Il museo in questione è il Mu.Fant. (nome opinabile, ma tant'è), ovvero il Museo del Fantastico e della Fantascienza, sede via Reiss Romoli 43. Questo sabato, il 17 ottobre, c'era l'inaugurazione e, come si dice in questi casi, non potevo - né volevo - mancare.
Via Reiss Romoli, per chi non conosce Torino, è un angolo posto all'estremo Nord della città, dove sorgono alti e malinconici casermoni, nati nel corso della massiccia immigrazione avvenuta a Torino negli anni '60. La sede del museo è in una ex-scuola media posta nel mezzo dei suddetti casermoni, dove mia moglie ha insegnato all'inizio degli anni '80. Infatti è stata mai moglie a guidarmi in questo luogo, distante almeno una decina di chilometri (di città, non di campagna) dalla casa avita. Tempo dell'attraversamento: 42' e 37'' e un numero non computabile di semafori. Ma siamo arrivati, abbiamo parcheggiato all'ombra (si fa per dire, faceva un tempo grigio tipicamente torinese) di uno dei casermoni e siamo partiti alla ricerca del Museo. Non c'è voluto molto per trovarlo, bastava seguire alcuni individui armati di macchina foto e con aria smarrita per individuarla.
Ed eccolo, con striscione blu che l'annuncia.
Il principale problema del Mu.Fant. era l'eccesso di "reperti", cioè poster, modelli di astronavi e altri futuribili mezzi di locomozione, riviste, gadget, abiti di scena, in rapporto allo spazio per l'esposizione. Ulteriore problema, l'esistenza di una vasta biblioteca tematica in parte lascito di Riccardo Valla a suo tempo relegata al IV piano mentre il resto dell'esposizione era al piano terreno. E che la biblioteca fosse vasta e ricca posso testimoniarlo personalmente dal momento che con mia moglie collaborammo a spostarla qualche mese fa... qui potete trovare il racconto dell'esperienza.
Tutto ciò detto, una volta entrati nel museo, accolti da alcuni inquietanti individui vestiti da Visitors, [*] e saliti al primo piano abbiamo finalmente potuto accedere al museo. Beh, accedere è un parola grossa, diciamo che abbiamo «potuto tentare di vederlo facendoci largo tra fiumane di visitatori».
La nostra sensazione è comunque che il museo sia una cosa che merita vedere, anche se non siete appassionati di fantascienza o di fantastico. In particolare gradevolissimi e particolarmente meritevoli di attenzione - personalmente ci ho passato più o meno una mezz'ora - due sale dedicate al futuro "anteriore", ovvero alla visione del futuro a fine '800 e prima metà del '900.
chiedo scusa per la qualità delle illustrazioni, ottenute con un telefono (lo so, lo so, lo usano tutti ma io non lo so usare - perlomeno non bene. In più l'illuminazione museale è per il momento ancora quella di una scuola media, quindi inadatta a un museo).
Notevoli anche gli spazi dedicati alle serie "storiche" della sf come Spazio 1999 e Star Trek,
gli spazi dedicati a Star Wars e ad altri grandi film come Il pianeta proibito o Ultimatum alla Terra. Sezioni dedicate alla sf in Italia, ovvero ai non pochi programmi dedicati alla fantascienza nella RAI degli anni '70 e al Cyberpunk:
Ultimo accenno di una visita necessariamente frettolosa, la biblioteca, vasta e ricca. Da non perdere.
Piccolo disappunto: avrei dovuto incontrare Lady Simmons durante la mia visita, ma non sono riuscito a intercettarla. Troppo affollamento, evidentemente.
Che cosa aggiungere? Beh, presto detto, consiglio caldamente i miei quattro lettori di visitare il Mu.Fant. o inserirlo tra i propri obiettivi in caso di visita a Torino, accanto alla Venaria, al Museo Egizio e agli altri musei.
Tutta la mia stima per coraggiosi che hanno contribuito a rendere il museo una realtà, anche se defilata. Inventare un museo non è facile e sostenerlo ancora meno.
Ultima cosa: il Mu.Fant. dal 1 gennaio 2016 entrerà ufficialmente tra i Musei della città.
Giustamente.
[*] Serie televisiva americana ritrasmessa in Italia nel 1986, dove gli amati visitatori della Terra si rivelano rettili alieni criptonazisti e umanivori e che hanno in progetto di rendere il nostro pianeta il loro allevamento. Esilarante con qualche buon momento.
8 commenti:
Lo farò. Volevo già andare in occasione dell'inaugurazione, ma ho dovuto rimandare per cause di forza maggiore. Ma non mancherò.
Il Moro
@Moreno: sì, ti consiglio di farlo. Ritornerò anch'io dal momento che non sono riuscito a vedere tutto ciò che desideravo.
Pensa che me ne ha parlato anche un mio "manager" - che non legge - e ho subito pensato al tuo resoconto del trasloco di questi reperti. Spero di andarci la prossima volta che verrò a Torino!
@Salomon: è un'ottima idea. Tieniti libere almeno un paio d'ore, comunque. In secondo luogo, quando vieni scrivimi che se posso ti accompagno.
Se riesco a venire a Torino una delle mete ( a parte l'incontro con te e Lady Simmons sarà proprio il MU-Fant)
@Nick: ti aspetto. Anzi, ti aspettiamo.
Wow, Torino merita proprio di essere visitata con molta attenzione!
@Andrea; io non sono nato qui e Torino è sempre stata una città piuttosto avara di se stessa. Ma merita una visita attenta e curiosa.
Posta un commento