22.4.16

In montagna...


... come il solito quando c'è un po' di tempo libero.
Ritorno nella comunità civile previsto per martedì 26 aprile. 
Tutto come sempre: non ci sono per quanto riguarda il blog, non ci sono per LN-LibriNuovi, ci sono solo con difficoltà su FB, leggo abbastanza agevolmente quello che mi scriverete ma riesco a rispondere a fatica, più o meno come prendere la mira in piedi su una gamba sola e un cappello troppo grosso: basta un minimo per togliermi la visuale e un minimo più grosso mi fa precipitare a terra, ovvero fa cadere la connessione. 
Cosa farò in montagna, soprattutto tenendo conto che farà – a quanto pare – un tempo orrendo? 
Beh, lavorerò sui prossimi e-book previsti, i tre di ALIA di Giorgi, Silvia e Lastrucci — in particolare dovrò trovare non solo un titolo definitivo all'antologia di Fabio, ma anche un ordine dei racconti presenti, cosa nient'affatto facile. Ho già tentato un paio di disposizioni, abbozzato alcune possibili aree di lettura, tentato una progressione a salire e una a scendere, intervallato i quindici racconti in modo inatteso... ma non ho ancora deciso nulla. 
Spero che l'aria di montagna mi ispiri.
E sto terminando l'impaginazione di un'antologia personale che non fa parte della collana degli autori di ALIA, cinque-storie-cinque di fantasmi, una vera ghost galery personale. Fantasmi canonici e presenze impreviste, invasamenti o rapporti a distanza di secoli, oscurità vive e pulsanti e altre cose così. Tutti racconti scritti negli anni '90, in un paio di casi espulsi da altre antologie o in altri casi semplicemente dimenticati. Centoventi pagine di paura, di oppressione, di timore ma NON di terrore: non so – o probabilmente non voglio – provocare disgusto o raccapriccio nei lettori, preferisco accostarmi al non detto, al non afferrabile né spiegabile, con passi da gatto, cercando di evitare la tipica caduta della storia non appena appare lo spettro. 
Non so se ci sono riuscito, ma comunque ho tentato. 
Poi ho da leggere. Embassytown di Mieville. Opperbacco.   

...
Ultima (o prima) cosa, il telescopio.
Per natale ho ricevuto da moglie e figlia un telescopio che mi è stato consegnato smontato in un involto decisamente voluminoso, più o meno come una bara, tanto per restare in argomento. Ma il vero problema è quello di montarlo... Finora sono riuscito a montare il treppiede e poco più.
D'altro canto se piove...
...
Vabbè, vi lascio qui in compagnia di un buon pezzo di musica.
Portishead, Glory Box. 
Sentitelo almeno un paio di volte: merita.


4 commenti:

Glò ha detto...

Buona montagna e buona ispirazione! ^_^
Ho anche io Embassytown da leggere, ma attenderà, pare sia arrivato il turno di Cioran :D
Certo che molta parte della mia attenzione è andata al video: cioè, Portishead <3
Mai ascoltato l'album da solista della Gibbons intitolato Out of Season?

librinuovi out-of-print ha detto...

@Gio': mi sono spesso ripromesso di leggere Cioran ma ho finito per leggiucchiarne due parole e abbandonarlo. Sono un individuo incostante *_*
Quanto all'album della Gibbons me lo procurero' appena torno a valle. Grazie per la segnalazione. Nota a margine, ti rispondo con un altro nome ma sono sempre io.

Marco L. ha detto...

Ah, gli outtake rimasti sepolti in un cassetto, tornano a manifestarsi come fantasmi!
Per disporre i racconti dell'antologia potresti ricorrere al dado o una tavoletta ouija. :)

Massimo Citi ha detto...

@Marco: i tagliati-fuori, è vero, è vero, a volte ritornano. Quanto ai racconti ho poi trovato una soluzione alla disposizione, ma mi è costato. Scrivere un'introduzione in modo che fosse il mio subconscio a decidere. Il che è come giocare a dadi, in fondo.