25.11.12

Outside


I miei rapporti con la produzione di David Bowie sono sempre stati piuttosto ondivaghi, di volta in volta attirato e respinto dai suoi esiti artistici. Avevo un certo interesse e non poca curiosità per il Bowie bel gigione dei tempi di Ziggy Stardust & the Spiders of Mars o per il Bowie nietzschiano dell'album The Man who sold the World, con un titolo così visibilmente ispirato a Cordwainer Smith. Diamond Dogs mi lasciò solo tiepidamente soddisfatto e da allora seguii in modo discontinuo la carriera di Bowie, apprezzando non poco canzoni come Hero o Chinese Girl ma senza pacquistare nulla di suo. Fino alla collaborazione con Brian Eno e l'uscita di Outside.
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La mia copia del CD è piuttosto consumata. Ho dovuto sostituire la custodia in plastica, qualche pezzo si incanta (den-den-den-den-den) come fanno i CD... 
Accompagnato da Outside con il suo detective Nathan Adler e i suoi miracolosi soli di pianoforte ho scritto il romanzo a quattro mani con mia moglie – Riduzione a Icona, scaricabile gratuitamene dal suo sito, qui a sinistra. Alcuni brani del romanzo richiamano frammenti musicali e viceversa: un'esperienza davvero sorprendente, mai avvenuta con tanta nitidezza con altri brani musicali. 
Il brano presentato è Hello Spaceboy, prima in versione da studio, poi in Live.
Da ascoltare in cuffia, a un volume sparato.


     
 

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