Lo confesso, ho acquistato la Sinfonia dei Pianeti di Gustav Holst:
1) perché affascinato dal tema che allora, sbagliando, ritenni vagamente fantascientico.
2) perché la copertina dell'LP della Deutsche Grammophon era costituita da una foto di Giove - o forse di Saturno, e io non potevo resistere a un disco con una copertina che sarebbe stata perfetta per un libro di sf.
Scoprii in seguito che Gustav Holst aveva composto la sinfonia dei Pianeti in nome di una confusa passione naturalistico-astrologica e che ognuno dei movimenti - Mercurio, Marte, Giove, Saturno ecc. - aveva un significato ulteriore come rappresentazione mitosofica dei caratteri umani.
Non ho nessuna simpatia per l'astrologia come «scienza» - anche se debbo ammettere di non disprezzarla come gioco di società - ma perdonai comunque molto volentieri a Holst la sua curiosa passione - forse «ispirata» da una dieta vegetariana che non poteva sostenere, e gustai con piacere i sette movimenti della sua Sinfonia.
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Inevitabile è stata l'uso - o l'ispirazione - alla Sinfonia dei pianeti di Holst nella colonna sonora di diversi film. Tra questi è non poco evidente il legame tra il movimento «Mars» di Gustav Holst e la «Imperial march» di Star Wars, in particolare nell'ultima parte del brano ispiratore. O «Jupiter» in «Braveheart», o «Neptune» in «The Abyss»...
Qui «Mars»:
qui «Jupiter»
e qui «Neptune»
2 commenti:
A me l'opera piace moltissimo, ma sapevo che Holst più che ai pianeti pensa alle loro rappresentazioni mitologiche/astrologiche. Ciononostante, lo ascolto sempre con piacere.
@SX: io l'ho scoperto soltanto un po' di tempo dopo aver comprato l'LP, ma questo non mi ha minimamente smontato. Non solo, ricordo che Holst mi è stato «accanto» per la prima stesura di un mio testo.
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