11.7.22

Intervistare un personaggio



 Il Maggiore Hans Lundberg, dell’aviazione di Kalmar è il protagonista di «Stazione Diadema», pubblicato nei giorni scorsi da Delos nella collana Atlantis, dedicata ai testi solarpunk. In quanto autore, ho pensato che fargli qualche domanda potrebbe essere una buona idea per chi volesse conoscerlo un po’ meglio, oltre che – ovviamente – per l’autore, tenendo conto che il protagonista sembra vivere esclusivamente nelle pagine di un libro mentre chi lo ha creato – o più probabilmente lo ha “estratto” dal serbatoio delle vite possibili – continua ad avere un’insaziata curiosità verso il suo protagonista.

Autore: Come ci sei finito sulla «Diadema»?

H.L.: Pura fortuna. Mi trovavo all’esterno della «Malmö» la navicella di Kalmar e un frammento metallico troppo piccolo per essere segnalato dal radar ha incrociato la nostra nave e ha tagliato di netto il mio collegamento. Ero solo e il contraccolpo mi ha spedito lontano nello spazio. Hanno fatto qualche tentativo di recuperarmi ma senza successo. Hanno persino modificato la rotta della «Malmö» per cercare di intercettarmi ma non è servito a nulla. La «Diadema» dopo qualche ora ha incrociato nei dintorni e Doralì, una che lavora a bordo della Stazione Spaziale, mi ha recuperato, convinta di aver ripescato un cadavere.

Autore: Ma da dove viene il nome “Kalmar”?

H.L.: Kalmar è una cittadina nel sud della Svezia dove nel ‘400 fu stipulato il trattato che univa Danimarca, Svezia – che all’epoca comprendeva anche la Finlandia – e Norvegia. Il trattato ebbe fine, mi pare, alla fine del XVI secolo e nel 2040 qualcuno ebbe l’idea di riformarlo, comprendendo anche l’ Islanda e la Kalaallit Nunaat, quella che noi chiamiamo Groenlandia. Adesso Kalmar è una delle principali potenze mondiali.

Autore: Sinceramente, come si vive sulla “Diadema”?

H.L.: Non male, in fondo. È vero che girare nella stazione non è facile e che il vitto è come si può piuttosto che come dovrebbe essere, ma la compagnia è piacevole e, incredibilmente, esiste un forte grado di rispetto reciproco, probabilmente per le esperienze a suo tempo vissute dai Freaks che lo popolano. Di individui “normali”, tanto per citare una parola poco amata dagli abitanti di Diadema, ce ne saranno uno su dieci e anche di questo non sono troppo sicuro, dal momento che normalmente c’è l’abitudine di girare vestiti [ride]. Molti comunque hanno peculiarità molto evidenti, come Zazzera Müller, Doralì o la Comandante, Ella Windermere, ma anche con loro è solo questione di abituarsi. Ognuno è affezionato alle proprie “singolarità” e, pur non ostentandole, non si vergogna minimamente di esibirle. Il sentimento di far parte dell’Umanità è molto vivo in loro.

Autore: Ma è vero che si tratta di un regime anarchico?

 


Autore: Pensi di ritornare sulla Terra, prima o poi?

H.L.: Più poi che prima. In questo momento la Terra è in una situazione gravissima, sia ambientale che politica. Il Canada, l’Unione di Kalmar e l’Egemonia Siberiana e, nella fascia australe, l’Argentina e la Nuova Zelanda sono gli unici stati che conservino un minimo di regole democratiche, per il resto è il caos. Un caos basato su un fondamentalismo religioso e politico dai tratti allucinanti. Sulla Diadema stiamo cominciando a ragionare su una possibile colonia sul fondo del cratere Walther, che ha il pregio di essere relativamente vicino al polo Sud lunare. E si pensa anche a Marte. In ogni caso non posso dire che la mia carriera sia finita qui.

Autore: Tutti i miei auguri, allora.

H.L.: Grazie. Ne abbiamo tutti bisogno. E quando dico “tutti” intendo proprio tutti.


Nessun commento: