8.3.13

Nuovo, a sinistra


Arriverà anche il momento nel quale non dovrò annunciare a tutta voce che c'è qualcosa di nuovo su ALIA Evolution, ma penso che il momento non sia ancora venuto, e quindi...
Come ormai avrete capito, cliccando a sinistra di questo annuncio sarete catapultati nel fantastico mondo di ALIA Evolution dove un grande sapiente, Vittorio Catani, vi spiegherà in un paio di puntate ciò che, peraltro, dovreste già sapere sulla fantascienza italiana. La mia presenza, in questo caso, è di pura introduzione al tema e nulla più. L'ottimo intervento di Vittorio, ottenuto chiedendo umilmente al soggetto di voler rivedere un suo intervento tenuto al convegno «Le fantasie della scienza», organizzato nel 2001 dalla rivista LN-LibriNuovi, è stato così recuperato, rimodernato e pubblicato in due parti - la prima uscita oggi, la seconda in uscita martedì 12/3 - in attesa dei vostri graditi commenti.  
Chi volesse, in ogni caso, può scrivere direttamente a Vittorio entrando sul suo blog, il cui indirizzo è linkato oltre che qui anche al suo nome in apertura dell'articolo su AE.
Aggiungo soltanto qui, dal momento che sono su terreno amico, che la tesi di Vittorio sulla peculiarità della sf italiana è stata a lungo parte delle mie convinzioni in quanto scrivente fantascienza in lingua italiana, ma senza essermi mai reso pienamente conto delle differenze tra i testi scritti dagli amici, o persino dei miei, con quelli degli autori stranieri. D'altro canto, se penso alla produzione di fantastico nipponico, con il quale sono stato a lungo a contatto, innegabilmente debbo ammettere che esiste un'impronta per la quale potrei riconoscere un racconto scritto da un autore giapponese  anche senza leggerne il nome in apertura. Insomma, esiste una "impronta italiana"? È un tema interessante, che riprenderò presto, qui o su ALIA Evolution. Per il momento buona lettura.

2 commenti:

Nick Parisi. ha detto...

Fino a qualche tempo fa ti avrei risposto che un impronta italiana esiste sicuramente e consiste nell' attenzione verso l' ucronia nonchè nel fingere di non scrivere fantascienza, adesso ne sono molto meno sicuro.

Massimo Citi ha detto...

@Nick: «...nel fingere di non scrivere fantascienza...», questa è davvero fantastica. A parte gli scherzi, però, ammetto che quella di Vittorio è un'osservazione molto curiosa, alla quale non so bene come rispondere. In linea di massima sospetto che non sia più vero che esista una "strada italiana alla sf", soprattutto perché gli autori maggiormente celebrati la snobbano e i giovani autori spesso non posseggono uno stile all'altezza del compito. Esiste, in sostanza, una nuova leva di autori di sf che faticano moltissimo - anche per la mancanza di editori professionali - a giungere al pubblico dei lettori. Ma si tratta soltanto di un'ipotesi, sia chiaro.