Pochi a tanti che siate, nella Mativa, la fabbrica delle bambole, sta per accadere qualcosa. Qualcosa di curioso, di assurdo, probabilmente di comicamente disperato. Ciò che resta da fare quando non rimane nulla di serio o di drammatico da fare.
La situazione di Gigio e dei suoi assomiglia curiosamente alla mia situazione personale, temo. Altrettanto disoccupato, altrettanto impegnato a costruire lentamente qualcosa senza sapere se durerà. Ma non mi cruccio, siamo qui per il pubblico, poco o tanto che sia.
Ricompare anche il padrone, anzi il Padrone. I nostri uomini non sono comunisti, ma non importa, si permettono di spendere i soldi che non hanno in nome della dignità. Non succede, dite? Può darsi, può darsi, ma questo è un romanzo.
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