Avrei voluto scrivere, oggi, la seconda parte – anche se probabilmente non l'ultima – dell'articolo dedicato alle mie letture estive. Senonché sono stato letteralmente travolto dalle novità o, per meglio dire, dagli impegni rimandati finora, che mi sono piombati addosso.
Stranimondi, per cominciare, con pubblicità da compilare o da inventare. E la presentazione di ALIA Evo 2.0, che non è più esattamente una novità ma dovrà essere comunque presentata cercando di non annoiare chi la conosce già ma senza creare una situazione da «quattro amici che se la contano e ridono tra loro» che, per esperienza e vita vissuta, so essere tossica come un doccia al zyklon B.
Poi, ovviamente, c'è il problema del libro nella sua natura fisica e l'attesa di preventivi dai tipografi, ovviamente in ritardo dal momento che siamo all'inizio di settembre. Pare che entro la fine della settimana arriveranno e potrò finalmente decidere... Ovviamente esistono sempre organizzazioni come Ilmiolibro che promettono di stampare un libro in cinque giorni, ma vorrei, per una volta, controllare personalmente la stampa.
Poi, immancabili, i manoscritti letti per editing che sto terminando in questi giorni e i manoscritti ricevuti per lettura, problemi piccoli e anche non troppo piccoli in famiglia, mia figlia alle prese con una tesi stimolante ma non facile, mia moglie con una scuola che NON funziona, nonostante – o forse a causa – dei provvedimenti del governo...
Certo, poi penso che avrò il tempo per aggiustare tutto, ma al momento mi sento nello stato d'animo di chi deve scalare l'Everest dopo una mese di digiuno. Come dice giustamente mia figlia: «Non è possibile, con questa scusa delle ferie di prossimità, che noi non stacchiamo mai» [*]. E devo ammettere che è vero, da luglio in avanti non ho fatto altro che lavorare, con qualche passeggiata in montagna come unica interruzione.
No, non va.
Credo che farò bene a ridurre un pochino il ritmo, anche tenendo conto degli impegni che mi sono già tirati addosso.
Sicché un giorno o l'altro scriverò sui libri letti negl ultimi mesi – tra i quali anche Embassytown di China Mieville – ma non chiedetemi una data precisa, non sono in grado di darvela.
In compenso posso annunciare che è ripartito il blog di mia moglie, Silvia Treves, fermo da mesi. Ovviamente, dal momento che conosco mia moglie, immagino che ricomincerà a parlare di disgrazie planetarie, secondo il principio mirabilmente riassunto dall'ottimo P.S.Cavazza nel corso di un dialogo su FB: «Non vi stancate mai di raccontare la fine del mondo?»
Comunque QUI potete trovare il link al sito di Silvia.
Per quanto riguarda l'adagio pronunciato dal nostro Paolo... ecco, data un'occhiata allo stato delle cose, direi proprio di no, non ci stanchiamo.
[*] avevo dimenticato di ringraziare la mia ottima figlia per avermi ceduto il copyright della sua frase. Ovviamente entro un'ora si sono presentati due tizi in giacca e cravatta con la faccia da gatto e le unghie di Freddie Krüger che mi hanno suggerito di stendere questa nota. Hoc fecit.
6 commenti:
Organizzazioni che promettono di stampare un libro in cinque giorni? Io posso farlo in mezz'ora se ti accontenti di una risma di fogli A4 sputati da una stampante laser con il toner a metà. Non credo di andare molto lontano come qualità....
@Obsidian: temo anch'io qualcosa del genere. Effettivamente avrei potuto stamparmi il libro in casa, solo che sono tenuto a un minimo di qualità... *_*
Meglio tirare il fiato eh :D Noi attendiamo, sia gli aggiornamenti e che i post sulle letture estive ^_^
@Giò: grazie. Effettivamente ho bisogno di un po' di tempo a testa vuota, giusto per evitare pericolosi sovraccarichi. Il difficile è riuscirci... In ogni caso penso che non farò tardare troppo i miei post sulle letture: scriverli è faticoso ma anche divertente. A presto!
Tira il fiato, l'ho fatto anche io nei mesi scorsi e posso dirti che serve moltissimo!
@Nick: hai sicuramente ragione, l'unico problema è riuscirci in questa periodo. Mi accontenterò di ridurre i ritmi.
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