5.11.04

Amerika über alles

Hanno vinto i buoni.
Sono arrivati i nostri.
I padri di famiglia, che tengono in piedi due grandi imprese americane: l'integralismo religioso e la pornografia.
I padri di famiglia che non tollerano bugie dai figli ma son contenti se gliele racconta il governo.
I giornalisti villeggianti negli USA ci hanno raccontato della diversità profonda degli americani, della rigida morale protestante che li fa scandalizzare delle menzogne, li fa rifuggire dal tranello, dal piccolo commercio, dalle speculazioni. Bene, tutte balle: gli Stati Uniti sono come l'Europa peggiore, quella che nel 1933 votò Hitler perché aveva paura, perché non aveva soldi (era appena passata la crisi del 1929), perché si sentiva invasa dagli ebrei poveri in fuga dall'Est europeo, perché credeva nelle tre K (Kinder, Küche, Kirche: "bambini, cucina, chiesa"), e nella vocazione mistica della nazione (Blut und Erde, "sangue e suolo"), perché voleva un cancelliere forte, credeva nella superiorità della propria stirpe e nel destino storico della Germania.
Hitler era sostenuto dalle maggiori imprese tedesche (chimica, siderurgica) – che infatti fecero ottimi affari con il zyklon B e il riarmo.
La provincia votò massicciamente per lui e Hitler vinse le elezioni nonostante la violenza e le falsità.
Il resto lo sappiamo.
Antiamericano? Per carità. Come tutti in questo paese a sovranità (e intelligenza) limitata ascolto musica nordamericana, leggo scrittori nordamericani, vado a vedere film nordamericani e mi capita di comprare prodotti nordamericani. Ma debbo ammettere che, sentito il risultato delle elezioni, ho dovuto faticare per non uscirmene con un "ma allora lo fanno apposta!", ovvero a incolpare un intero popolo degli orrori combinati dal suo governo. Invece bisognerà pensare, riflettere, informarsi. Ammettere ancora una volta che i trucchi sporchi pagano. Che si può condurre una guerra basata su una menzogna, condurre una politica scolatica e sanitaria che condanna chi non ha denaro, inquinare e distruggere risorse come se di pianeta Terra ce ne fossero altri due o tre pronti a essere vandalizzati dalle Corporation yankee, decidere per la vita privata e la felicità di gay e lesbiche...
Si può.
Dov'è il diritto alla felicità della costituzione americana?
America over all!
Tanto basta e tanto deve bastarci.
Ho paura che l'America vera sia quella che raccontava Philip K. Dick, quello di "Un oscuro scrutare" o di "Ubik".
Leggere per credere.
...Amerika über alles.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho una domanda per te.
Fai conto che io arrivi da Marte. Decidendo dove atterrare e prosperare ti chiederei: esiste un luogo sulla Terra dove tutto ciò che hai descritto non esiste? (fla - candido.to/blog)

Massimo Citi ha detto...

Ringrazio Anonymous per la domanda-provocazione.
Arrivando da Marte... arrivando da Marte probabilmente me ne tornerei a casa. Ai miei canali, alla sabbia rossa e al cielo arancione.
Non ho detto che l'America (gli Stati Uniti, siamo precisi) sia diventato un luogo peggiore di altri, ma in questo momento, in questo punto della storia (quello dove viviamo tutti, peraltro) avere la nazione più potente, ricca e ben armata del pianeta che ritiene suo diritto e dovere spiegare al resto del mondo qual è la vera morale e la vera giustizia anche ricorrendo a menzogne e alla forza bruta... beh, ammetterai che c'è da preoccuparsi.
La cosa che mi sorprende sempre, però - e questo senza voler condurre nessuna polemica - è come la gente, le persone comuni, il farmer della North Carolina come il contadino della Baviera del 1930 (o il disoccupato della cintura torinese) rispondano alle crisi, alla perdita delle speranze in un futuro migliore richiudendosi nella famiglia, nel circolo degli affetti, nei valori più antichi della specie. Un ritorno o un riflesso automatico? Quello che, se qualcosa ci va storto, ci fa ritornare tra le quattro mura di casa scornati e delusi a prendercela con il destino cinico e baro adesso come diecimila anni fa, quando avevamo mancato il mammuth?
Poi si dà la colpa ai vicini, - sicuramente il mammuth se lo sono preso loro - ai vicini dei vicini che se ne fregano, al Dio malefico (dei vicini) che ha fregato il nostro Dio che è buono e ci vuole bene. Si esalta la nostra vita semplice e piena di cose belle e si deplora quella dei vicini che sono strani e scrivono al contrario... Devo continuare?
Stando in casa a brontolare (e a maltrattare preventivamente la moglie e i figli, nel caso pensassero che sei un fallito) ovviamente, non arriverai mai a capire che è successo qualcosa. Che le coltivazioni spingono i mammuth ad andarsene, che con le coltivazioni qualcuno si arricchisce mentre tu, che vivi di caccia, sei condannato all'estinzione.

La vittoria di Bush negli USA (come,a suo tempo, quella di Hitler ecc. ecc.) è prepolitica, quasi biologica. È nata dalla paura. Dalla paura, innanzitutto, e dall'amarezza di sentirsi sconfitti. Da questo genere di sentimenti non nasce nulla di buono.
La sinistra dovrebbe tornare sinistra, non inseguire un centro che non c'è. Dire alla gente che c'è speranza, spiegare, parlare, mostrare. Farla uscire di casa, farla discutere. Farle abbandonare la paura (e la televisione, detto per inciso). Tutti abbiamo bisogno di contribuire a qualcosa, è ciò che ci dà una nostra dignità. Senza lavoro, senza speranza rimangono giusto un dio (minuscolo e rissoso), la famiglia che ci vuole molta buona volontà per dire che va comunque bene, e un confuso rancore contro il resto del mondo.

Il rischio vero è che il nostro amico marziano tra vent'anni trovi soltanto cenere.