21.8.13

Le bambole in volo - undicesimo e dodicesimo movimento


Che cosa fareste, voialtri, se vi trovaste ad occupare una fabbrica della quale, in apparenza, non importa più nulla a nessuno? Il problema, in sostanza, è quello di evitare che il mondo si dimentichi di voi e del vostro lavoro. Il che, visti i tempi che corrono, non è affatto facile. Perché se è vero che il padrone non ci guadagna nulla a lasciare una fabbrica chiusa e nullafacente, ancora meno riuscite a ottenere voi, che, oltretutto, vivete sulle spese. 
Insomma, Gigio e gli altri debbono inventare qualcosa, qualcosa di grosso, qualcosa che non permetta alla gente di dimenticarli. 
Ecco, è qui che scatta l'interrutore e Gigio comincia a pensare e progettare, anche se perseguitato dal fratello maggiore che teme di essere cornuto, anche se visitato dal Partito del Proletariato in Lotta, anche se costretto dalle circostanze a fare della ex-fabbrica un rifugio di carità. 
Gigio decide e quello che ha deciso gli farà onore, credo. 
Ovviamente per il momento voi non ne capirete il più classico degli Ette, ma in fondo si scrive anche per nascondere qualcosa, in modo che ai lettori venga la curiosità di sapere qualcosa che comunque non cambierà loro la vita. 
Ma in fondo siamo tutti così. 
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