La diffusione crescente dell'Ebola sta diventando un problema sempre più prossimo. Texas, Spagna, Germania... i virus non si fermano sulle frontiere e non rispettano né le nazionalità né la ricchezza relativa.
Ed è questo un elemento che sarebbe stato utile ricordare in altri tempi, quando, cioé un immunologo italiano - Antonio Lanzavecchia - riuscì nel 2007 a isolare gli anticorpi anti-ebola di soggetti che avevano superato la malattia ma non riuscì a trovare fondi sufficienti per continuare le ricerche. Il motivo? Si può soltanto supporre che si sia rivelato difficile o impossibile ottenere finanziamenti dalle grandi case farmaceutiche, dal momento che i neri dell'Africa Occidentale non sono buoni clienti.
L'Ebola fa parte di una famiglia, i Filoviridae, relativamente nuova in virologia. Tanto nuovi [*] che ha goduto un certo successo una voce non confermata che rendeva Ebola il risultato di inconfessabili esercizi di guerra batteriologica mai ammessi. In realtà, ed è questo un elemento particolarmente sinistro, l'Ebola è troppo veloce nel colpire e uccidere da risultare una buona arma batteriologica, dal momento che il tempo del contagio è troppo breve e il virus potrebbe spazzare via l'intera popolazione di un villaggio prima di allargarsi ad altre comunità umane. Ebola risulta endemico presso alcune popolazioni animali africane (gorilla di montagna, pipistrelli) dai quali l'uomo fu a suo tempo contagiato.
Ora Ebola minaccia l'occidente civilizzato con grande soddisfazione, immagino, delle major farmaceutiche che finalmente potranno contare su incassi elevati e sicuri. Ovviamente sarà necessario un minimo di tempo per giungere a una cura e altrettanto per arrivare a una possibile vaccinazione. Il che, se permettete, fa un pochino alterare pensando a tutto il tempo passato tra il 2007 e il 2014 senza che si sia messo a punto perlomeno un siero contro il virus.
Ma con la paura in Occidente cresce anche il sospetto, il rifiuto, l'ostilità contro gli immigrati, soprattutto se di colore. Poco e mal informati i cittadini europei - e soprattutto coloro che vivono in faccia all'Africa - sono anche vittime ideali e spesso inconsapevoli complici della politica di estrema destra, pronta a rappresentare l'ignoranza e il malanimo di un popolino incapace di informarsi e di distinguere le vere notizie dalle voci, dai miti e dalle pure e semplici bugie.
Mi auguro che sia trovato presto un rimedio contro l'Ebola, anche perché l'Italia, come la Grecia o la Spagna, rischia non poco in termini di ordine pubblico e di civiltà.
Ma i politici dell'Occidente "civilizzato" sono colpevoli di questa colpevole indifferenza, che ha condannato a morte migliaia di persone nell'Africa Occidentale e che ora mette a rischio la vita e la convivenza civile in Europa e negli Stati Uniti.
Adeguarsi bovinamente alle esigenze delle multinazionali del farmaco può rivelarsi letale, in certe circostanze. Il guaio è che non lo è tanto per i portavoce di una politica sanitaria mirata innanzitutto alla massima soddisfazione degli azionisti [**], ma lo è soprattutto per coloro che dovranno difendersi da una pandemia ad elevata morbilità.
Ora Ebola minaccia l'occidente civilizzato con grande soddisfazione, immagino, delle major farmaceutiche che finalmente potranno contare su incassi elevati e sicuri. Ovviamente sarà necessario un minimo di tempo per giungere a una cura e altrettanto per arrivare a una possibile vaccinazione. Il che, se permettete, fa un pochino alterare pensando a tutto il tempo passato tra il 2007 e il 2014 senza che si sia messo a punto perlomeno un siero contro il virus.
Ma con la paura in Occidente cresce anche il sospetto, il rifiuto, l'ostilità contro gli immigrati, soprattutto se di colore. Poco e mal informati i cittadini europei - e soprattutto coloro che vivono in faccia all'Africa - sono anche vittime ideali e spesso inconsapevoli complici della politica di estrema destra, pronta a rappresentare l'ignoranza e il malanimo di un popolino incapace di informarsi e di distinguere le vere notizie dalle voci, dai miti e dalle pure e semplici bugie.
Mi auguro che sia trovato presto un rimedio contro l'Ebola, anche perché l'Italia, come la Grecia o la Spagna, rischia non poco in termini di ordine pubblico e di civiltà.
Ma i politici dell'Occidente "civilizzato" sono colpevoli di questa colpevole indifferenza, che ha condannato a morte migliaia di persone nell'Africa Occidentale e che ora mette a rischio la vita e la convivenza civile in Europa e negli Stati Uniti.
Adeguarsi bovinamente alle esigenze delle multinazionali del farmaco può rivelarsi letale, in certe circostanze. Il guaio è che non lo è tanto per i portavoce di una politica sanitaria mirata innanzitutto alla massima soddisfazione degli azionisti [**], ma lo è soprattutto per coloro che dovranno difendersi da una pandemia ad elevata morbilità.
[*] Tanto è vero che sul mio libro di virologia, edito negli anni '70, Ebola aveva più o meno una nota a pié di pagina.
[**] È il caso di ricordare tutte le epidemie favoleggiate negli ultimi anni e la quantità di farmaci e di vaccini sostanzialmente inutili ma generosamente acquistati dai nostri governi e da quelli europei?
[**] È il caso di ricordare tutte le epidemie favoleggiate negli ultimi anni e la quantità di farmaci e di vaccini sostanzialmente inutili ma generosamente acquistati dai nostri governi e da quelli europei?
6 commenti:
Qualche giorno fa quando parlammo a proposito del mio post antivivisezionista, venne fuori proprio il discorso Ebola e multinazionali del farmaco. Il problema è che finché gli investimenti nella ricerca rimarranno nel settore privato le cose andranno sempre peggio.
Quando ho sentito l'intervista a Lanzavecchia mi sono detta: "ecco, 'sta volta ci siamo davvero. Nessun complottismo, ma semplice verità: lui ha isolato gli anticorpi, si sarebbe potuto produrre un siero, poi magari un vaccino... Quante vite umane si sarebbero salvate? Invece no, prima non valeva la pena economicamente, adesso tutti a correre qua e là come polli senza testa, in preda al panico: "Caspita, ma rischiamo la pelle anche noi! mica giusto".
Ha ragione Nick, ovviamente, se lasciamo che la ricerca resti un "affare" (nel vero senso della parola) per privati, poi dovremo pagare cifre iperboliche per il vaccino.
La cosa paradossale è che essere "generosi" si sarebbe rivelato un affare migliore, anche solo dal punto di vista economico, e decisamente più sicuro ed efficace. Noi del Primo Mondo siamo una "razza" di cretini.
Hai proprio ragione, le ricerche non sono state finanziate perché gli africani non erano clienti paganti. Ma ora vedrai come a mandrie si faranno in 4 per tentare di trovare un rimedio prima che l'Occidente venga falciato via come in 28 Giorni dopo o pellicole simili.
@Nick: il grosso problema è che gli stati hanno delegato da tempo la ricerca al settore privato, in parte per motivi di efficienza e di rapidità, in parte per la tendenza degli esseri umani a NON darsi da fare quando non esiste un padrone al quale presentare una relazione sul proprio lavoro. In realtà si tratta della consueta opposizione pubblico/privato o socialismo reale/capitalismo che il socialismo ha perso più di una ventina di anni fa. Poi su questo possiamo discutere fino a dopodomani, fatto sta che sarebbe necessario sorvegliare & punire le tendenze speculative del capitale e la sua deriva finanziaria, ma di questo genere di controllo non esiste traccia.
@Lady Simmons: una delle migliori caratteristiche dell'horror è la capacità di rendere in termini fantastici e iperreali gli incubi che attraversano la società. Il tuo riferimento al film "28 giorni dopo" è assolutamente perfetto.
@Silvia: c'è qualcosa di molto ironico in questa vicenda, qualcosa che non so perché mi ricorda Père Ubu di Alfred Jarry e il surrealismo sardonico di Vian. Noi cerchiamo di ignorare chi fa il possibile per guadagnare illecitamente e il risultato inevitabilmente è catastrofico. Sì. siamo una "razza" di idioti.
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