29.1.12

Niebelungen Lied e zone limitrofe



Un'altra settimana è passata, quindi... 
Questa volta, però, nulla di troppo ponzoso o di troppo serio. 
In fondo io non sono una persona (troppo) seria. 
Mi piace il classico contemporaneo e tutta una serie di stranezze musicali, ma ho un lungo passato di passioni più o meno ortodosse nel campo del pop e del rock. Oltre che dell'heavy metal. 
Un genere che non amo particolarmente in sè per sè - la linea musicale è troppo spesso elementare o ripetitiva o ovvia - ma che, come tutti i generi, possiede un 10% di eccellenza, come insegnava il buon Theodor Sturgeon. 
E in ogni caso le vicinanze e i collegamenti con la musica classica, particolarmente con il barocco e con l'opera, sono tali e tanti da indurre a un'attenzione particolare verso il genere. 
...
Nel settore heavy metal debbo ammettere un'amore - anche soltanto un affetto, via - per l'ex-collegiale Marylin Manson, per gli scozzesi Korn (scozzesi come Iain M. Banks), per gli armeno-californiani System of a Down e per i tedeschi Rammstein. Questa volta tocca ai Rammstein, ma prima o poi toccherà anche agli altri. 
Il pezzo che presento è Moskau, tratto dall'album «Reise reise» («Viaggiare, viaggiare», ma anche «Alzati, alzati», come nella canzone popolare Reise, reise, seeman, reise, cioé Alzati, alzati, marinaio, alzati). Un affascinante mix di cultura post-sovietica, heavy fantasy e lieder wagneriani, con un testo fortemente polemico nei confronti della politica russa contemporanea. 
Non alzate troppo il volume, se non volete litigare con i vostri vicini. 


2 commenti:

Nick Parisi. ha detto...

Fa sempre piacere conoscere un altro metallaro. Specialmente se si tratta di un insospettabile... ;)

Massimo Citi ha detto...

Bisogna fare attenzione, i metallari possono apparire ovunque... Gli insospettabili, poi, sono particolarmente pericolosi. Grigi, oscuri, silenziosi improvvisamente possono mettersi a bestemmiare in tedesco e a gorgheggiare melodie blasfeme. Da un metallaro inatteso, un grosso abbraccio.