Quest'anno non sarò al Salone del Libro di Torino con l'editore Carocci. Troppe spese, una crisi pesante. L'editore Carocci ha così deciso di risparmiare sul personale dello stand, rinunciando alla mia preziosa (!) collaborazione e a quella di chi collaborava con me alla gestione dello spazio dell'editore. Verso metà marzo si sono fatti vivi un altro paio di editori per chiedermi collaborazione per il loro stand, promettendo di farsi vivi «quanto prima» ma oggi, a una decina di giorni dall'inizio del Salone non li ho più risentiti. Piccolo particolare, non abbiamo nemmeno parlato del quibus previsto per il disturbo. Insomma, non è un buon periodo per l'editoria italiana. Soldi tra gli editori non ne sono mai girati molti, ma il 2013 - così a occhio - direi che segna un'altra pesante flessione.
Per quanto mi riguarda, a essere sincero, non posso dire di avere il cuore spezzato per non poter essere uno degli espositori, sia pure conto terzi. Preparare lo stand di Carocci prevedeva lo smontaggio di 8 (otto) bancali - se non di più - ciascuno composto da una cinquantina di scatole, la disposizione dei libri per collana (alcuni) e per genere e in ordine alfabetico di autore gli altri. Infatti per un paio d'anni ho lavorato due giorni prima del Salone e uno al termine, per reimballare il tutto. E ovviamente, essere sempre presente allo stand con qualche velocissimo intervallo per mangiare. In considerazione della mia non più verde età, non posso che essere in fondo in fondo contento dello sbattone evitato. Andrà male al mio portafoglio, ma non è poi detto.
Comunque non sarà per me un anno senza Salone. Ci sarò nello stand R118-S117, quello degli editori Piemontesi. Ci sarò con i miei libri e nel corso delle presentazioni - quattro tra giovedì 16, venerdì 17 e sabato 18 - sulle quali tornerò presto.
Lo stand degli editori piemontesi, ottenuto grazie allo sbattimento di tre editori - tra i quali il sottoscritto - è una sorta di premio di consolazione che la Regione Piemonte elargisce agli editori della regione rimasti, con la fine di aprile, senza una libreria. La libreria Piemonte Libri, infatti, ha definitivamente chiuso [1] e le tre persone che vi lavoravano sono rimaste tutte e tre sul marciapiede.
Anche i tre avranno comunque la modestissima soddisfazione di costituire il personale dello stand, pagati con parte degli incassi.
Questo è uno dei motivi per il quale comincio a rompere le tasche con un certo anticipo sull'inizio del Salone. Lo stand degli editori piemontesi sembrerà uno stand normale, con normali editori e personale normale, ma si tratta di un'illusione ottica. Gli editori sono stati raccolti a fatica dopo la catastrofe della chiusura di Piemonte Libri e il personale è formato da disoccupati, in tutto e per tutto.
Come dire, se vi capita di passare dal Salone, venite a trovarci. A batterci la mano sulla spalla, a solidarizzare e a dare un'occhiata ai libri. Ce ne fosse mai uno che vi interessa...
[1] La partita comunque non è del tutto chiusa. I famosi tre - Labanca, Morea e io - stanno avendo incontri e si stanno arrabattando per trovare un modo per riaprire la libreria. Non nello stesso luogo, ovviamente, ma con le medesime caratteristiche. Non è escluso che prima dell'estate possa dare buone notizie in proposito. Sperando che la crisi molli per un attimo la sua presa.
8 commenti:
Quest'anno credo che per la prima volta andrò al Salone del libro di Torino. L'idea c'è, insomma. Ma è ancora tutto molto nebuloso. In bocca al lupo per lo stand. Mai arrendersi, in ogni caso.
@Romina: come sai è difficile che rinunci a qualcosa che ho deciso di fare e di condurre in porto. Spero di incontrarti per l'occasione.
Eccomi!
Riemergo dal mio silenzio (ma ho comunque seguito sempre tuoi aggiornamenti!) per scrivere due righe di saluto e al solito di rimpianto per non riuscire ad esserci nemmeno quest'anno.
E quest'anno è proprio un peccato perchè allo stand avrei beccato un bel gruzzoletto di persone che mi sarebbe piaciuto incontrare oltre te.
Che poi il salone del libro capita sempre intorno al mio compleanno e credo che prima o poi me lo regalerò...
Ti auguro buon lavoro e in bocca al lupo per ALIA!(più tardi bambini permettendo commenterò anche sul sito di ALIA)
Ma non capiti mai a Roma per qualche evento libresco?
@Cily: grazie per gli auguri. A Roma c'è la mostra dei piccoli editori di cui non ricordo il nome, quella che c'è a dicembre. Una volta o l'altra non escludo di venire. Quanto ai tuoi passaggi rari e veloci sono comunque molto graditi. Un abbraccio e alla prossima.
Ci sarò!
Spero di definire meglio il come e il quando, ma la mia presenza sabato è pressoché certa (a meno di catastrofi di vario genere). E prepara una copia di Alia... oddio, non so il numero, dovrebbe essere l'ultimo uscito e con la copertina verde acceso. Spero ne siano rimasti!
@SX: questo sì che è parlare. Sarà un piacere incontrarti. Ritornerò sull'incontro la prox settimana o anche in questa. Intanto ti metto da parte una copia: ce ne sono ancora, vai tranquillo.
@Max: Causa recenti nuove variabili, temo dovrò rinunciare. Mi dispiace un sacco.
@Romina: mi dispiace davvero. Se la crisi non spiana il Salone come il resto della città, spero di incontrarti in una prossima edizione.
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