In un tempo che fu i neo-assessori regionali alla cultura ecc. di ogni regione e comune intervenivano ai convegni, alle presentazioni, agli incontri vantando la propria disponibilità in termini personali e soprattutto istituzionali a sostenere la ogni attività in campo culturale, sportivo, turistico e così via.
Questo accadeva in un altro evo, ora è normale presentarsi a un incontro tenuto presso Toolbox Coworking - elegante sede di numerose imprese culturali imprevedibilmente sistemata tra alcune fabbriche dismesse - dichiarando che non si ha un centesimo di spendere e invitando i convenuti, giunti da attività culturali che hanno resistito finora in tutta la regione, a «fare impresa» e a smettila di chiedere denari alla regione, che denari, come ormai sanno tutti, non ce n'è più né punti né pochi. E per essere più chiari si aggiunge che Hangar. Re-inventare il futuro è un nuovo progetto di Antonella Parigi, assessore regionale:
Una giornata a porte aperte con workshop a ritmo continuo per presentare Hangar. Re-inventare il futuro,
la nuova piattaforma a regia dell’Assessorato alla Cultura e Turismo
della Regione Piemonte rivolta a imprenditori, istituzioni e operatori
del settore culturale per sviluppare il loro spirito d’impresa e
potenziare la loro capacità progettuale manageriale.
Non male.
Il nuovo verbo renziano dilaga come i mongoli sulle pianure dell'est, ammettiamolo.
Io sono stato a lungo, abbastanza a lungo, via, un manager, di quelli che emozionano i nuovi quadri del PD e in quella antica veste non mi sono mai sognato di chiedere una lira o un eurocent alla Regione, cercando di sopravvivere come potevo. Mi è capitato di chiedere qualche soldo a sostegno di imprese culturali - in fondo essendo un libraio poteva persino capitare di «fare cultura» e dover pagare il treno e il pranzo a chi interveniva da un'altra città - ma avendone sempre risposte variabili tra il «no», il «quasi nulla» e il «poco e tra molti mesi». In quanto editore avrete seguito la vicenda degli editori piemontesi e della loro sede e quindi saprete benissimo come funzionava la precedente amministrazione in fatto di soldi. Dopodiché mi potrete dire che un'impresa culturale dovrebbe funzionare anche senza soldi o potrebbe procurarseli da sé e io potrei rispondervi che per andare sicuri basta creare prodotti culturali sul modello di quelli di Rupert Murdoch per non avere bisogno di soldi, anzi procurandosene non pochi. Basta far mostra di un potente cinismo e pensare che la ggggente sia formata da poveri idioti interessati unicamente al gossip, alle tette, ai culi, alle storie truci e agli scherzi stupidi e il gioco è fatto.
Al Toolbox Coworking, dietro invito della squisita Antonella Parigi, sono andato in compagnia di mia figlia, laurenda in lettere moderne e linguista in erba. La povera fanciulla convinta, come del resto lo era il sottoscritto, che saremmo stati informati delle iniziative previste dal nuovo assessorato negli anni a venire. Non che avessimo troppe speranze, ma d'altro canto per che cosa era cambiata la giunta se non per cambiare il programma? Ne siamo usciti un paio d'ore dopo perplessi e irritati e il commento di mia figlia è stato: «Bene, questo era il programma degli italoforzuti, e il programma della sinistra dove lo presentano?»
A condire degnamente la presentazione una serie di micropresentazioni con titoli altisonanti del tipo: «Accellerare l'innovazione», a cura di Talent Garden, «Web Stories. Raccontare ecc. internet e i social network» a cura della Scuola Holden, «Capacità imprenditoriale» a cura di Fondazione Fitzcarraldo e «Mindfulness. Come progetto il mio domani» a cura del Circolo dei lettori, micropresentazioni che servivano in pratica soltanto a pubblicizzare i relativi corsi che, come da brochure generosamente offerte: «sono proposti a tariffa agevolata grazie al co-finanziamento dell'Assessorato alla Cultura e Turismo della Regione Piemonte». Il che vuol dire che i pochi soldi della regione vengono spesi per foragg... pardon per sostenere la Scuola Holden, il Circolo dei Lettori e altre tre o quattro società private che, loro sì, hanno capito come si può ancora munger..., no, scusate, farsi finanziare dalla Regione Piemonte.
Antonella Parigi è stata una dei fondatori della Scuola Holden e qui a Torino ha creato il Circolo dei Lettori. Il che potrà sembrare una combinazione giusto se siete malfidenti. Due strutture, in particolare la prima, estremamente capaci di procurarsi denaro anche e soprattutto dagli enti regionali e locali. Parrebbe quindi abbastanza logico e normale che siano proprio loro a venire a insegnare a noi, poveri e blasfemi servi della gleba, che ci ostiniamo a vivere senza saper fare impresa e ci intestardiamo a correre alla corte del valvassessore chiedendo sostegno per compagnie teatrali di provincia o per una fabbrica di ceramiche d'arte che ha bisogno di essere pubblicizzata.
Sarà anche logico, ma onestamente io non lo trovo tale.
A me dà l'idea di una cosa che suona maledettamente come interesse personale in qualche cosa, forse in atti d'ufficio. Ovvero un uso un po' troppo disinvolto delle strutture regionali per favorire qualche amico di vecchia data.
No, non ci siamo proprio.
E non è il facile miraggio del "fare impresa" a poterci intortare come si deve. Il liberismo allo stato brado alla Ronald Reagan o alla Margaret Thatcher ha già fatto e sta tuttora facendo troppi danni. Il tutto in salsa piemontese, accompagnato dall'aiuto ai "nostri cari amici" è un piatto davvero indigesto.
A questo punto dubito sinceramente di essere invitato a ulteriori incontri con l'assessorato, ma me ne farò una ragione. Dal canto mio preferisco continuare a sgavazzare con attori di provincia o con bibliotecari dimenticati da dio e dalla regione.
Magari perfino di sinistra.
Sarà anche logico, ma onestamente io non lo trovo tale.
A me dà l'idea di una cosa che suona maledettamente come interesse personale in qualche cosa, forse in atti d'ufficio. Ovvero un uso un po' troppo disinvolto delle strutture regionali per favorire qualche amico di vecchia data.
No, non ci siamo proprio.
E non è il facile miraggio del "fare impresa" a poterci intortare come si deve. Il liberismo allo stato brado alla Ronald Reagan o alla Margaret Thatcher ha già fatto e sta tuttora facendo troppi danni. Il tutto in salsa piemontese, accompagnato dall'aiuto ai "nostri cari amici" è un piatto davvero indigesto.
A questo punto dubito sinceramente di essere invitato a ulteriori incontri con l'assessorato, ma me ne farò una ragione. Dal canto mio preferisco continuare a sgavazzare con attori di provincia o con bibliotecari dimenticati da dio e dalla regione.
Magari perfino di sinistra.
6 commenti:
92 minuti di applausi...
@Beatrix: grazie, ma è sufficiente anche un applauso breve. Ciò a cui tenevo era far sapere come funziona - o come minaccia di funzionare - la giunta del sig. Chiamparino.
Mi unisco al lungo applauso di Beatrix, non c'è nulla da fare , ogni tua parola suona come una campana a martello e quello che meriti è giusto esprimerlo..
Un grandissimo fortissimo abbraccio esteso anche a tua figlia!
@Nella: grazie di cuore anche a nome di mia figlia. Mi dispiace di non avere nulla di meglio del mio blog per presentare certe decisioni e certi atteggiamenti, ma un meme può andare lontano...
Grazie a nome della figlia!
Bel post, comunque :)
Morgana
@Morgana: giuro, la prossima volta ti accompagno all'incontro della sinistra :-O
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