È finita come era apparso probabile fin dall'inizio, con un grosso NO alle proposte di modifica della Costituzione di Renzi e di Maria Boschi. Era probabile, certo, ma forse non con sei milioni e passa di distacco.
Ho votato No, come coloro che frequentando questo blog sapevano, ma ovviamente non sono affatto contento. Il motivo? Semplicemente per il dato di fatto che in Italia siamo attualmente senza una legge elettorale decente e abbiamo perso mesi a vedere il sedicente primo ministro Renzi che appariva in tutte le trasmissioni possibili per sostenere la causa del suo Sì, evitando di ricordare o rispondendo in maniera frettolosa, irosa, bugiarda o con sufficienza a chi richiamava l'attenzione sulla situazione dell'occupazione, del debito pubblico pari al 133% in rapporto al PIL, sulla situazione delle scuole, delle province che non esistono o forse sì, sulle banche a un passo dal fallimento, sul MPS che deve trovare 5 mld per non dover addossare agli azionisti il costo del recupero come da bail-in, al lavoro pagato in voucher, al ritardo dell'impresa italiana, all'abolizione dell'articolo 18 e millanta altri problemi che il nostro ha malrisolto o ignorato cercando in compenso di convincerci che un risparmio di 200 mln / annuo malcontati era il meglio per tutti.
In sostanza Renzi ha fatto perdere all'Italia – che Dio solo sa come non ne avesse bisogno – mesi e mesi cercando di dare al suo nuovo partito, Il Partito di Renzi, ali con cui volare.
Il Partito di Renzi... la cui direzione è costituita da membri di un ceto medio (im)produttivo di provincia, abile nel gioco finanziario e nei piccoli e grandi giochi di prestigio con i soldi altrui. Ricordate il papà di Boschi, tanto per fare un esempio?
Adesso, a parte la visione sconsolante e deprimente di Grillini, Legaioli e Italoforzuti che cercano di convincere tutti che il merito della sconfitta di Renzi è tutto loro, che cosa rimane da fare?
Beh, oltre al bilancio dello stato relativo al 2017 da promulgare entro il 31 dicembre 2016 c'è ancora tutto il resto a cui pensare, a cominciare da un PIL che, crescendo troppo lentamente, finisce per far aumentare il disavanzo.
Ma in realtà ci sono troppe cose da fare, a cominciare – e parlo solo di ciò che mi è venuto in mente al momento – dal rendere più vivace e moderna la piccola impresa italiana, tuttora ancorata a un modo di produrre e lavorare tragicamente arretrato e basato su rapporti coi lavoratori in qualche caso sostanzialmente schiavistici. Si tratta di evitare le fughe all'estero dei giovani laureati e più in generale operare per far aumentare l'occupazione giovanile. Tagliare il costo delle strutture dello stato, ricordando che coloro che sono stati a suo tempo ingaggiati per tagliare i costi dei ministeri hanno finito per gettare la spugna...
Tutto ciò si poteva fare meglio e prima facendo a meno del senato? Siamo seri, ragazzi: si può fare con un ceto politico migliore di quello che abbiamo eletto. O che ci hanno imposto.
Ovviamente non c'è nulla di facile in questo, sia per motivi di equilibri interni che per il quadro internazionale, sia a livello di UE che per i futuri rapporti che si stanno delineando tra la nuova presidenza degli USA, la Cina e il Medio Oriente.
Senza contare il problema dell'ambiente, con le calotte polari che si stanno sciogliendo troppo velocemente.
Non c'è più un solo problema che si possa risolvere solo a livello locale, questa è la triste verità. E noi abbiamo perso mesi per una pessima proposta di riforma...
E questo finisce per riunire virtualmente sia chi ha votato Sì sia chi ha votato No. I tempi che si aspettano saranno duri, per tutti.
Ma in realtà ci sono troppe cose da fare, a cominciare – e parlo solo di ciò che mi è venuto in mente al momento – dal rendere più vivace e moderna la piccola impresa italiana, tuttora ancorata a un modo di produrre e lavorare tragicamente arretrato e basato su rapporti coi lavoratori in qualche caso sostanzialmente schiavistici. Si tratta di evitare le fughe all'estero dei giovani laureati e più in generale operare per far aumentare l'occupazione giovanile. Tagliare il costo delle strutture dello stato, ricordando che coloro che sono stati a suo tempo ingaggiati per tagliare i costi dei ministeri hanno finito per gettare la spugna...
Tutto ciò si poteva fare meglio e prima facendo a meno del senato? Siamo seri, ragazzi: si può fare con un ceto politico migliore di quello che abbiamo eletto. O che ci hanno imposto.
Ovviamente non c'è nulla di facile in questo, sia per motivi di equilibri interni che per il quadro internazionale, sia a livello di UE che per i futuri rapporti che si stanno delineando tra la nuova presidenza degli USA, la Cina e il Medio Oriente.
Senza contare il problema dell'ambiente, con le calotte polari che si stanno sciogliendo troppo velocemente.
Non c'è più un solo problema che si possa risolvere solo a livello locale, questa è la triste verità. E noi abbiamo perso mesi per una pessima proposta di riforma...
E questo finisce per riunire virtualmente sia chi ha votato Sì sia chi ha votato No. I tempi che si aspettano saranno duri, per tutti.
4 commenti:
In linea di massima sono d'accordo con te, anche io ho votato NO ma non sono certo contento del tempo perso. Per quanto mi riguarda però Renzi è stato solo l'ultimo presidente del consiglio che ci ha fatto perdere tempo prezioso, a cominciare dal caro Berlusconi che ci ripeteva che i ristoranti erano sempre pieni mentre nel frattempo montava la crisi internazionale, passando per Monti (persona onesta ma troppo rigida nel difendere l'austerità anche davanti ai segnali contrari) che non dimentichiamoci ci ha lasciato in eredità che quell'aborto normativo della Legge Fornero. Renzi però ai miei occhi ha fatto troppi errori comportandosi come un Berlusconi più giovane finendo per affossare la credibilità già scarsa di un partito creato in laboratorio come il PD.
Non si può fare una legge come la "Buona Scuola" senza ascoltare chi nella scuola ci lavora, non si può creare una Legge come il Jobs Act senza pensare che così si perdevano posti di lavoro.
Non si può continuare a rincorrere gli elettori e le idee conservatrici dimenticandosi che si dovrebbe essere un partito di Sinistra..etc, etc....
Insomma non solo anni persi ma credibilità persa.
Cose che non tornano più indietro.
@Nick: hai perfettamente ragione. Ci si dimentica troppo spesso che il nostro buon Renzi aveva la curiosa caratteristica di non essere affatto di sinistra, né lui né i suoi tirapiedi. Avere un replicante di Berlusconi alla guida del PD è stato un incubo dal quale, temo, non siamo ancora usciti.
Ho votato NO, lo rifarei, non per far cadere un governo o far sparire Renzi, ché per queste cose non occorreva certamente un referendum su di una riforma costituzionale pessima.
Anche basta con le strumentalizzazioni. Dispiace comprendere che molti abbiano votato con fine meramente politico.
Mi sento sempre meno italiana, ma è storia ormai.
Su testate straniere ho letto articoli folli, commenti a seguire pure folli, tutta una dietrologia che francamente ha rotto le scatole. Sulla Ue, sugli italiani, su "come va il mondo" e via così.
Mi chiedo se per ridurre le spese la sola idea possibile fosse quella di "eliminare" (non di fatto però: era solo una manovra per renderlo "gestibile" e non dal popolo) il Senato. Tanto basta dire due cacate populiste e tutti abboccano (il dramma da noi è - a seconda dei casi: Napoli, zingari, immigrati, P.A., scuola e insegnanti; cavolo, mai fossero i delinquenti, i corrotti, gli evasori ecc.).
Mi girano abbastanza, sempre più delusa dalla gente.
Tempo perduto, per me NO!!!
@Giò: io temevo l'offerta populista del risparmio vantato con la riduzione del senato (!?!?) ma evidentemente la gente non se l'è bevuta. In realtà in questo 60% di "no" c'è veramente di tutto - come, d'altro canto, anche nel 40% di "sì": ho conosciuto diverse persone che hanno votato sì per la paura di una crisi economica o altre bubbole ma che non voterebbero mai per Renzi.
MOlti elementi hanno avuto il loro peso: tra questi tutti i conti rimasti aperti con le "riforme" dal job's act alla Nuove Scuola alle tante promesse mai divenute realtà. Gli unici che avevano una buona ragione per votare "sì" erano coloro che avevano soldi all'estero....
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