20.4.15

Noi diciamola, intanto...


Ieri sono morte un numero oscillante tra i 700 e le 950 persone su un barcone troppo carico, a un centinaio di chilometri dalla Libia. Secondo alcune testimonianze sul barcone si trovavano duecento donne e un numero elevato di bambini, in gran parte sistemati sotto coperta, ovvero dove era impossibile salvarsi. Dove il natante è affondato il mare è profondo, intorno ai 400 metri, il che rende sostanzialmente impossibile il recupero dei corpi, sia per i costi dell'operazione che per le sue intrinseche difficoltà.
Da dove venivano coloro che cercavano di raggiungere l'Europa?  Da che cosa fuggivano?  Non si sa. Nessuno vuole parlarne, limitandosi a parlare di "migranti", senza spiegare se fuggivano dalla fame o da una delle tante guerre in Africa. Erano Nigeriani, Nigerini, Senegalesi, Mauritani, Siriani, Eritrei, Etiopi, Camerunensi, Bengalesi, Iraqeni? 
Avevano un nome, una storia, una vita da raccontare?  
Saviano, in un articolo uscito oggi su «La Repubblica», ne parla così:

Ripeti una notizia tutti i giorni, con le stesse parole, gli stessi toni, anche accorati e dolenti, e avrai ottenuto lo scopo di non farla ascoltare più. Quella storia non avrà attenzione, sembrerà sempre la stessa. Sarà sempre la stessa. "Morti sui barconi". Qualcosa che conta per gli addetti ai lavori, storia per le associazioni, disperazione invisibile.

Qualcuno ha scritto che «settecento sono pochi», che altre migliaia dovranno morire per difendere la nostra Italia dall'«invasione». 
Salvini - devo ammettere un certo fastidio a citarne il nome su questo blog - sostiene che dovremmo usare le nostre navi per fermarli, creare un blocco navale davanti alla Libia per bloccarli, evidentemente di navi militari pronte a sparare. Che dovremmo "inchiodare sul bagnasciuga" i migranti, mitragliarli, bombardarli - come suggerisce la disonorevole Santanché - mandare gli aerei sui porti libici per affondare i barconi, i gommoni, le barchette e i sandolini. 
Onestamente:  ma questi miserabili arruffapopolo hanno un'idea sia pur vaga di CHE COSA STANNO PARLANDO? 
Lasciamo pure perdere i cretini che sproloquiano su Facebook e Twitter, che ci ricordano che una quota di stupidità esibizionistica è tipica delle scimmie ominidi, ma parliamo per un secondo di Salvini e della Santanché [*]. 
Un blocco navale.
Si tratterebbe di pattugliare qualche migliaia di chilometri quadrati di mare - affollato di pescherecci e di traffico civile - e per farlo si dovrebbe utilizzare in pratica gran parte della marina da guerra. Costi alle stelle per un'operazione di infimo valore. Se la «Garibaldi» avvista un gommone di disperati che non sanno nemmeno come governare il proprio natante, che cosa fa? Tre avvisi poi si apre il fuoco? Su uomini, donne e bambini? 
Il bombardamento aereo è un'idiozia di pari valore. 
Si bombardano i porti libici? Magari anche quelli egiziani dai quali, tanto per dire, è partito il barcone affondato ieri?
Senza contare che, non disponendo l'aviazione italiana di bombardieri si dovrebbero utilizzare cacciabombardieri Tornado - piuttosto vetusti - o (sempre che l'Italia li paghi, cosa tutta da dimostrare) i nuovi F 35 dei quali, in corso di operazione, non si è troppo sicuri. 
Di nuovo, costi alle stelle e la sicurezza di incidenti internazionali. Oltre che grossi rischi per i piloti. 
Insomma, sia Salvini che la Santanché parlano senza sapere né capire alcunché, cosa che è abbastanza ovvia per chi ha un minimo di buon senso. Ma l'uno e l'altro sanno benissimo che nessuno li prenderà sul serio. E che potranno continuare a fare discorsi incendiari senza dover pagare pegno.  Il grosso, grossissimo problema è che esistono individui, probabilmente gli ominidi  a q.i  32 di cui sopra, che accolgono le loro parole come vangelo rivelato e che sono pronti a votarli e rivotarli. Che dire? Probabilmente che sarebbe bello seppellirli sotto una montagna di risata e lasciarli predicare al deserto. 
Quanto al problema in sé si tratta di un problema continentale del quale è necessario si occupi la UE, che, a suo volta, dovrebbe smetterla di perdere tempo a fare gli affari dei banchieri e cercare di costruire un'iniziativa forte.
Ci riuscirà?
Non credo, ma manteniamo l'ottimismo della volontà.    

[*] ...Dice, ma perchè perdi tempo dietro le idiozie di un mediocre furbastro e di un'oca da combattimento? Beh, mi sembra utile un minimo di valutazione militare delle loro scemenze. Non ho fatto Scienze Strategiche all'università ma qualcosina lo capisco anch'io. 

4 commenti:

Paolo ha detto...

Lasciamo stare gli F-35, che forse resteranno sempre dei costosissimi giocattoli. I Tornado sono vecchiotti ma non vetusti; ma usare delle bombe guidate, costose e progettate per obbiettivi "duri" come bunker e mezzi corazzati , per affondare dei vecchi pescherecci rugginosi nei porti libici sarebbe un'operazione militare a cui non si applica nemmeno la categoria dell'idiozia.

Nick Parisi. ha detto...

Caro Max proprio ieri ho litigato con uno di quegli ominidi a q.i 32, uno di quelli convinti da salvini.
Ma alla fine è colpa mia perchè a questa gente dimentico sempre di chiedergli chi avesse mai firmato il regolamento di Dublino.
La risposta è il Governo Berlusconi con Bossi, Calderoli, Maroni e Castelli ministri.
Credo, ma non vorrei sbagliare che ci fosse anche una certa Daniela Santanchè in quella compagine governativa.
Però anche se glielo avessi ricordato non credo che l'ominide in questione avrebbe cambiato idea perchè noi itaGliani non abbiamo memoria, non manteniamo coscienza.
Me compreso purtroppo.

Massimo Citi ha detto...

@Paolo: a quei due non affiderei nemmeno il comando di una pattuglia di soldatini con carroarmatino di pura plastica.

Massimo Citi ha detto...

@Nick: mai litigare con un cretino, la gente potrebbe con cogliere la differenza (W. Allen). A parte gli scherzi i nostri ominidi non hanno memoria nè una visione un minimo articolata del mondo. Giudicano e pensano di pancia, avendo mandato il cervello in permesso non retribuito a tempo inderminato. Comunque ti capisco e non crucciarti, anch'io non sono mai tanto convinto di ciò che credo da rifiutare una discussione. Al termine ne concludo che avevo ragione a non voler discutere, ma solo fino alla volta successiva.