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Il problema della sovrabbondanza di comunicazione nell’universo
attuale costituisce un tipico paradosso, ben riassunto da
un’osservazione di Goha l’Ombra nelle sue memorie Minestrone
per duemila. “Più dati disomogenei vengono giornalmente
immagazzinati (input), tanto più frammentario e insignificante sarà
il livello di comunicazione in uscita (output). Ugualmente non
consiglio di utilizzare più di sedici verdure per un ragù
vegetariano.”
Tutti
hanno avuto almeno una volta la sensazione di ricordare frammenti di
percezione poco importanti, musichette, frasi, visi, disegni, azioni
dei quali è impossibile ricostruire la provenienza. Si tratta
evidentemente di scorie percettive, per così dire immondizia,
difficile da riciclare e da smaltire.
Molti
impiegano questo surplus percettivo per la comunicazione, utilizzando
frasi tratte da pubblicità o di altra provenienza. Il risultato
spesso è una conversazione che coniuga il minimo di significato con
il massimo di ambiguità. Le iperboli espressive della comunicazione
mediale sono inadatte ad esprimere attributi come “patetico”,
“ritroso”, “malinconico”, “fragile”, “indignato”,
“sardonico” ed in generale tutti gli stati d’animo e le
percezioni non troppo banali.
Un
linguaggio elementare permette solo una comunicazione elementare,
esattamente come, e cito nuovamente Goha, sarebbe impossibile
preparare un Paté Ertalico Supremês con il contenuto medio di un
bidone di immondizia. Peggio ancora, l’uso di un linguaggio
rudimentale, adatto a comunicare concetti semplici, ostacola lo
sviluppo di un sistema di pensiero complesso.
La
retroazione del linguaggio sul pensiero fa sì che voi letteralmente
pensiate ciò che dite e viceversa.
Se
ne desume – altro evidente paradosso – che non esiste finzione
nella comunicazione e che il vostro amico che dice stupidaggini tutte
le volte che uscite insieme è uno stupido, anche se sostiene di
fingere solo di esserlo.
Dove
ci può portare questo assunto?
Per
esempio ad affermare che chi non si esprime in modo chiaro confonde
anche se stesso, mentre chi tace spesso pensa anche meno,
osservazione facilmente verificabile da tutti gli innamorati di bei
tenebrosi rivelatisi in un secondo momento dei perfetti imbecilli.
Provate
ad applicare questo criterio ordinatore al mondo che vi circonda e vi
assicuro che ne trarrete delle conclusioni piuttosto divertenti.
“La
minestra si prepara solo con ciò che c’é in dispensa” ha
scritto Goha l’Ombra sul frontespizio del suo volume, ed è questo
un consiglio prezioso per analizzare la realtà e capire quando
cercano di turlupinarvi, come pure per capire quando state prendendo
in giro voi stessi.
Grazie.
(da
“Nove conferenze sulla Comunicazione” di Faudo Thinbam, tenute
nell’anno 10E-1 presso la città di Hammalimardaghigas, sistema di
Bibíebibò.)
Fatta
la legge, trovato l’inganno.
Perché
Satan Baal-Zebub e la sue astronavi frequentano Mici e Ratti?
Ecco
una domanda che molti si saranno posti e che senz’altro merita una
risposta.
Non
è solo un problema di simpatia: anch’io preferisco guardare i
ratti amoreggiare sulle sponde del fiume che assistere a un programma
per famiglie la domenica pomeriggio, ma qui si tratta di ben altro.
Nel
digesto galattico conservato nelle poderose memorie di “Principe
del Foro IV” – un complesso di norme e prescrizioni che, se
stampato in volume cartaceo misurerebbe 20 anni luce di spessore –
c’è un minuscolo comma che solo l’ufficio legale della società
di Satan è riuscito ad individuare:
“I
legali diritti esclusivi di una razza senziente sul proprio pianeta
di origine sono subordinati al possesso incondizionato del pianeta,
ovvero alla qualifica di unica razza senziente, fermi restando i
punti quater e quinquies commi 1,2,3 e segg. relativi al condominio
di sistemi abitati da diverse razze intelligenti, laddove essendo
provata la condizione di interparità senziente è facoltà delle
razze non precedentemente censite procedere separatamente a stipulare
contratti e ad agire comunque in nome e per conto del proprio
sistema, senza contraddire all’articolo 1290/90 relativo
all’abitabilità planetaria.”
Tutta
questa pappardella, votata seicento anni prima dal Consiglio
Galattico nel tentativo di dirimere un’interminabile disputa tra le
ventidue razze intelligenti o quasi del pianeta X (così chiamato per
non dover elencare i suoi ventidue nomi), è l’arma con la quale
Satan, Ahriman e soci sperano di salvare la Terra dagli umani.
Se
ratti e mici – a suo tempo inseriti dall’immobiliare satanica –
vengono censiti come razze senzienti residenti, questo dà loro ipso
facto la facoltà di vendere alcuni diritti di sfruttamento del
pianeta Terra (Mewuirr per i mici, Grighli per i ratti) alla Satan e
Soci.
Se
questo non è ancora accaduto è perché ci vuole un ispettore
xenobiologico a certificare l’esistenza di più razze intelligenti
sullo stesso pianeta e l’ispettore competente per il quadrante che
comprende Foxtrot ha lasciato la giacca in ufficio un’assolata
mattina di duecentoventi anni galattici standard unificati fa e
tuttora quando Satan lo cerca la risposta è “il Dottore è fuori
stanza”.
Se
infine vi siete chiesti cosa reciti il punto 1290/90 siete molto
attenti ma anche un filino ingenui. Un programmatore di “Principe
del Foro IV” corrotto da un emissario della Satan ecc. ha fatto in
modo che nel riferimento del comma che ci interessa sia cambiata la
prima cifra in modo che l’articolo originale sia stato sostituito
da un articolo relativo alle sanzioni per chi tenta di indurre un
robot addetto alla manutenzione di condotte a gravità zero a
sottoscrivere l’adesione ad un sindacato.
Questo
non induca a pensare che gli imprenditori della galassia siano
disonesti, semplicemente, come i loro omologhi nostrani, sono gente
attiva, disinvolta, che sa decidere e talvolta si concede un momento
di relax ed un buon whisky.
4 commenti:
Quando nella Bibbia si dice che Lucifero è il Re dell'Umanità....solo che nella Bibbia non si parlava anche di Mici e di Ratti. ;)
@Nick: non vorrei essere tacciato di antisemitismo, ma gli antichi israeliti avevano una profonda antipatia per i gatti, animali favoriti dal Faraone. Figurati mai se avrebbero dedicato loro un riga sulla Bibbia. Quanto ai ratti sono venuti molto più tardi(rattus norvegicus), giusto in tempo per portarci la peste bubbonica... Grazie della lettura e resisti.
Sto continuando ad apprezzare e a divertirmi tantissimo. Adoro, poi, i riferimenti a situazioni e personaggi mitici, religiosi e/o esoterici.
Grande Massimo!
@Orlando: scusa il ritardo nella risposta ma sono stato fuori casa tutto il giorno e sono rientrato solo poco fa. Ti ringrazio molto per le tue gentili osservazioni. Sinceramente ogni 2-3 puntate di Calibano comincio a pensare che sia una semplice idiozia e che dovrei vergognarmi di farlo leggere in giro. Dopo di ché mi arriva il tuo post che mi convince che tutto sommato non ho poi sbagliato tutto. Come posso ringraziarti adeguatamente? Probabilmente andando avanti e sperando di non deluderti. A presto!
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