L'artista che presento questa settimana non ha avuto una vita facile, e neppure una carriera immancabilmente fatta di successi. Non è particolarmente nota in Italia - anche se, a suo tempo, ha avuto un po' più di un quarto d'ora di notorietà - ed è stata al centro di polemiche, attacchi, incomprensioni e censure dovuti alle sue prese di posizione nei confronti della chiesa cattolica e degli abusi verso i minori commessi dai alcuni tra i suoi esponenti.
Tanto più violenti tenendo conto della giovane età della protagonista, che «tradiva», dimostrando di avere proprie idee piuttosto evidenti, il sogno borghese di fama dov'era stata frettosolosamente infilata.
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Sinéad O'Connor, irlandese di Glenageary, nei dintorni di Dublino, è artisticamente nata con l'album «The lion and the cobra», al quale sono seguiti altri otto album, l'ultimo pubblicato quest'anno.
Sentii «The lion and the cobra» su una musicassetta ora definitivamente perduta, come è perduto il walkman sul quale la sentii fino a consumarla. Il pezzo che presento di seguito non è probabilmente perfetto da un punto di vista strettamente musicale - un arrangiamento operistico non sempre perfettamente adeguato - ma rappresenta molto bene il fuoco e la rabbia di una grande artista. Buon ascolto a tutti.
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