21.11.13

Scrivere gratis o no?


Non è un tema nuovo, ne sono ben conscio. Ma periodicamente ritorna d'attualità quando mi trovo a parlarne con qualcuno. Personalmente la mia esperienza non è facile né consigliabile a qualcuno. Credo che la scrittura mi abbia fornito un totale di incassi che non supera di molto i 1.000 euro, il che, tenendo conto che sono più di trent'anni che scrivo, mi sembra un pessimo risultato. Specifico che gran parte di tale cifra la ottenni vincendo un premio nazionale di fantascienza e il resto - qualche spicciolo - mi è stato fornito dalle vendite dell'antologia «In controtempo» e di poche altre cose. Diverso il discorso per quanto riguarda LN-LibriNuovi che è sopravvissuto per una ventina d'anni grazie agli abbonamenti, ma anche in questo caso il piacere di veder sopravvivere la rivista non aveva praticamente riflessi economici a mio favore. Idem per il progetto ALIA o per quello Fata Morgana. Ho scritto molto, probabilmente moltissimo per il sostanziale piacere di farlo e nulla di più.
Ultimamente, una volta chiusa la libreria e per il momento ferma la casa editrice, ho deciso di pubblicare diversi racconti valendomi di questo strumento, il blog.  E qualche altro strumento rimediato nel corso del tempo, LuLu, dove ho pubblicato quattro romanzetti brevi e Scribd, dove in formato .pdf ci sono sette tra racconti e novelle oltre a un romanzo. Il risultato? Un migliaio malcontato di lettori che si sono fermati a leggiucchiare qualche paginetta su Scribd, qualche scarico su LuLu - del quale ho saputo grazie a qualche brevissima comunicazione - e qualche commento sul blog, tenendo conto, come mi hanno spiegato diversi tra i frequentatori, che leggere un racconto più lungo di 2 o 3 pagine on line è sostanzialmente impossibile. 
Continuare? Insistere?
Sì, ma a che scopo? 
Dal momento che sono il primo a sostenere che gli headhunters di fantomatiche case editrici frequentano raramente i prodotti dei blogger, l'unico motivo sarebbe nelle reazioni dei potenziali lettori. Che sono ben poca cosa, anche quando risultano comunque positive. 
Le altre possibilità?
Mandare un testo a un editore o pubblicarlo in forma di e-book presso un sito "importante". 
La prima possibilità di questi tempi è quantomeno problematica, senza contare i tempi (sei mesi al minimo) per avere una risposta. O per non averla, se il testo non piace. Quanto alla possibilità di pubblicare on line su Amazon (tanto per andare sul sicuro), offrendo il proprio libro a un prezzo ragionevolissimo, significa scomparire o giù di lì tra autori sgomitanti, creatori di booktrailer e inventori di campagne di sconto o di offerta gratuita a tempo. Tutte cose sacrosante, naturalmente, ma che - come scrive il buon Francesco Troccoli - finiscono per incidere pesantemente sui tempi originariamente destinati alla scrittura. 
Quindi?
Beh, senza escludere di principio gli editori tradizionali - sperando di vivere a lungo e in buona salute - direi che una buona via da tentare sarebbe quella di pubblicare e-book, un medium comunque in crescita e che ancora di più lo sarà nei tempi a venire. E pubblicarli in uno spazio non generico, che non sia questo blog ma che potrei identificare in uno spazio nelle pagine di LN-LibriNuovi, sito che ha un traffico perlomeno decente. 
Questo non significherebbe comunque utilizzare il sito per presentare nella parte redazionale melopee sull'indicibile bellezza dei libri presentati in una pagina dal titolo: «I libri di LN-LibriNuovi». Semplicemente una segnalazione: «Uscito oggi il nuovo romanzo (o racconto o novella) di Tizio Caio che potete scaricare QUI per (cifra da decidere)» 
Credo si chiami «sinergia», e infatti mi è stata consigliata da un laureato in economia e commercio...
Questo mi permetterebbe, per esempio, di ripubblicare in forma di e-book non soltanto i miei testi ma anche alcuni titoli a suo tempo usciti in CS_libri. Senza contare la possibilità di utilizzare il sito anche per il futuro ALIA. Creare una piccola casa editrice on line, insomma, che offra sia libri a prezzo basso che libri in libera lettura. 
Potrebbe essere una buona soluzione, credo, al di là del conflitto inesaurito e inesauribile sullo scrivere gratis o meno. In ogni caso comincerò a lavorare su questa ipotesi.
Aggiungo che pareri, giudizi, critiche, suggerimenti e commenti sarebbero e saranno preziosissimi.    


 

6 commenti:

Nick Parisi. ha detto...

Secondo me potresti provare a lanciare una pagina apposita su LN (rimanendo la possibilità di pubblicizzare le uscite sul tuo blog, cosa peraltro da te già prevista). Nel frattempo però non mi toglierei la possibilità di spedire senza pensarci troppo su qualcosa agli editori.
Ciao.

Massimo Citi ha detto...

@Nick: infatti pensavo proprio a una pagina apposita sul sito di LN, senza "obbligare" in alcun modo la rivista a sostenerla. Quanto agli editori direi che hai ragione, sia pure contando i loro tempi. E il fatto che io scrivo innanzitutto fantascienza :-(

Argonauta Xeno ha detto...

Non so quale sia la strada migliore. Pubblicare su Amazon, ad esempio, è la scelta più semplice però richiede comunque un certo lavoro di promozione.

Tornando al problema dei cacciatori di teste, su cui non ero intervenuto la scorsa volta, mi viene da pensare che effettivamente esistano, ma siano interessati ad altro. Mi spiego: magari nessuno mi ha proposto (non seriamente) di scrivere per loro, ma in compenso parecchi si sono offerti di inviarmi un certo quantitativo di libri - la cui importanza ovviamente varia a seconda dell traffico sul blog (e alla qualità delle recensioni che scrivi, immagino).

Lucrezia Simmons ha detto...

Potresti pubblicare il tuo libro su siti tipo blurb.com e poi fare marketing serrato qui, su LN, su Twitter, Facebook e qualsiasi social ti venga in mente.
Nel frattempo, qualcosina che non pubblichi in questo modo lo mandi a qualche editore alternativo oltre che hai mammuth dell'editoria.

Massimo Citi ha detto...

@SX: Amazon è un bel problema. Permette la pubblicazione facile ma impone un sostegno alla propria opera che non è da tutti. In sostanza Amazon pre-impone ai propri autori un lavoro di sostegno e di promozione che non si assume direttamente. Onestamente credo che potrei pensare a pubblicare con loro come ultimissima risorsa. Quanto ai "navigatori" che offrono libri in lettura sono un dato piuttosto comune, oltretutto nel mio caso esacerbato da un sito di recensioni come LN...

Massimo Citi ha detto...

@Lady Simmons: ai mammuth dell'editoria non ho proprio pensato. Può essere una forma di modestia o forse anche un minimo di conoscenza su come lavorano. O lavoravano. Adesso penserei di più a un piccolo editore specializzato e penso che mi muoverò in questo senso. Quanti ai siti del tipo di Blurb - io mi sono appoggiato a LuLu - funzionano più che degnamente. L'unico problema è la pubblicità feroce che è necessario compiere per essere letti. Non mi sorride molto l'idea di comparire come "quello che ha scritto un libro, lo sappiamo", ma ti ringrazio ugualmente per il suggerimento. Proverò anche quello.