15.3.13

Cieloverde



Un racconto pubblicato per la prima volta nel 2006, nell'antologia Fata Morgana 10, «Colori». Un po' troppo lungo per pubblicarlo semplicemente sul blog e che quindi ho pubblicato in forma di .pdf.
La storia è quella di HA, detto Virgola, una piccola chimera genetica, come in questo genere di futuro è piuttosto normale incontrare. In parte bambino e in parte... beh, leggete il racconto se volete saperne di più. Ma attenzione, lo scioglimento dell'enigma è nelle ultime frasi.
Il racconto si svolge in un universo narrativo più vasto, quello dei romanzi brevi «Il perdono a dio» e «Luna lontana», già disponibili in formato .pdf ed .epub e che potete scaricare la link posto nella colonna a sinistra di questo post. Del medesimo universo - o ciclo, per dirlo con un po' di vanagloria - fanno parte altri racconti apparsi in ALIA e due romanzi lunghi, tuttora inediti. Inediti, puntualizzo, il primo perché mai rivisto dopo una stesura che mi ha portato via anni (o molte domeniche pomeriggio, in realtà: lavoro da quando ho 22 anni) e il secondo scritto e rivisto ma impubblicato perché inviato inutilmente al concorso «Urania» nel 2010, dove non è stato nemmeno segnalato. Forse perché troppo lungo. O forse perché giudicato noioso. O forse perché i protagonisti parlavano troppo e quindi il mio «Show, don't tell» era un po' carente. O forse diosolosaperché. Non ho mai chiesto info in proposito e immagino di aver fatto male. 
In ogni caso come si vede non mi sono fermato per questo. 
Si chiama "complesso del Concorde" e consiste nel dedicare troppo tempo e troppa fatica per non ottenere risultati.
Ma i lettori , anche pochi, possono far contento uno che scrive. 
Quindi, per leggere il racconto  - 12 pagine- vi basterà

 
buona lettura!



6 commenti:

S_3ves ha detto...

E' sempre bello.
Posso dedicarlo a tutti i "piccoli" senza talenti che ho conosciuto? Mi piacerebbe un sacco che almeno uno fosse come Virgola.
Perché io lo so come diventerà Virgola, da grande: perfino meglio di un nosferatu.

Massimo Citi ha detto...

@Silvia: Virgola è soltanto un artificio letterario. Le vite reali delle persone sono infinitamente più complesse. E comunque da un certo punto di vista HA ha avuto fortuna con gli insegnanti. Il che non capita a tutti. E tu lo sai bene.
Quanto a come diventerà HA - detto per altri possibili lettori - basta leggere «Luna lontana». Per ulteriori notizie bisognerà aspettare ancora...

Nick Parisi. ha detto...

Grazie per il piccolo grande regalo! ;)

Massimo Citi ha detto...

@Nick:
risposta educata: «è stato davvero un piacere, sperando sia stato gradito.»
risposta da autore fissato: «sei stato un fico nucleare e spero che qualche altro gnardo di persone ti imiti».
risposta da amico: grazie, Nick

cily ha detto...

Io ho adorato cieloverde e lo sai e quasi quasi me lo rileggo perchè era davvero bello.
Tu dici...la tua scrittura...
Prima di tutto nei tuoi scritti ci sono tanti dialoghi perchè più che la trama tu sei molto attento ai personaggi e non conosco modo migliore di "mostrare" un personaggio se non attraversoo il dialogo.
Che poi a definire i tuoi dialoghi prolissi o noiosi ce ne vuole...ahhh se ce ne vuole!
Hai una sintesi che ti invidio.
4 battute e hai detto tutto.
Quanto alla fortuna dei tuoi scritti credo che il tutto sia imputabile al fatto che non sei morboso.
No sul serio.
I tuoi racconti portano in luoghi lontani, sono visionari e capaci di mostrare qualcosa di nuovo.
Ma le emozioni che ti danno sono malinconia e inquietudine.
Quelle te le imprimono proprio bene nel cuore. A distanza di tempo non ricordo tutti i dettagli di cieloverde ma ricordo la malinconia. Non tristezza. Malinconia.
Ma inquietudine e malinconia sono emozioni raffinate.
Disgusto, paura, pena sono più immediate.
Intanto non è facile farle provare al lettore (specie a me che squartamenti vari mi fanno solo sorridere) ma l'impressione che ho è che gli editori ne propinino molti ai lettori perchè i lettori cercano un po' di morbosità.
E' come se niente li emozionasse più e cercassero lo spettacolo al Colosseo.
Ammazzamenti, violenza, scoppi nel modo più plateale possibile.
Insomma parliamo di storie che ammesso che ci riescano ti devono tirare un pugno in un occhio mentre le tue storie sono come le zanzare che ti pungono e non ti fanno male, ma poi i postumi ti tormentano molto a lungo.

A prova di quanto ti dico, ricordi la round robin organizzata da Davide?Ricordi cosa è andato per la maggiore?E quelli sono tutti lettori del genere fantastico.

Massimo Citi ha detto...

@Cily: ah, ma io sono spaventosamente morboso. Parlo sul serio. Sono morbosamente curioso di ascoltare le chiacchiere altrui, morbosamente fissato nel cercar di capire che cosa pensa la gente, soprattutto quella con la quale non condivido nulla... e lasciamo perdere, per carità, il sesso. Lì la mia morbosità è davvero fuori scala.
Grazie per le tue gentili parole. Personalmente - e sospetto di averlo già detto, ma pazienza - amo particolarmente Cieloverde, più che altro perché il piccolo protagonista è "il prequel" di un personaggio a te noto, l'HundAlexis di Luna Lontana. Che è anche il co-protagonista di «Un problema di tempo», il romanzo snobbato da Urania.
Hai ragione, probabilmente, ma i dialoghi non godono di buona stampa e molti lettori non li reggono. Meglio, molto meglio mettere mano al fulminatore (o all'uncino da beccaio, alla motosega, allo spadone) e massacrare quindici o venti persone. Può darsi che gli altri mezzi di comunicazione stiano spossessando la letteratura, abituandoci a ritmi e tempi non letterari. In ogni caso io non cambierò. Non per stupidità (spero) o per cocciutaggine, ma semplicemente perché non riesco a scrivere diversamente...