Un'altra settimana è passata, quindi...
Questa volta, però, nulla di troppo ponzoso o di troppo serio.
In fondo io non sono una persona (troppo) seria.
Mi piace il classico contemporaneo e tutta una serie di stranezze musicali, ma ho un lungo passato di passioni più o meno ortodosse nel campo del pop e del rock. Oltre che dell'heavy metal.
Un genere che non amo particolarmente in sè per sè - la linea musicale è troppo spesso elementare o ripetitiva o ovvia - ma che, come tutti i generi, possiede un 10% di eccellenza, come insegnava il buon Theodor Sturgeon.
E in ogni caso le vicinanze e i collegamenti con la musica classica, particolarmente con il barocco e con l'opera, sono tali e tanti da indurre a un'attenzione particolare verso il genere.
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Nel settore heavy metal debbo ammettere un'amore - anche soltanto un affetto, via - per l'ex-collegiale Marylin Manson, per gli scozzesi Korn (scozzesi come Iain M. Banks), per gli armeno-californiani System of a Down e per i tedeschi Rammstein. Questa volta tocca ai Rammstein, ma prima o poi toccherà anche agli altri.
Il pezzo che presento è Moskau, tratto dall'album «Reise reise» («Viaggiare, viaggiare», ma anche «Alzati, alzati», come nella canzone popolare Reise, reise, seeman, reise, cioé Alzati, alzati, marinaio, alzati). Un affascinante mix di cultura post-sovietica, heavy fantasy e lieder wagneriani, con un testo fortemente polemico nei confronti della politica russa contemporanea.
Non alzate troppo il volume, se non volete litigare con i vostri vicini.
2 commenti:
Fa sempre piacere conoscere un altro metallaro. Specialmente se si tratta di un insospettabile... ;)
Bisogna fare attenzione, i metallari possono apparire ovunque... Gli insospettabili, poi, sono particolarmente pericolosi. Grigi, oscuri, silenziosi improvvisamente possono mettersi a bestemmiare in tedesco e a gorgheggiare melodie blasfeme. Da un metallaro inatteso, un grosso abbraccio.
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