In queste condizioni di temperatura non particolarmente agevoli – caldo, caldo, ancora caldo... e siamo solo a maggio – ho comunque lavorato e sono contento di offrirvi due inediti, da tempo annunciati e finalmente disponibili sia nel formato .epub che nel formato per kiddle.
Si tratta de Il fantasma del Mare Imbrium, di Paolo S. Cavazza e di Il settimo Clone, del sottoscritto.
Il fantasma del Mare Imbrium
è una vicenda in apparenza assurda – l'apparizione di uno, anzi due
fantasmi in una base terrestre sulla Luna – che l'autore riesce non
solo a rendere credibile, creando una quantità ragionevole
di suspence e facendo agire i suoi personaggi (e i suoi fantasmi)
in un ambiente solo apparentemente noto e amichevole, ma che nasconde
insidie letali.
Quanto a Il settimo Clone,
diciamo che è un modo per allargare la visione sui mondi della
Corrente, permettendo di riunire molti punti di uno schema che è stato
finora probabilmente un po' enigmatico. In sostanza, chi comanda nella
Corrente? Ecco, questo romanzo – abbastanza lungo, per la verità – è un
buon modo per rispondere a questa domanda.
Ma non mi dilungo, dal momento che posso pubblicare parti delle due introduzioni ai testi.
Dall'introduzione a Il fantasma del Mare Imbrium:
Paolo Cavazza è un soggetto originale,
caratteristica non abbastanza diffusa tra coloro che scrivono. E dal
momento che si è parlato di originalità, la storia qui raccontata è
una ghost-story ambientata sulla luna. Difficile pensare a
qualcosa di più inverosimile, ammettiamolo. Di primo acchito viene
da pensare a un'improbabile collaborazione tra Jules Verne e
M.R.James o, in alternativa, a qualcosa di steampunk, magari scritto
copiando a man bassa da J.P.Blaylock. Ma non è così, si tratta di
purissimo Cavazza, una vicenda dove i fantasmi hanno ottimi motivi
per esistere, sia pure in un ambiente tecnologico come una base
lunare nel decennio 2070- 2080 e tra personaggi che non esibiscono il
pallore diafano delle dame di epoca vittoriana né il coraggio
sconsiderato dei loro uomini, pronti a liberare il castello dagli
spettri inoltrandosi nei sotterranei armati di candelabri d'ottone.
I personaggi scelti da Cavazza affrontano
il problema in maniera piana – verrebbe da definirla positivista –
ma con un grado di incredulità e di panico perfettamente trattenuto
che l'autore sa perfettamente descrivere. La vicenda si snoda tra gli
elementi tipici di un'avventura spaziale – con quel tocco di
abitudine tipico di un lavoro che non ha più molto di avventuroso –
e momenti di autentico smarrimento, quando i personaggi devono
riuscire a superare l'incredulità e provare a immaginare una
spiegazione ragionevole a quanto avviene.
La soluzione al mistero del fantasma del
mare Imbrium – il Mare delle Piogge, per chi non è pratico di
topografia lunare – arriverà, come prevedibile, una volta superata
la metà del testo, e sarà una spiegazione perfettamente
tecnologica, ma che non scioglierà completamente i numerosi
interrogativi sollevati, com'è costume del racconto gotico classico.
La sensazione che un fantasma abbia
turbato le abitudini e i ricordi di non pochi dei personaggi resterà
e come nelle migliori ghost-story fornirà un elemento di turbamento
anche al lettore di fantascienza, abituato – si crede – a un
tardo positivismo un po' arido.
E da Il settimo Clone:
Alexis,
mandato su Xiao-Metropolis, «il pianeta dei dirigibili e delle
aberrazioni genetiche» a svolgere una missione tanto delicata e
segreta da non essergli stata rivelata, è ormai in giro da un bel
po' di tempo, gode della stima dei superiori e di qualche santo in
paradiso, che ci tiene a mantenerlo in vita.
La
vicenda vissuta da Alexis scorre parallela ad altre, con protagonisti
homo e non, alle prese con problemi che declinano
esasperandole e distorcendole situazioni che ben conosciamo: il
razzismo, la divisione in classi sociali, i conflitti dovuti al
colonialismo di Interra e la volontà di indipendenza dei pianeti
popolati in ondate successive dai terrestri, l'importanza cresciuta a
dismisura di supermultinazionali, le «Fiduciarie», che ora
gestiscono letteralmente la vita dei vari pianeti, l'incapacità
delle varie classi politiche di rispondere alle necessità e alle
esigenze di tutte le vite sparse fra centinaia di mondi. Le forme di
potere, politico, militare, economico si intrecciano, giocando
partite complesse con mosse spesso ignorate da molti dei giocatori.
Questo
vasto Mondo della Corrente, visto con gli occhi disincantati degli
zoogeni, tanto umani da riflettere sul proprio ruolo e la propria
identità ma troppo legati ai creatori umani da non riuscire a
odiarli, si colora di malinconia, perché tutti, homo e
moreauviti, sono orfani di un luogo, una patria che non sanno nemmeno
più ricordare [...] Ne
Il settimo clone il conflitto che ha contrapposto le forze del
pianeta madre dell'Umanità e le colonie della Corrente è finito con
la temporanea sconfitta dell'Egemonia di Interra, lasciando migliaia
di reduci – soprattutto, ma non solo zoogeni – privi di lavoro e
soprattutto di scopo. Creature adattabili ma in parte ormai
superflue, gli zoogeni di Xiao-Metropolis sopravvivono nella parte
sotterranea di Altstadt, la prima città fondata, un
lumpenproletariat, che ha fatto di un mito l'ultima speranza:
il misterioso Utente, capace di navigare nel substrato digitale senza
lasciare tracce. L'Utente non è un superhacker, ma soltanto
un progetto fallito della Chamaleon, la multinazionale
biotecnologica, non ha bisogno di
connessioni, si immerge nella Rete come un pesce nell'acqua e forse
saprà guidare i reduci e tutti gli altri zoogeni verso una
improbabile Redenzione. Ma è soltanto un leggenda, una via di mezzo
tra Robin Hood e il re dei Topi, gli Umani possono dormire sonni
tranquilli…
A questo punto non posso che invitarvi a scegliere tra i due formati proposti. Per .epub:
E per il formato per kindle:
Buona lettura a tutti, nonostante il calore...
>>> Notabene: eventuali copie per recensione possono essere richieste a aliaracconti[at]fastwebnet.it
>>> Notabene: eventuali copie per recensione possono essere richieste a aliaracconti[at]fastwebnet.it
Nessun commento:
Posta un commento