Lo so, avevo promesso che fino a settembre non avrei più pubblicato un post musicale, ma proprio ieri ho recuperato un album per me prezioso e non sono riuscito a frenare la voglia di condividerlo con i miei quattro lettori.
Tranquilli, sono giusto cinque minuti
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I Gorillaz sono stati un'idea decisamente curiosa di Damon Albarn, leader dei Blur, e del disegnatore Jamie Hewett. Il risultato del loro lavoro è stato un meta-gruppo hip-hop di cartoon che hanno sostituito la consueta immagine del gruppo, e che sono apparentemente in grado di produrre una musica più che notevole. Ascoltando i Gorillaz è difficile resistere al dubbio - un po' cretino, d'accordo, ma divertente - che la musica sia realmente nata dai crani virtuali dei quattro personaggi: 2D, Murdoc, Noodle e Russel. Il che, ovviamente, apre la strada a tutti i possibili riferimenti incrociati tra il reale e il virtuale, l'autore nascosto e l'autore apparente, il mondo dei media e quello quotidiano.
Dopo tutti questi faticosi pensieri, e dopo aver rivolto un pensiero reverente a buon Albarn, rimane la musica, che non è per niente niente male.
2 commenti:
Io in realtà li ho un po' persi di vista dopo il primo album, avendo deciso di navigare per altri lidi. Però anche questo brano non è male!
@Salomon Xeno: hanno fatto tre album in tutto e questo brano è tratto dal secondo, «Demon days». Non li seguo con costanza, ma quando mi capita li ascolto volentieri e, com'è capitato due giorni fa, se trovo un loro disco a 4.99 € non me lo faccio scappare.
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