17.6.12

In punta di sax

Di nuovo la copertina di un disco che NON è del gruppo scelto... Ma al quale sono affezionato, come si vedrà

 Come probabilmente alcuni tra coloro che mi leggono sanno, sono stato per qualche anno un flauto-sassofonista di poca fama e anche minor talento prima di rinunciare alla «carriera» di musicante e darmi alla professione di libraio.
«Visto com'è finita potevi anche continuare a rompere le tasche e i timpani al mondo» - dichiara puntualmente il mio terrificante SuperIo - e io non posso dargli completamente torto, ma la vita va come deve e come può e passare il tempo a stabilire che nel momento x avrei dovuto fare B invece che A può essere un esercizio divertente scrivendo, ma nulla di più. 
...
Ho iniziato a suonare il flauto a 13 anni, un quantità di tempo terrificante a ripensarci. Modello per imparare il flauto è stato immancabilmente Ian Anderson dei Jethro Tull, coadiuvato dal mio chitarrista dell'epoca, alla ricerca di una voce solista da accompagnare. 
Poi alcune esperienze musicali che ora è difficile ricostruire - gli Audience di Howard Werth e il suo meraviglioso sax-flautista Keith Gemmell in primo luogo - mi hanno spinto a imparare a suonare anche il sax tenore. Nel frattempo la neonata passione per il jazz e la fusion - perché il rapporto con uno strumento è bilaterale: tu fai di lui ciò che vuoi e viceversa - mi spinsero a imparare a suonare anche il sax soprano, che poi sarebbe quel buffo sax corto e dritto, capace di far produrre ai neofiti trilli e fischi assordanti, a differenza del sax tenore, ottimo nel far emettere poderosi muggiti ai novellini. 
Tra i tanti motivi che mi spinsero verso il sax soprano ci furono (ovviamente) i Weather Report e Wayne Shorter ma anche il Perigeo, gruppo italiano che presento qui. Incontrarli fu un'esperienza davvero notevole e riascoltarli è comunque e sempre fantastico. Da non perdere Giovanni Tommaso che suona il violoncello con le dita, esperienza più unica che rara. 


4 commenti:

Romina Tamerici ha detto...

Musica e letteratura come tutte le altre forme d'arte non si escludono mai del tutto a vinceda. L'artista fa delle scelte, ma almeno in potenza non può non amare anche le arti che non riesce a far sue.

Massimo Citi ha detto...

@Romina Tamerici: ciao, molto contento di ritrovarti qui. Hai ovviamente ragione. Fortunatamente la mia assoluta imperizia e la cecità alla visione in 3D mi hanno impedito di dedicarmi alla pittura o alla scultura. Anche se debbo ammettere di amarle parecchio. In realtà sono stato per un po' in dubbio tra la scrittura - e la libreria - e la musica. Per un periodo ho continuato a fare esercizi anche senza più avere un gruppo dove suonare. Poi il tempo - o la sua mancanza - ha deciso per me.

Lucrezia Simmons ha detto...

E questa che sopresa è?
Allora vogliamo sentirti, a quando un live?
Potresti darti un nome a tema tipo SAX LIBRARIAN !!!

Adesso hai tempo! RIPRENDI!!!!!

Massimo Citi ha detto...

@Lady Simmons: purtroppo non si può far girare all'indietro l'orologio. Per riprendere ci vogliono altri musicisti e soprattutto avere le dita della mano sinistra veloci e precise come un tempo. L'ictus di qualche tempo fa mi ha lasciato alcuni strascichi tra i quali una certa difficoltà nell'articolare i movimenti con le dita sn. A fatica riesco a suonare il flauto e non ho più avuto il coraggio di toccare i sax. Ti ringrazio, comunque, anche se penso onestamente che la musica appartenga al mio passato. Posso consolarmi scegliendo brani musicali spero interessanti sul blog.