5.3.08

Il prossimo LN


Chi frequenta questo blog è probabile sappia già che sono editore e co-coordinatore di una rivista di attualità libraria, LN-LibriNuovi. Una rivista gloriosamente indipendente che esiste e resiste da 44 numeri (è trimestrale quindi sono 11 anni...), non facile da trovare - si può acquistare per abbonamento, sul sito o presso le librerie on line - ma curiosa e (sicuramente) diversa dalle altre.
Siamo dei piantagrane, innanzitutto. Facili alla polemica e al commento acidulo, poco impressionabili, per nulla devoti all'ortodossia letteraria, indisponibili a fare gli stuoini degli uffici stampa o a sbrodolarci e strisciare nel tentativo di metterci in vista con l'Autore. Ci filano in pochi, di conseguenza. E non ci invitano agli appuntamenti con la gente che conta.
Paghiamo la nostra preziosa libertà lavorando per la rivista a titolo gratuito, leggendo e scrivendo senza percepire alcunché, anzi cacciando per primi i soldi per l'abbonamento annuale.
È una rivista ondivaga nelle scelte, costituzionalmente anarchica dal momento che non prevede quasi mai scalette predefinite e viene montata e costruita sulla base degli articoli che arrivano, che sono lo specchio fedele dei gusti e delle passioni di chi collabora con noi.
Probabilmente è questo il motivo per il quale ci capita di sbagliare, di sottovalutare o sopravvalutare, di dare troppa importanza alle letterature di genere / degeneri, di ignorare fenomeni e esultare per i carneadi, di combinare accostamenti impossibili tra narrativa e scienza, tra poliziesco e filosofia, tra storiografia e fantasy.
In più sappiamo che i libri sono prodotti e stampati da qualcuno, che nascono o non nascono per un motivo e arrivano o meno in libreria per un motivo. Forse lo stesso...
In questo momento sto terminando l'impaginazione del prossimo numero, il 45, che uscirà dopo il 20 di marzo. È un numero eccellente. Lo so, dirselo da soli non è opportuno, ma lo faccio lo stesso. È una sensazione che ho quasi sempre. Penso: «questo numero è meglio di tutti quelli fatti finora».
Forse ho soltanto la memoria corta.
O forse no.
Se volete emergere nel mondo editoriale lasciateci perdere.
Presentarsi come uno «della redazione di LN» comporta strane reazioni. C’è chi comincia a sorridere e a dare di gomito, chi si rabbuia, chi dice: «ah, siete quelli che…». Capita raramente che qualcuno chieda: «della redazione di che?».
Segno che il mondo editoriale è davvero piccolo.
Sicuramente LN è un miracolo.
Più o meno come il calabrone che non può volare ma vola lo stesso.
E in più mi ha permesso di conoscere un sacco di gente meravigliosa.
Dal momento che gli ho dedicato un bel pezzo della mia vita, non è un cattivo risultato.
Anzi.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao
Sono il co-co di LN. Co-coordinatore, insomma. L'altro.
Ho letto e approvo.
Siamo proprio così, scettici sui libri celebrati dalla stampa, non per snobismo (molti libri celebrati in passato se lo meritavano e infatti sono durati nel tempo, diventando long-seller)ma perché oltre a come vengono prodotti i libri abbiamo imparato anche come vengono fatte - e commissionate - le recensioni...
Scettici, dunque, ma ancora convinti che poter leggere e poter dare un parere di lettura (anche senza compensi)sia una fortuna, un piccolo privilegio, un "lavoro" che va fatto perché parte di un'impresa collettiva ma anche un compenso in se stesso.
Grazie a LN ho conosciuto persone e autori che altrimenti non avrei mai incontrato.
LN è ogni volta un miracolo, un esempio di olismo: l'insieme è più della somma delle parti (che sono già buone!)
E' una bella cosa essermi imbarcata sulla nave di LN.
S_3ves

Anonimo ha detto...

Ben poco da commentare, in questo commento. Basta una parola, come diceva una vecchia pubblicità. perchè è proprio vero che uno dei meriti maggiori di LN è un side-effect, ovvero quello di conoscere gente insospettabilmente simile, di quella che, nelle serate buie, uno pensa che non esista affatto. Ma anche senza il side-effect, LN vale di per sè, e questo è ancora più rilevante e magico.
Ah, a momenti mi dimienticavo la parola, quella che bastava da sola.
La parola è grazie.
Grazie di fare LN, coordinatori.

Massimo ha detto...

Mi accorgo solo ora che non ho mai postato un commento da quando hai rinnovato il blog!
Va beh, spero il resoconto da Yokohama non sfiguri troppo sul prossimo LN.

Massimo Citi ha detto...

...tranquillo, Maz, non sfigura affatto. Ho dovuto inserire una tua foto, è vero, ma ormai la gente si è abituata e non si spaventa più.
Grazie per il commento che renderò quanto prima.

Massimo Citi ha detto...

Risposta al post di Piotr.
Difficile non risultare stucchevoli, in questo caso. O dare la stessa sensazione di incipiente diabete che danno le comparsate degli ospiti in TV. Diciamo che sono felice del tuo «grazie» e speriamo di durare abbastanza per meritarne altri.

Massimo ha detto...

Accidenti. Vuoi dire che anche se faccio boh! la gente non si spaventa piu'?

Anonimo ha detto...

beh, che dire? ho trovato questo blog per caso, e sono rimasto affacinato sia dai contenuti che dallo stile. Raramente ho trovato tante verità sull'editoria italiana scritte in modo così graffiante e ironico. Davvero illuminante per chi si affacci a questo mondo quasi impenetrabile.

un lettore milanese

Massimo Citi ha detto...

Gentile lettore milanese
Grazie per i commenti. Compensano della fatica di scrivere non sapendo bene chi leggerà e se chi leggerà trovare interessanti le mie cose.
In quanto al risultare ironico credo che fare un lavoro come il mio - il libraio - aiuti parecchio a sviluppare il senso critico nei confronti del mondo editoriale.
In fondo ciò che i lettori chiamano «libri» sono, per il management dei grandi gruppi editoriali e distributivi, «il prodotto».
C'è bisogno di aggiungere altro?
Per me restano libri.
Belli, brutti e così così.
Spero di leggerti ancora,comunque.
Alla prossima.