9.11.18

Calibano: Un bel tacer non fu mai scritto



– Il problema della sovrabbondanza di comunicazione nell’universo attuale costituisce un tipico paradosso, ben riassunto da un’osservazione di Goha l’Ombra nelle sue memorie Minestrone per duemila. “Più dati disomogenei vengono giornalmente immagazzinati (input), tanto più frammentario e insignificante sarà il livello di comunicazione in uscita (output). Ugualmente non consiglio di utilizzare più di sedici verdure per un ragù vegetariano.”
Tutti hanno avuto almeno una volta la sensazione di ricordare frammenti di percezione poco importanti, musichette, frasi, visi, disegni, azioni dei quali è impossibile ricostruire la provenienza. Si tratta evidentemente di scorie percettive, per così dire immondizia, difficile da riciclare e da smaltire.
Molti impiegano questo surplus percettivo per la comunicazione, utilizzando frasi tratte da pubblicità o di altra provenienza. Il risultato spesso è una conversazione che coniuga il minimo di significato con il massimo di ambiguità. Le iperboli espressive della comunicazione mediale sono inadatte ad esprimere attributi come “patetico”, “ritroso”, “malinconico”, “fragile”, “indignato”, “sardonico” ed in generale tutti gli stati d’animo e le percezioni non troppo banali.
Un linguaggio elementare permette solo una comunicazione elementare, esattamente come, e cito nuovamente Goha, sarebbe impossibile preparare un Paté Ertalico Supremês con il contenuto medio di un bidone di immondizia. Peggio ancora, l’uso di un linguaggio rudimentale, adatto a comunicare concetti semplici, ostacola lo sviluppo di un sistema di pensiero complesso.
La retroazione del linguaggio sul pensiero fa sì che voi letteralmente pensiate ciò che dite e viceversa.
Se ne desume – altro evidente paradosso – che non esiste finzione nella comunicazione e che il vostro amico che dice stupidaggini tutte le volte che uscite insieme è uno stupido, anche se sostiene di fingere solo di esserlo.
Dove ci può portare questo assunto?
Per esempio ad affermare che chi non si esprime in modo chiaro confonde anche se stesso, mentre chi tace spesso pensa anche meno, osservazione facilmente verificabile da tutti gli innamorati di bei tenebrosi rivelatisi in un secondo momento dei perfetti imbecilli. 

 
Provate ad applicare questo criterio ordinatore al mondo che vi circonda e vi assicuro che ne trarrete delle conclusioni piuttosto divertenti.
“La minestra si prepara solo con ciò che c’é in dispensa” ha scritto Goha l’Ombra sul frontespizio del suo volume, ed è questo un consiglio prezioso per analizzare la realtà e capire quando cercano di turlupinarvi, come pure per capire quando state prendendo in giro voi stessi.
Grazie.
(da “Nove conferenze sulla Comunicazione” di Faudo Thinbam, tenute nell’anno 10E-1 presso la città di Hammalimardaghigas, sistema di Bibíebibò.)


Fatta la legge, trovato l’inganno.

Perché Satan Baal-Zebub e la sue astronavi frequentano Mici e Ratti?
Ecco una domanda che molti si saranno posti e che senz’altro merita una risposta.
Non è solo un problema di simpatia: anch’io preferisco guardare i ratti amoreggiare sulle sponde del fiume che assistere a un programma per famiglie la domenica pomeriggio, ma qui si tratta di ben altro.
Nel digesto galattico conservato nelle poderose memorie di “Principe del Foro IV” – un complesso di norme e prescrizioni che, se stampato in volume cartaceo misurerebbe 20 anni luce di spessore – c’è un minuscolo comma che solo l’ufficio legale della società di Satan è riuscito ad individuare:
“I legali diritti esclusivi di una razza senziente sul proprio pianeta di origine sono subordinati al possesso incondizionato del pianeta, ovvero alla qualifica di unica razza senziente, fermi restando i punti quater e quinquies commi 1,2,3 e segg. relativi al condominio di sistemi abitati da diverse razze intelligenti, laddove essendo provata la condizione di interparità senziente è facoltà delle razze non precedentemente censite procedere separatamente a stipulare contratti e ad agire comunque in nome e per conto del proprio sistema, senza contraddire all’articolo 1290/90 relativo all’abitabilità planetaria.” 

 
Tutta questa pappardella, votata seicento anni prima dal Consiglio Galattico nel tentativo di dirimere un’interminabile disputa tra le ventidue razze intelligenti o quasi del pianeta X (così chiamato per non dover elencare i suoi ventidue nomi), è l’arma con la quale Satan, Ahriman e soci sperano di salvare la Terra dagli umani.
Se ratti e mici – a suo tempo inseriti dall’immobiliare satanica – vengono censiti come razze senzienti residenti, questo dà loro ipso facto la facoltà di vendere alcuni diritti di sfruttamento del pianeta Terra (Mewuirr per i mici, Grighli per i ratti) alla Satan e Soci.
Se questo non è ancora accaduto è perché ci vuole un ispettore xenobiologico a certificare l’esistenza di più razze intelligenti sullo stesso pianeta e l’ispettore competente per il quadrante che comprende Foxtrot ha lasciato la giacca in ufficio un’assolata mattina di duecentoventi anni galattici standard unificati fa e tuttora quando Satan lo cerca la risposta è “il Dottore è fuori stanza”.
Se infine vi siete chiesti cosa reciti il punto 1290/90 siete molto attenti ma anche un filino ingenui. Un programmatore di “Principe del Foro IV” corrotto da un emissario della Satan ecc. ha fatto in modo che nel riferimento del comma che ci interessa sia cambiata la prima cifra in modo che l’articolo originale sia stato sostituito da un articolo relativo alle sanzioni per chi tenta di indurre un robot addetto alla manutenzione di condotte a gravità zero a sottoscrivere l’adesione ad un sindacato.
Questo non induca a pensare che gli imprenditori della galassia siano disonesti, semplicemente, come i loro omologhi nostrani, sono gente attiva, disinvolta, che sa decidere e talvolta si concede un momento di relax ed un buon whisky. 

 

4 commenti:

Nick Parisi. ha detto...

Quando nella Bibbia si dice che Lucifero è il Re dell'Umanità....solo che nella Bibbia non si parlava anche di Mici e di Ratti. ;)

Massimo Citi ha detto...

@Nick: non vorrei essere tacciato di antisemitismo, ma gli antichi israeliti avevano una profonda antipatia per i gatti, animali favoriti dal Faraone. Figurati mai se avrebbero dedicato loro un riga sulla Bibbia. Quanto ai ratti sono venuti molto più tardi(rattus norvegicus), giusto in tempo per portarci la peste bubbonica... Grazie della lettura e resisti.

Orlando Furioso ha detto...

Sto continuando ad apprezzare e a divertirmi tantissimo. Adoro, poi, i riferimenti a situazioni e personaggi mitici, religiosi e/o esoterici.
Grande Massimo!

Massimo Citi ha detto...

@Orlando: scusa il ritardo nella risposta ma sono stato fuori casa tutto il giorno e sono rientrato solo poco fa. Ti ringrazio molto per le tue gentili osservazioni. Sinceramente ogni 2-3 puntate di Calibano comincio a pensare che sia una semplice idiozia e che dovrei vergognarmi di farlo leggere in giro. Dopo di ché mi arriva il tuo post che mi convince che tutto sommato non ho poi sbagliato tutto. Come posso ringraziarti adeguatamente? Probabilmente andando avanti e sperando di non deluderti. A presto!