4.9.17

Sempre meno blogging


Salve a tutti. 
Tutti... beh, i pochi superstiti. 
Il numero di lettori di questo blog è in caduta libera da mesi e il vero problema è che temo che me ne importi molto poco. 
In sostanza non so bene come farmene, di questo blog.  
Provo a spiegarmi: fino a un certo punto il blog aveva lo scopo di presentare la mia attività di libraio. Fungeva da sfogatoio ma anche da coscienza critica alla produzione libraria contemporanea, al modo di scegliere e di promuovere i libri in commercio, investigava sulle possibili ragioni e sulle modalità di certe scelte e cercava di sostenere la bibliodiversità, un neologismo ricalcato sulla biodiversità e, a mio personalissimo parere, altrettanto importante. Poi, come tutti sanno, ho dovuto chiudere la libreria – cinque anni fa, un oceano di tempo – e nel frattempo l'editoria è profondamente cambiata come è cambiata, fino a diventare irriconoscibile, la distribuzione libraria. Personalmente ho sostanzialmente smesso di frequentare le librerie e i libri che leggo mi arrivano tramite IBS o Amazon.it. I passaggi nella librerie di catena si sono rivelati fonte di irritazione per le continue carenze di stock e i rapporti con il personale frequentemente sorgenti di frustrazione.
Ho perso quasi tutti i contatti nel settore librario – molti sono andati in pensione: il tempo passa per tutti – e ora avrei se non altro qualche difficoltà a parlare di produzione libraria con una competenza che superi quella di un buon lettore. Non significa che non possa esprimere il mio parere in proposito, ovviamente, e certe dinamiche del settore mi sono ancora evidenti, ma in qualche caso esiste il rischio di confondere i motivi con gli effetti e questo non è serio. 
Un altro aspetto del blog è stato quello della presentazione dei libri letti dal sottoscritto, in modo meno serio e meno professionale di quanto faccio per LN-LibriNuovi, ma capita sempre più frequentemente che utilizzi la recensioni scritte per Fronte & Retro per il catalogo di LN – il sito bibliografico «consuma» mediamente una recensione ogni 3-4 giorni –, obbligando i pochi lettori che mi seguono su entrambe i siti a rileggersi recensioni già apparse. Quindi direi che è venuto il momento di eliminare le recensioni su F&R – perlomeno quelle più lunghe di 4-5 righe – per scriverle direttamente su LN.

Un altro dei temi che mi piace affrontare su F&R è quello che riassumo sotto la categoria «politicando», ovvero riflessioni e osservazioni su come va l'Italia e qualche volta il mondo. E qui i casi sono due: o le mie riflessioni sono talmente speciali e raffinatamente profonde da non meritare commenti o – cosa temo più probabile – sono talmente ovvie e così superficiali da non meritare nemmeno un parola. In ogni caso il vero problema è che ogni volta che mi trovo a commentare temi come il razzismo, il bullismo, la banalità della politica, la decadenza dei movimenti, la povertà dei temi e delle proposte ho la sensazione di urlare in una piazza vuota o al massimo in presenza di 3-4 persone, un po' come un sostenitore della restaurazione del feudalesimo o della monarchia assoluta. Sicché è spontaneo chiedersi che senso abbia sprecare il fiato per tentare di convincere coloro che sono, con ogni evidenza, già convinti. 
Su F&R mi sono occupato di musica, di rudimenti di tecnica della scrittura, di ciò che produco in quanto preteso scrittore, di ciò che avviene negli altri blog, ho partecipato a round robin e a Liebster's Award eccetera ma con la sensazione sempre più netta della crescita di età di coloro che lavorano a un blog e la sensazione giustificata che i giovani non abbiano né il tempo né la voglia di dedicarsi a qualcosa di impegnativo come scrivere righe su righe su un blog. 

«Mantenere un blog personale è diventato un’impresa e i giovani non vogliono averci nulla a che fare visto che ci sono altre piattaforme più interessanti», ha scritto Mel Campbell sul Guardian. Ecco allora la (lenta) migrazione verso Facebook e Twitter prima, quindi Snapchat e Instagram poi. O verso forme di blogging più immediate (Tumblr) o più «sofisticate» (Medium). (Da Il Corriere della Sera, 4 luglio 2017)

I social network sono diventati i sicari dei blog, non c'è dubbio. D'altro canto io stesso, se devo dare brevi comunicazioni su ALIA Evo, scrivo su FB, lasciando perdere il vecchio blog ALIA Evolution fermo al 28 giugno 2016. E giuro che è una sofferenza leggere quella data sotto l'ultimo post. 


...
A questo punto la domanda è: ha senso continuare a scrivere su queste pagine, inascoltato da molti e con un pugno di lettori che continuano per pura testardaggine? E soprattutto, di che cosa parlare? La mia vita è profondamente legata al mondo dei libri e, al di fuori di questi, non dispongo di molti argomenti di un qualche interesse generale, a meno di non voler scrivere post dedicati alle melanzane alla parmigiana versione light o al risotto al barolo. Ho molta considerazione per coloro che dedicano tempo e fatica a scrivere post che richiedono molto tempo per l'informazione e la documentazione, ma, dal momento che mi occupo di testi altrui – oltre che dei miei testi personali – dubito di trovare il tempo per dedicarmi a un blog diverso. 
Vuol dire che smetterò? 
Beh, non è detto. 
Questo blog esiste dal 2004 e chiuderlo sic et simpliciter mi sembra inaccettabile. Peggio ancora lasciarlo con quest'ultimo post e ritrovare la data del 4 settembre 2017 ogni volta che lo apro. 
Quindi continuerò, ma lentamente e quando potrò. Senza metodo né regolarità. Parlando di quello che capita – musica, libri ed e-book (ma in breve), attualità, famiglia, animali di casa, autoproduzioni eccetera – a chi avrà voglia di ascoltare. Probabilmente finirà per morire di consunzione, questo blog, ma non oggi. 
No, non oggi. 

 
 

23 commenti:

Paolo ha detto...

Non mollare! Mi spiace di avere commentato così raramente, ma ho avuto per molto tempo degli strani problemi con i miei browser che mi impedivano di inviare commenti.

Penso che i blog abbiano ancora una funzione insostituibile, quella di archivio facilmente consultabile contro la volatilità di Facebook.

In quanto alla sensazione di urlare nel deserto... È una sensazione piuttosto comune, ormai.

Michele ha detto...

Il blogging ha dinamiche tutte sue: a volte mi stupisco per certe sorprese che è ancora in grado di offrirmi. Il trucco sta nel continuare caparbiamente a postare i contenuti a noi cari (sperando nella "magia" dell'indicizzazione), coniugandoli con la leggerezza ed estemporaneità dei nuovi social. Postare lo screenshot dell'home page su Instagram; incrociare le condivisioni tra le varie piattaforme social... E poi ho capito una cosa in questi anni di blogging: se non arrivano voci dal deserto, non significa che non ci sia vita e che nessuno abbia letto. A volte le risposte ci raggiungono in maniera indiretta.
Buon blogging!

Massimo Citi ha detto...

@Paolo: molto contento di rileggerti qui. È vero, i blog finiscono per diventare memoriali, conservando la memoria per anni, mentre su FB ciò che dici il giorno dopo è dimenticato... Comunque non mollerò, l'ho scritto e lo ripeto. Devo solo trovare qualcosa che meriti di essere ricordato *_*

Massimo Citi ha detto...

@Michele: indubbiamente è vero, si può fare in modo che i social lavorino per il Re di Prussia, ovvero che trasmettano i contenuti del blog. In realtà ho lavorato anche in questa direzione e continuerò a farlo. Ma il mio problema è più ampio, nel senso che in qualche momento si desiderebbe una risposta più viva e vivace. Ma hai ragione: «a volte le risposte ci raggiungono in maniera indiretta». Buon blogging anche a te!

MikiMoz ha detto...

Bene, MAI mollare il blogging :)
Anche con tempistiche diverse, è sempre meglio un post che qualsiasi altra forma sul web.

Moz-

Glò ha detto...

Beh io sono tra i 3-4 XD Seguo volentieri tutto quel che presenti, però... ma che dobbiamo davvero ragionare sul perché nessuno o pochi intervengono nelle tue riflessioni sull'oggi, sui temi politici e sociali per dire?
Credo sia giocoforza trarre le dovute considerazioni da scambi sui social. Il perché sta là, nel disimpegno, nel partecipare in modo superficiale e convulso, prendendo una posizione spesso per pregiudizio o peggio.
Qui il commento resta anche se il post invecchia: su Fb dopo due ore è "passato", disperso e annullato tra tutto il resto.
Lo sappiamo, noi che abbiamo puntato su un altro tipo di comunicazione, che non c'è storia, ma ce ne freghiamo, no??? Non è discorso di fare numeri e guadagnarci, perché in tal caso si impiegherebbero diversamente le energie.
Massimo, sei uno tra i miei preferiti, cioè qui da te i miei neuroni sono felici... e ti leggo in questo spazio, su Fb, in Alia ecc. XD

Al prossimo post:D

Mau ha detto...

Non sono un commentatore, per natura.Ma un passaggio bisettimanale sul tuo blog lo faccio da sempre. Perchè non c'è bisogno di scrivere cose memorabili.Perchè le cose memorabili uno si accorge che erano memorabili dopo un po'. Spesso dopo un bel po'.
E' vero, non sono uno da convincere. Ma sentire risuonare le proprie convinzioni,speranze,delusioni aiuta tanto a sentirsi meno soli, meno "ultimo illuso"...
Coi tuoi post ho scoperto musica che non conoscevo,mi sono incuriosito a libri che forse non avrei preso in considerazione,ho imparato a conoscere e a leggere con occhi diversi la realtà editoriale.
Non mi permetto di dirti di non mollare, perchè sono decisioni personali e profonde,come far sopprimere il cane di casa se soffre troppo.
Ma stai sicuro che se pensavi che i tuoi lettori fossero tre, il quarto silenzioso ero io.
Maurizio

Massimo Citi ha detto...

@Moz: inutile dire che sono d'accordo, anche se restano le perplessità che ho spiegato. In ogni caso farò il possibile e non lascerò il blog, promesso.

Massimo Citi ha detto...

@Gio Be: ti ringrazio di cuore per il tuo intervento. Il tuo punto di vista è perfettamente affine al mio e mi è capitato più di una volta di rimpiangere un buon intervento su FB, destinato a scorrere via come l'acqua. È vero, FB sembra fatto apposta per inseguire le nostre piccole abitudini o manie quotidiane e per glorificare ciò che è destinato a scomparire. Prendo nota del tuo commento, mi servirà per il futuro.

Massimo Citi ha detto...

@Mau: molto bella l'idea che le cose memorabili lo sono soltanto a posteriori o anche molto a posteriori. Onestamente penso che la cosa non mi riguardi ma sono contento che qualcuno provi un minimo di consolazione a leggerle. Purtroppo non sono capace di commentare l'attualità senza prendere posizione, è più forte di me. Ti ringrazio per l'attenzione che mi dedichi e spero di poterti continuare a contare tra i miei lettori, anche silenziosamente. Un abbraccio.

Orlando Furioso ha detto...

Ti dico la mia. In fatto di tira-e-molla sul chiudere-o-no un blog io sono oramai un esperto anche se non ho più un briciolo di credibilità, visto che ho annunciato 27 volte (almeno) la chiusura "definitiva" del mio blog :DDD

Quindi, benissimo la decisione di non chiudere. Anche se a chiudere non c'è nulla di male, quindi non sono d'accordo sul "blog comunque! sempre! a tutti i costi!". I blog "generalisti" che scrivono di qualsiasi cosa solo per mantenere alta la media dei post personalmente non li trovo interessanti.

Io seguo un blog quando parla di un argomento/argomenti che mi interessa/no. I libri mi interessano molto, le tue opinioni politiche (scusa la franchezza) molto meno, non perché le consideri di per sé poco interessanti, ma perché in moltissimi punti coincidono con le mie... quindi che le leggo a fare?
E in effetti ti confesso che io ho diradato un pochino la frequentazione del tuo blog proprio da quando hai cominciato a scrivere qualche post "politico" (col quale, ripeto, sono comunque quasi sempre d'accordo al 99%; lo ripeto perché ci tengo a non essere frainteso).

Se ti metterai a parlare di cucina, invece, amici come prima, ma ti toglierò pure dai preferiti :))

Ti sto parlando dei miei interessi e dei miei gusti, che non necessariamente devono fare testo per i blog degli altri (e ci mancherebbe pure!)solo perché credo di essere - per età e "tipologia culturale" - un po' un "lettore medio" del tuo blog.
Peraltro seguo anche LN e ALIA, ma non commento mai perché non ho mai nulla di intelligente/interessante da dire. Non che oggi... :D

Per me moltissimi dei tuoi post sui libri, oltre che molto interessanti, sono orientativi (ho fatto diversi acquisti dopo aver letto tuoi articoli), quindi egoisticamente parlando, spero che per il blog manterrai l'orientamento letterario, inteso in senso ampio, s'intende: quindi anche editoria e qualsiasi altro argomento abbia a che fare con gli amatissimi libri.

Poi, guarda, visto che con questo blog non ci campi né ci fai soldi (giusto?), cerca di fregartene abbastanza del "numero di visite": la maggior parte dei blog che io considero orrendi ha un enorme numero di visite; i miei blog preferiti hanno un numero di visite, diciamo così, "di molto inferiore" :)

Io non guardo mai il numero di visite del mio blog, ma vedo dai commenti che quando parlo di un manga di successo o appena uscito i commenti fioccano presto e tanti, mentre quando parlo di cose più "di nicchia" o "datate" i commenti latitano.
Però, per quanto mi riguarda, se TRE persone leggono quel che scrivo e trovano non completamente sprecato il tempo che ci hanno messo per leggerlo, io sono non soddisfatto, ma proprio FELICE! :)

Insomma, spero che tu continuerai a parlarmi di libri e di letteratura in generale, perché il tuo blog è una perla rara nella "blogosfera", anche e proprio perché non è urlato né "generalista", meno che mai banale, oltre al fatto che leggere il tuo italiano fa sempre piacere.

Un saluto carissimo!
Orlando

Il Menestrello ha detto...

Direi che purtroppo il tempo in cui viviamo non accetta più l'idea del blog: se qualcuno lavorando su arpanet nei primi anni '80 si fosse immaginato il presente, beh... mai avrebbe pensato che la gente non avesse tempo per approfondire ciò per cui la rete globale nasce, ovvero l'informazione.

Massimo Citi ha detto...

@Orlando: grazie per il lungo intervento che direi chiarifica bene il tuo punto di vista in proposito. Non posso che darti ragione sulla versione "politica" del blog, dal momento che anche a me capita di leggerne senza che mi venga voglia di commentare, dal momento che in alcuni casi potrei giusto scrivere «sono d'accordo». D'altro canto è vero che essendo il mio blog assolutamente gratuito (in tutti i sensi), posso allegramente fregarmene di passaggi e di lettori più o meno soddisfatti. Sul rapporto del blog con i libri ne ho parlato e costituisce un problema di non facile soluzione, ma ci penserò. In tutti i casi grazie per l'apprezzamento del mio italiano, sarà ridicolo ma mi fa davvero piacere...

Massimo Citi ha detto...

@Menestrello: la rete degli anni '80 e quella degli anni '10 del nuovo secolo sono profondamente diverse. Avrei la tentazione di dire che è stata l'endemica stupidità umana a vincere, ma mi limito a osservare che leggi, fisco e provvedimenti statali hanno largamente favorito la gente come Zuckerberg. Se negli anni '80 potevamo illuderci di avere sottomano il mondo, adesso possiamo giusto dare un'occhiata in cucina o nel cesso.

Nick Parisi. ha detto...

Resisti che a breve torno anche io. ;)

Massimo Citi ha detto...

@Nick: ... e sarebbe ora! *_* Ti aspettiamo.

Romina Tamerici ha detto...

Condivido a pieno il tuo pensiero... soprattutto sul tempo. Anche il mio blog sta morendo per consunzione ma è messo molto peggio del tuo... e io ho molto meno da dire.

Massimo Citi ha detto...

@Romina: ci sono momenti così. Prova a ripensare il tuo blog da quando l'hai iniziato e chiediti: «Che cosa volevo veramente da questo blog? E l'ho ottenuto?». Per me è facile: l'ho iniziato per divertimento e non mi sono mai impegnato più che tanto nel condurlo, ma non penso sia stato così per te. Ma questo significa dover buttare via tutto? Direi di no. Cambiarlo, certo, ma non affondarlo.
Tieni conto che sei mamma di fresco e ho un'idea di com'è la vita in quei momenti, di come si tende a tagliare tutto ciò che non è immediatamente utile. Tieni duro, magari prova a cambiare layout, tanto per vedere l'effetto che fa. Datti i tempi che vuoi, smettendo - detto di passata - di contare i passaggi ;-)
Sii più te stessa senza preoccuparti di chi ti legge. Quanto alle cose da dire... beh, vedrai che ne hai, ne hai quante vuoi.

Romina Tamerici ha detto...

Diciamo che il mio "momento così" sta durando da ben oltre un anno. Quando ho cominciato avevo obiettivi che ora non ho più (parlare di ciò che scrivevo). Forse il problema è che sono cambiata troppo in questi sei anni e il blog ha sempre faticato ad adeguarsi.
Mi sento un po' senza voce ultimamente, tutto qui.
Grazie per l'incoraggiamento!

Massimo Citi ha detto...

@Romina: non preoccuparti, credo che la voglia possa ritornare. Lascialo da parte per un po' e vedrai che ti verranno altre idee. Per me mi auguro avvenga e ti auguro che funzioni anche per te. Un abbraccio.

Romina Tamerici ha detto...

Speriamo! Un abbraccio!

morbidiapprodi ha detto...

Difficile rinunciare a leggere i tuoi pareri, o sfoghi, o interessanti provocazioni. In breve, non mollare, la webdiversità ne soffrirebbe non poco...

Massimo Citi ha detto...

@Fabio: benvenuto! Un vero piacere avere tue notizie. Il problema vero è che sono stanco di provocare e mi sento a terra come pareri. Non parliamo poi degli sfoghi che, a questo punto, potrei esprimere meglio stando ai comandi di un obice... Ma resisterò, non so per quanto, ma resisterò, promesso.