17.1.16

Parlando di musica



... viene naturale continuare con un gruppo conosciuto grazie a FNAC di Torino. Già, FNAC, il gruppo librario (e non solo) che è stato sostituito in Via Roma dall'ennesimo store di moda. Che poi il dubbio che viene è: «ma quante vite e quanti corpi bisognerebbe avere per riuscire a soddisfare tutti i grandi marchi della distribuzione di abbigliamento?» Quasi da scriverci un racconto di sf.
Dicevamo, presso la FNAC, più meno tre anni fa mi capitò di ascoltare un brano di un gruppo per me ignoto, i These New Puritans forse più noti come TNP. Il loro album, Hidden [2010], mi colpì a sufficienza da acquistarlo. Un comportamento dovuto all'abitudine del personale di FNAC di selezionare tre album la settimana e proporli ai clienti, dando loro la possibilità di ascoltarli in cuffia. Piccolo particolare di scarsa importanza nell'economia della vicenda, il fatto che sbagliai il disco che stavo ascoltando e ne acquistai un altro – di heavy metal di limitato interesse – e che dovetti sostituirlo il giorno successivo. 
Hidden entrò così nel gruppo di dischi che ascolto con sufficiente regolarità, anzi che ascoltiamo, dal momento che con buona frequenza i dischi che piacciono ad uno piacciono anche all'altra. Fino ad un paio di mesi fa quando, grazie a Spotify, richiedendo i TNP tanto per ascoltare i loro dischi più vecchi, incontrai un disco del 2013, titolo Field of Reeds.  Questa volta, in assenza di FNAC e disponendo soltanto nelle vicinanze di quegli insipienti babbei [*] della Feltrinelli Village ordinai il disco tramite IBS. 
Un ottimo disco, dove  ai tre componenti di base del gruppo – i gemelli Jack e George Barnett e Thomas Hein – si sono aggiunti una serie di fiati (flicorno, tromba, corno francese, trombone tenore, trombone basso e tuba) e due violini, una viola, un violoncello e un contrabbasso. Il risultato è stato decisamente notevole, come si potrà apprezzare nel pezzo che presenterò. 


Resta da dire che i TNP sono stati accreditati come gruppo di HipHop e di Post-punk nel loro primo disco mentre vengono presentati adesso come gruppo di Post-rock e New Classic. Categorie che, come per la letteratura, più che aggiungere chiarezza determinano un grado più o meno accettabile di indeterminatezza.  Quanto al video, lungo poco più di sette minuti, preferisco non ipotizzare alcuna interpretazione, posso soltanto dichiarare di apprezzarlo non poco.


 [*] Insipienti babbei non è un insulto rivolto al personale, sia pure non eccelso, della Feltrinelli, ma alla stessa concezione di una "libreria ad alta rotazione" dove è possibile trovare soltanto libri rinunciabili, musica ovvia e cancelleria fetish.  In ogni caso la Feltrinelli di 8Gallery merita particolare attenzione perché non ha ancora saputo della morte di David Bowie. Sarà bene che qualcuno vada ad avvisarli, poveri ragazzi.

2 commenti:

Glò ha detto...

Interessante il brano che hai scelto per farci conoscere i TNP! Il video è molto carino XD Cercherò di ascoltare a breve altro del gruppo, mi piace sperimentare sia negli ascolti che nelle letture ^_^

Sulla questione dei generi concordo e aggiungo che credo fermamente siano spesso pensati unicamente per vendere un determinato tipo di "prodotto" :P (si tratti di libri o dischi o altro)

Massimo Citi ha detto...

@Giò: come ha scritto anche Silvia, i TNP sono molto adatti per l'ascolto e anche per scrivere, vagamente ipnotici e molto suggestivi. Quanto ai generi continuo a provare un atteggiamento ambivalente nei confronti della tassonomia di gruppi musicali e di generi letterari. Qualche volta - raramente - sono utili ma nella maggior parte dei casi sono perniciosi. Diciamo che possono forse essere utili per un lettore alle prime armi ma per un vecchio lettore sono sostanzialmente nocivi, al lettore e all'autore.