11.3.14

Quote grige


Voi credete che le cosiddette "quote rosa" siano davvero importanti e che possano contribuire a elevare la qualità dei politici? 
Personalmente non lo penso. Mi sembra discutibile prestabilire le quote di partecipazione secondo un criterio "esterno" alla politica, che non ha nulla a che vedere con la scelta della professionalità, della competenza, dell'onestà.
Già, ma questo bel ragionamento può filare perfettamente per paesi come l'Islanda, la Finlandia, la Norvegia ecc. ecc., ma qui siamo in Italia, il paese di Cetto La Qualunque, dei politici scelti dal Cavalier B. sulla base della loro bovina fedeltà o delle loro doti di Azzeccagarbugli e di non poche donne per esclusivi meriti di letto. Quindi una formula come quella delle "quote rosa" può anche apparire insultante per molte donne ma è l'unica possibilità di apparire e dire la propria sulla politica nazionale e anche - perché no? - sulla condizione della donna.
Ma facciamo un passo indietro. 
L'Italicum, la proposta di legge di Renzi & Berlusconi riesce ad avere più difetti persino del tanto vituperato Porcellum. Nato sulla base del terrore per l'avanzata del M5S, punta su un premio di maggioranza grottesco (il 18%) per chi raggiunge il 37% - sia pure dopo un turno di ballottaggio -, non permette la scelta di un candidato tra gli otto presentati in ciascuna lista, esclude le forze minori, anche se sostengono uno dei blocchi maggiori e a maggior ragione le esclude  se si presentano sole solette e in sostanza limita le rappresentanze possibili a tre partiti, PD, FI e M5S. 
La scelta di eliminare le quote rosa - anche se il PD si è subito premurato di promettere che la presenza femminile nella sue liste sarà ricca e variata - significa semplicemente che i tre grandi blocchi non ammettono che esista un qualche genere di legge che imponga loro norme per la compilazione delle liste, ciò che B. voleva fin dall'inizio, che il PD non vuole ammettere di volere e che il M5S ritiene pericoloso, soprattutto tenendo conto delle fratture e dei continui litigi interni. In sostanza il fallimento delle quote rosa, che piacciano o meno, sancisce una volta di più che lo politica resta un "affare loro" e che le liste saranno né più né meno scritte dai consueti compilatori secondo gli ordini ricevuti. Un relativo maggior grado di libertà esisterà, si può forse supporre, nelle liste di PD o del M5S, anche se, in quest'ultimo caso, una scelta fatta on line sui server della Casaleggio & Associati dove è sufficiente cambiare browser o navigare in forma anonima per votare N volte (fonte: Jack's Blog) mi lascia, come dire, piuttosto perplesso.
La sostanza è che le quote rose non sono passate favorendo così la volontà del Cavalier B. e senza creare veri problemi né al PD né al M5S. 
Da questa semplice convinzione, credo, avrebbe dovuto nascere la convinzione di sostenerle, anche senza essere perfettamente d'accordo con la cosa in sè. 
La realtà con la quale ci troveremo a che fare sarà una versione incattivita del porcellum, un vero orrore che mi lascia in partenza molto perplesso sull'utilità della mia partecipazione al sacramento del voto. Dovrei votare per contribuire a eleggere un altro piffero del PD capace, magari, di NON votare per l'elezione di Prodi... Ma questi sono problemi personali, non mi dilungo. 
La vera soluzione al problema elettorale è, presumibilmente, l'uninominale con ballottaggio, sul modello francese  che ha, però, il grosso difetto di rottamare molti funzionari di partito e altri soggetti quantomeno molto discutibili sulla possibilità di rappresentare qualcuno che non siano le lobbies che li esprime. 
Il grosso, grossissimo problema è che questo genere di classe politica non può fare scelte che ne prevedano il suicidio. Da qui la scelta di eliminare le piccole formazioni e di mantenere ben stretta la scelta dei candidati preferibili per mantenere la propria posizione. Purtroppo le quote rosa sono andate a sbattere proprio contro una delle leggi non scritte che regolano la politica attuale: l'insindacabilità delle scelte operate al vertice. È un preavviso, aspettatevi di peggio.     

 

11 commenti:

Nick Parisi. ha detto...

Ñon solo mi aspetto il peggio, ma temo che arriverà fin troppo presto.:(

Massimo Citi ha detto...

@Nick: sinceramente è difficile riuscire a dare una valutazione realistica. Certamente la situazione politica italiana sta imboccando (o ha già imboccato) l'ultimo giro, ma dietro il fallimento della politica c'è la definitiva vittoria della realtà economica così come la conosciamo. L'attuale politica è un semplice sottile paravento che ci fornisce una difesa minima dall'impoverimento crescente dei ceti bassi e medi. Il fallimento di questi politici può significare l'accellerazione del processo di impoverimento, sul modello della Grecia, o (ma anche con) lo sviluppo di forze dell'estrema destra demagogica. Ebbuonanotte.

Paolo ha detto...

Nonostante tutto non sono così pessimista. Certo, non mi piace la legge elettorale che sta venendo fuori, non mi piace l'accordo con Berlusconi, non mi piace Renzi. Potrebbe andare peggio? Certo che potrebbe. Immaginate il Movimento 5 Stelle al governo.

Lucrezia Simmons ha detto...

Per carità, i 5stelle l Governo. Alla fine Grillo e Berlusconi sono così diversi? Sono due forme di dittatura sottile, infingarda e mascherata, sebbene di due schieramenti opposti.

Io nelle quote rosa ci speravo. Non perché pensi che siano giuste. Ma purtroppo, dato il Paese incivile in cui viviamo e data la mediocrità della classe politica e date le rarissime opportunità date alle donne in posizioni di potere...allora le Quote Rosa erano un'ottima occasione per partire.
Visto che il paese è quello è, fondamentalmente maschilista e miope su certe cose, almeno si arrivava al Parlamento, poi si pensava a cambiare le cose per le donne nella vita vera e nel mondo del lavoro.
Ma siamo ben lontani, è stata un'occasione persa. Le donne al potere non le vuole nessuno.
Trovo mortificante che siano le leggi a garantire la presenza di donne nelle aziende. Ma tant'è, questo è un paese che ha osannato Berlusconi e che ha chiuso gli occhi di fronte alle sue maialate.
Perché in fondo molti italiani ci ridono sopra, pensano sia quasi "normale"...
Spero che Renzi si dia un giro e si muova a fare quello che promette da mesi. A me non importa chi sta al Governo, per me ci può andare anche Nonna Papera, basta che vengano fatte le riforme e che si pensi davvero ai cittadini nel pieno rispetto di tutti, e delle diversità.

Massimo Citi ha detto...

@Paolo: abbastanza vero. Il M5S a parte una ferrea santa inquisizione non sembra avere idee utilizzabili nella situazione attuale. Uscire dall'Europa? Ritornare alla lira? Cercare i chip che il Grande Vecchio o i Supremi ci hanno infilato addosso? Dilettanti al massacro, proprio e altrui, direi.

Massimo Citi ha detto...

@Lady Simmons: vero, molto vero. Grillo e Berlusconi sono uomini di spettacolo, come tali più preoccupati di un successo immediato che delle conseguenze a tempi più lunghi. Nessuno dei due ha idee ragionevoli per far uscire l'Italia dalla situazione in cui si trova, al massimo qualche idea facile da ricordare e da vendere ma inapplicabile nella realtà. Il problema della partecipazione femminile si confonde con quello dalla partecipazione tout court alla vita politica. Se non garantisci il tuo sostegno a tizio o a caio non hai possibilità di entrare in parlamento. Tieni anche conto che con la prevista scomparsa del senato i posti possibili sono diminuiti e la concorrenza è molto vivace...

Paolo ha detto...

A me questa legge elettorale però non sembra così negativa. Liste con cinque o sei candidati (tre nei collegi più piccoli), un premio di maggioranza con una soglia abbastanza alta (avrei preferito il 40%) e il ballottaggio, piuttosto probabile nella situazione attuale. Certo, le soglie di sbarramento sono troppo alte. Ma se possono servire ad evitare il penoso spettacolo della sinistra che si presenta con quattro liste e viene trombata al completo... Inoltre direi che la Lega se ne andrà a casa, mentre nulla vieta ai 5 Stelle di arrivare al ballottaggio... tranne la loro stupidità.

Massimo Citi ha detto...

@Paolo: che la Lega se ne vada a casa non è molto probabile, dal momento che esiste un accordo tra R. e B. che prevede una variazione alla legge "per coloro che superano la percentuale prevista in almeno due regioni". Che dovesse essere almeno il 40% è un altro dato di fatto. Quanto alle forze della sinistra è sacrosanto che non si disperdano eccessivamente, ma se - come sta accadendo ora - SEL ha un posizione diversa da quella del PD non mi sembra troppo serio risolvere il problema eliminando SEL. Quanto poi alla scelta dei candidati anche se pochi sono comunque prescelti dal partito. Non ho mai avuto una particolare simpatia per la preferenza, ma una volta eliminata quella siamo passare dall'eleggere un candidato a limitarci ed approvare scelte fatte da altri. Sinceramente per quanto riguarda la governabilità può darsi sia una legge decente, ma per quanto riguarda il rapporto con i votanti non è migliore del porcellum.

Paolo ha detto...

Massimo, è tutto giusto, è un compromesso del cavolo con un pregiudicato ma... Per fare una legge ci vuole una maggioranza in parlamento che la voti (e Renzi si sta rendendo conto che il parlamento non è un consiglio comunale un po' più grande... è un'altra cosa). Ora, se quei disutili dei 5 Stelle si beano della "loro" legge votata a puntate sul Sacro Blog e si rifiutano di sporcarsi le mani a discuterne con chiunque altro (come luminosamente indicato da Grillo nel suo incontro con Renzi) che cosa si può fare? Ci teniamo il porcellum senza i quarti posteriori, cioé un proporzionale puro che darebbe diritto di veto alla Lega, ai neocomunisti italiani, ai numeri da cabaret di Oscar Giannino e finanche all'ennesima lista di Scanderebech?

Certo, l'uninominale. Così non approvi le scelte di altri: ti ritrovi magari a scegliere un indagato del PD, un inquisito di FI, un riciclato dell'NCD e un fuoricorso del M5S. E vinca il peggiore, per un pugno di voti.

(Poi dicono che ci si richiude nel privato. Per forza.)

Massimo Citi ha detto...

@Paolo: l'irraggiungibilità dei pentastellati discende in parte dal loro settarismo selvaggio e in parte dall'esigenza di mantenersi casti e puri. Il risultato è stato un macello con il governissimo con un Berlusconi che era stato tagliato fuori e che poi è allegramente rientrato in gioco. Mi rendo conto che questo Italicum è (forse) meglio di un proporzionale secco ma continuo a trovarlo mooooooolto discutibile.

Paolo ha detto...

Guarda, per me andava benissimo anche il proporzionale puro senza soglie di sbarramento con cui abbiamo eletto la Camera fino agli anni '90: non mi scandalizzava il fatto che dopo fosse inevitabile fare un governo di coalizione. Ma visti l'ignoranza e il complottismo di questi anni la gente andrebbe a votare secondo la sua tifoseria, e dopo un mese chiederebbe a gran voce di tornare alle urne...