20.3.15

Grexit?


Quando qualcuno ha finito i soldi che si fa? 
Beh, se ne possono prestare ancora, a un interesse "onesto" – si fa per dire, dal momento che le banche tedesche stanno prestando a interessi negativi - e pretendere che però i prestiti vengano regolarmente pagati. 
A qualsiasi costo.
Anche a costo di lasciare pensionati e dipendenti statali senza stipendio.
Oppure si può negare il ricorso ad ulteriori prestiti per il semplice motivo che non ci si fida del debitore. 
O, infine, si può ricattare il debitore contando sulla sua situazione difficile, obbligandolo ad accettare prestiti per tenere in piedi la baracca e nel contempo obbligandolo a onorare tutti i debiti contratti nel tempo. 
Ma che cosa è diventata l'UE?
No, calma. Un momento. 
I governi greci hanno mentito all'UE, dichiarando di avere una situazione economica migliore della realtà. Dichiarando di avere un 3% di deficit PIL/Debito pubblico quando la realtà era quella di un 15%. Tutti i governi greci hanno costantemente mentito sulla situazione interna del paese e sulla situazione dei conti. Tutti i governi greci si sono rivelati impotenti – o sono stati silenziosamente complici – nell'operare su un'evasione fiscale, peggiore persino di quella italiana. Negli ultimi mesi, ovvero da quando è iniziata la campagna elettorale, i greci hanno cessato di pagare le tasse, scegliendo più o meno consapevolmente, la salvezza personale a quella di uno stato sempre più indebitato. 
In questo momento la BCE ha sospeso tutti i prestiti nei confronti della Grecia. Entro un paio di mesi il governo greco dovrà restituire qualche miliardo di euro, ma già a fine mese dovrà versare stipendi e pensioni per tre miliardi di euro. 
E il governo greco non ce la fa.
Il che può significare: 1) la Troika, ribattezzata «Brussels Group» per non offendere i greci, accetta finalmente il piano di rientro proposto dal governo greco e apre i cordoni della borsa, contribuendo, però, a indebitare ulteriormente un paese oberato di debiti. 2) Non accetta il piano di rientro, obbligando Atene a uscire dal sistema dell'Euro. E creando una situazione incontrollabile in Grecia.
Tutto ciò dovrò accadere entro una decina di giorni.
A questo punto, secondo il sottoscritto – che non conta un accidente ma che comunque riflette – l'unica soluzione che potrebbe salvare capra e cavoli sarebbe quella di rimandare al 2050 o già di lì la restituzione dei prestiti, rinegoziandone gli interessi e portandoli a zero (0,00), chiedendo al governo greco un piano interno che preveda, tra l'altro, una caccia reale all'evasione fiscale[*], nonostante le resistenze della destra di governo. 
Su elementi come questi si può misurare il valore di Syriza al governo. 
E il valore di un'UE che si decida ad accettare una perdita reale del proprio sistema bancario.
Fuori, oltre, c'è soltanto Alba Dorata.
Ovviamente sono pessimista, ma spero che all'ultimo momento prevalga la ragione.
Più o meno come qualunque osservatore il 27 luglio del 1914. 


[*] Nonostante gli appelli inviati dalla Confederazione Elvetica il governo greco non ha ancora firmato un accordo per lo scambio di informazioni bancarie.
 Tsipras, se ci sei batti un colpo...

2 commenti:

Nick Parisi. ha detto...

Allora....
Come hai scritto tu, l'errore di base, il peccato originale parte dalle bugie dei governi greci che hanno mentito riguardo al loro debito pubblico, che non hanno combattuto realmente contro l'evasione fiscale e che hanno sprecato un mare di soldi (vogliamo parlare degli sprechi riguardanti le Olimpiadi del 2004? Per costruire poi strutture poi cadute a pezzi subito dopo, ce lo ricordiamo?)
Ora, logico che non ci si fidi della classe politica e dirigenziale ellenica.
Ricordo anche che la costituzione greca permette ai grandi armatori di non pagare le tasse...e stiamo parlando dei cittadini più ricchi della Grecia.

Però il cittadino medio, il pensionato, lo studente non hanno colpe e quello che la cosiddetta Troika ha fatto passare a quel popolo è stato qualcosa di criminale.
Posso comprendere che nel 2011 tutti, dico tutti fossero convinti che il rigore e l' austerity fossero necessari, ma oggi che si è visto che invece creano solo nuova povertà sarebbe ora di provare a raggiungere un compromesso.

Temo che non sarà facile: che la Merkel faccia gli interessi delle Banche tedesche è lampante, ma temo che anche Syriza abbia fatto troppe promesse che sapeva già di non poter mantenere.

Massimo Citi ha detto...

@Nick: lo temo anch'io. E non riesco a capire - e certamente è colpa mia - perché mai Syriza governa con una formazione di destra pur potendo disporre di altre formazione di sinistra e di centro disponibili a collaborare. Quanto alle banche (non solo tedesche ma anche francesi e italiane) penso dovrebbero inserire i loro prestiti tra i "prestiti" non esigibili, inserendo le eventuali restituzioni tra le "sopravvenienze attive". Difficile che lo facciano senza un'iniziativa politica, la il problema è che dopo Syriza c'è soltanto Alba Dorata e a quel punto i prestiti non li recuperebbero comunque. Non ho comunque capito perché mai le banche non debbano mai pagare per i propri investimenti sbagliati.