH! WHAM! POW! FIIUUUuuuu! Li massacreremo, li distruggeremo!
Ahriman lascia che i due si sfoghino, raccoglie i miseri resti delle due statuette, dà una botta alla sedia di Iblis che si é disattivato e chiude a chiave l’altro armadio che contiene il grosso della dotazione di liquori.
– CON COSA COMBATTEREMO? – Chiede troncando di netto l’ennesimo duello spaziale ingaggiato dal figlio.


Seguono diversi secondi di silenzio interrotti dalla voce rugginosa di Iblis che sussurra: – Bisognerebbe sabotarli.
– E come? – Si informa educato Ahriman.
– Boh? Facendoli perdere nello spazio, mandandoli sul pianeta sbagliato, non so…
Sul pianeta sbagliato, sentilo! – Satan sghignazza. – I piloti Kerrabbia sono i migliori della galassia.
– Dovrebbero trovare al posto giusto il pianeta sbagliato…
Mormora tra sè Luxiferus mentre fissa il soffitto dove lievi forme colorate danzano incorporee e si gratta il torace con le zampe mediane. Nessuno lo ascolta ed il grilloide, cullato dalla musica, continua silenziosamente a riflettere.
– Dovremo introdurci a bordo dell’ammiraglia e sabotarla. – Ulula Neurite, poi con voce cavernosa: – Pronto Ammiraglia, qui navetta tattica codice “Sterminio”, chiediamo autorizzazione per l’aggancio. Eh, cosa ne dite? –
Nel silenzio che segue al frammento di sceneggiatura si ode, questa volta distintamente, la voce di Luxiferus. – … Un pianeta fasullo, un semplice trucco, come nel film “Abissi Stellari”…
– Tombola! – urla Ahriman, rievocando l’antico gioco invernale dei contadini sauroidi. – Luxiferus, hai fatto tombola!

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