5.12.14

La delusioni




Sto per partire, infatti passerò il week-end lungo in Liguria - una meta abituale per noialtri che stiamo in Piemonte - sperando in un clima un po' meno piovoso, anche se, date le recenti vicende di Genova, non sono particolarmente ottimista. 
Questo è quindi almeno in parte un post di saluto, ma non solo. 
Diciamo che lo spunto per il tema, che qui accennerò e che sicuramente riprenderò, è quello della delusione. 
Delusione per una lettera arrivata in ritardo con lo stesso messaggio che appare sulle lettere ricevute da Snoopy: «La ringraziamo, ma il suo testo non rientra nelle nostre attuali esigenze». O il silenzio della commissione del concorso XY, mentre il tempo passa inutilmente. O dello scrittore affermato al quale si è inviato il proprio sudato romanzo e che non risponde ai nostri disperati messaggi. O che non risponde affatto. O l'editor che tace mentre noi passiamo il tempo a interrogarci su cosa non poteva funzionare. O il silenzio della casa editrice alla quale un amico scrittore ha inviato una lettera di accompagnamento alla nostra antologia. O constatando che il proprio libro, alla fine pubblicato da un piccolo editore, non si vende a sufficienza...
Una delusione che in realtà fatica a maturare, dal momento che difficilmente riceviamo una risposta. Una delusione immatura, uno stato d'animo malmostoso, incerto, come certi giorni di Torino quando potrebbe piovere da un momento all'altro ma non piove. 
Diciamo che io ho provato praticamente tutte queste forme di rifiuto. E alcune le sto vivendo tuttora, anche se con molta meno ansia di un tempo. L'età, innanzitutto, mi ha reso meno affannoso, meno legato al concetto di "successo" e ormai felicemente disilusso sulla possibilità di vivere della propria scrittura. In questo la sorte di alcuni scrittori che stimo particolarmente - niente nomi, non è il caso - che, pur pubblicati e con un discreto numero di lettori, vivono tuttora del proprio lavoro, considerando l'assegno dell'editore come "quattordicesima"...
Ma mi rendo conto che il tema toccato merita un tempo e uno spazio che al momento non ho. 
Lo riprenderò la prossima settimana. Giuro.
Nel frattempo, se qualcuno ha qualche esperienza personale alla quale accennare sarò lietissimo di riprenderla nel seguito di questo post. Intanto, buon fine settimana a tutti. 
Arrivo, arrivo... ARRIVO!


 

6 commenti:

Nick Parisi. ha detto...

Parte di queste delusioni le ho provate anche io, comunque ne riparleremo quando tornerai.
Nel frattempo: passa delle buone vacanze! :D

Il Menestrello ha detto...

Lavorando come sistemista non lascerei mai il lavoro che ho per una carriera da scrittore che detesto (a me piace scrivere, che è ben diverso)...
Le delusioni sono parte del processo formativo, non le ho mai prese per qualcosa di diverso e devo dire che alcune volte non ricevere risposta è meno "batosta" di essere criticati apertamente :)
Anche se in ritardo, buon week end lungo ;)

Lucrezia Simmons ha detto...

Idem provate anche io, ma aspetto un tuo post al ritorno dalle vacanze!!!

Massimo Citi ha detto...

@Grazie Nick. Al più presto inizio.

Massimo Citi ha detto...

@Menestrello. Molto vero, scrivere è comunque un premio a se stesso, anche se essere letti fa comunque bene al cuore. Ma ne riparleremo.

Massimo Citi ha detto...

@Lady Simmons: sono tornato, mi metto a scrivere appena posso, giuro.