21.9.22

Una recensione a «Stazione Diadema»



Come qualcuno saprà, qualche tempo fa Antonino Martino mi scrisse per comunicarmi che aveva appena acquistato "Stazione Diadema". Lo ringraziai, eravamo in luglio, ma poi, preso dall'impegno per ALIA Evo 5.0, me ne dimenticai. Ma oggi il buon Nino mi ha spedito la sua recensione all'e-book, pubblicata sulla pagina di Amazon, e non posso fare a meno di presentarla qui, se non altro per poter – semel in anno – mostrare qui la mia coda di pavone che, comunque, chiunque scriva possiede. Aggiungo che Nino non mi deve nulla, non siamo parenti, non gli ho promesso alcunché e non ho rapito un suo parente minacciandolo di morte. 


Per chi ha voglia di leggerla: 

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"Una splendida allegoria. La stazione diadema è la vecchia stazione spaziale internazionale. Sulla terra gli anni sono trascorsi. C’è stata una terribile pandemia che ha alterava il DNA , c’è stata una guerra dichiarata dalla federazione russa (non è stato scritto oggi ma qualche tempo fa…). Ci sono ferree leggi e caccia ai mutanti, che assumono a volte sembianze miste di umani e animali, a causa del DNA impazzito. Quelli che possono fuggire raggiungono la vecchia stazione spaziale, la ricostruiscono con gli infiniti scarti in orbita, ne aggiungono pezzi. La stazione diadema ha un’economia circolare, produce tutto, la ricerca è su sistemi ecologici avanzati, per necessità di sopravvivenza. Sulla Terra impazzano le sette. Periodicamente la stazione spaziale viene attaccata. Bisogna cancellare l’abominio. La devianza, le devianze di ogni tipo non possono essere accettate, soprattutto se da loro viene la possibilità di un mondo diverso, più umano. Il protagonista, che da il punto di vista della narrazione è raccolto naufrago dello spazio, dato per morto e abbandonato dai cosiddetti umani. Vive con loro, impara a conoscerli, scopre l’incredibile possibile convivenza di persone completamente diverse una dall’altra, ciascuna con le proprie devianze, a volte assurde. Li aiuta a sgominare un sabotaggio di un folle. E l’ennesimo attacco della terra viene debellato. Un racconto denso di riferimenti, di stilettate, di critica sulla società attuale. Uno stile maturo, realistico nei dettagli anche scientifici. Un allegoria per dire che saranno i reietti, i dannati della terra, gli anomali ad avere la possibilità di costruire un mondo futuro che sia veramente umano. Scorrevole, brillante, umanissimo, ricco di spunti e si legge di un fiato. Cinque stelle con lode. Vale veramente la pena di leggerlo" (Antonino Martino)

 


 

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