
Tenendo conto di quanto costa trasportare un oggetto a mezzo astronave, la risposta non poteva che essere negativa. «Al massimo», aggiunsi, «possono esserci di quegli e-book che pesano al massimo due etti ma che possono visualizzare migliaia e migliaia di testi».
Silvia annuì ma poi decise ugualmente di inserire una piccola biblioteca sulla sua nave: «L'astronave è molto grande», precisò, «... e comunque per me l'unico rapporto possibile con un libro è fatto di occhio e carta».
Probabile che Silvia, come me d'altronde, sia troppo evidentemente figlia di questi tempi e che non possa né voglia abituarsi a libri/non libri o alla lettura on line. Di sicuro la sua domanda mi è rimasta molto a lungo in testa...
Anche in forme variate come: «Quali sono i possibili sostituti dei libri immediatamente disponibili?» o «Ma esiste un possibile sostituto del libro?»
Due domande "da poco" alle quali non mi sogno neppure lontanamente di dare una risposta ragionevole, definitiva o ferma. Mi limito ad alcune ipotesi e ad altre domande.
I «Sostituti dei libri».
Ne esistono, direi, anche se si tratta di a) fotocopie dei testi esistenti (del tutto irrilevanti ai nostri fini e oltretutto pericolosi per gli autori) o b) appunti di corsi.
Parlando di "veri" libri, ne esistono in forma di libri leggibili direttamente on line. Che si possono leggere a monitor (oddio!) o scaricare su un apposito reader (il Sony, per dire) o su qualche altro arnese equipollente.
Per quanto riguarda il Sony, ho sentito che il prezzo non è - almeno per il momento - esattamente amichevole, ma in caso di successo si può scommettere che diminuirà molto rapidamente. Ha una certa diffusione - scarsissima in Italia - anche se resta molto, molto inferiore a quella dell'i-pod. E qui da una singola domanda ne nascono almeno altre due: «Perché» e «Ha un futuro?».
Un passo indietro.
Negli anni '80 il libro elettronico sembrava a un passo. Negroponte, ve lo ricordate?
La cosa che me lo ha ricordato di più è il Libro elettronico Cybook Gen3, 512 Mb di libri facili da consultare, leggere, spuntare ecc. Il tutto in un arnese con le dimensioni di telefonino.
Anche qui la stessa osservazione: perchè una diffusione così scarsa?
Proviamo ad allineare un paio di riflessioni:
- Il libro, a differenza di (breve) un brano musicale, è impegnativo. Non si presta a una lettura tangenziale o distratta. Non fa "compagnia" come la musica ma pretende un grado non piccolo di attenzione. Certo, a questo punto qualcuno tirerà fuori il Deutsche Requiem di Brahms o i Concerti Brandenburghesi di Bach, ma si parla di gusti medi di un pubblico ampio, quindi poco o nulla a che vedere con gli abituali utilizzatori di i-pod. Ascoltare Brahms o leggere Dostoevskij richiedono comunque uno spazio e un momento di pace e tranquillità, quindi, in definitiva, il discorso non cambia.
- (appunto) la lettura comporta un momento di quiete da "estrarre" dagli impegni quotidiani.
In sostanza per leggere ci vuole tempo dedicato alla lettura senza altri impegni. E questo significa che la lettura non richiede necessariamente un Cybook eccetera ma soltanto qualche momento di pace.
Sarà tutto qui il motivo dell'attuale fiasco dei libri elettronici?
Sarà che è impossibile inscatolare la lettura come si fa con altre attività come ascoltare musica o guardare un film?
Non è detto in maniera assoluta, ovviamente, ma qualche dubbio è ragionevole e giustificato. La lettura è un'attività solitaria e personale che soltanto pochi possono condurre in ambienti rumorosi e affollati. In questo senso è probabile che i libri elettronici abbiano il futuro chiuso in partenza dai telefonini. Un romanzo trasmesso a mezzo SMS non è una follia completa come può sembrare, giura il mio amico Maz Soumarè. Come in Giappone, si riceve la puntata e la si legge mentre ci si sposta a mezzo autobus o treno. Ovviamente è diverso anche il soggetto che si riceve, nel senso che dovrà trattarsi di un romanzo o di un'altra storia relativamente elementare da un punto di vista narrativo e basata su un scelta massima di 500 vocaboli. Qualcosa di diverso dalla narrativa, potrebbe commentare qualcuno. Senza alcuno snobismo, penso sia corretto dargli ragione.
Resta il fatto che il principale ostacolo al libro elettronico pare essere il tipo di vita che conduciamo, l'assenza di momenti liberi da dedicare a se stessi. Insomma, se disporre di uno strumento capace di evocare sul vostro libro elettronico qualche centinaio di romanzi è una gradissima f...ata, non avere il tempo necessario per leggerne nemmeno uno pare essere il nostro destino. I libri su carta non sono più un destino unico e irrevocabile, questo è certo, ma una vita da coatto pare invece diventata davvero la nostra sorte.
Personalmente penso che il libro sarà sicuramente sostituito, del tutto o in parte, ma a farlo sarà probabilmente qualche marchingegno magari dotato di una memoria e di una durata nettamente superiore a quanto finora raggiunto: il libro, infatti, ha una funzione di portabilità non facile da emulare. Non solo: il libro elettronico dovrà avere un prezzo ragionevolmente vicino a quello di un libro on paper per evitare emorragie monetarie a ogni smarrimento e conseguente ritorno al libro su carta. Risultati non facili da ottenere, ovviamente. Ancora meno facili se l'investimento sul prodotto è molto contenuto come ora.
Nel frattempo continueremo a vivere on the edge, in attesa del nuovo libro. E, non casualmente, a riprodurre in modo più o meno legale il libro in forma stampata per ogni possibile uso.
