La domanda che ho sentito di più, anche una decina di volte al giorno, è stata questa: «... E adesso, cosa farai?»
Una domanda alla quale, nella mia veste di quasi ex-libraio, non è facile rispondere. La mia prima replica, infatti, è «riposerò».
Un riposo che prevede, innanzitutto, il fare a meno di libri che siano più recenti di una ventina d'anni. Ho, infatti, diversi libri non letti nella mia libreria. E una robusta, invincibile, nausea verso ciò che è uscito negli ultimi anni. Una nausea - in parte psicosomatica ma in parte dovuta alla qualità della produzione sfornata dai «nostri» editori - che passerà, ovviamente, ma che per il momento è ancora troppo forte.
In secondo luogo intendo scomparire per un po'.
Nascondermi in montagna per qualche tempo.
Non troppo a lungo, in fondo «tengo famiglia», ma ho bisogno di riflettere sugli ultimi anni della mia vita.
Che non è una pretesa troppo assurda. Questi anni, vissuti reggendo l'anima coi denti, mi hanno esaurito, grattugiato, consumato. Sono pieno di dolori, malesseri, sintomi improbabili e contorti di un fallimento prima personale che professionale. Passerà anche questa ridicola situazione, ne sono convinto, ma per il momento la situazione è questa.
A pensarci, poi, ne concludo che anche la mia povera famiglia ha diritto ad avermi di nuovo, più o meno normale. Non preoccupato, aggressivo, musone, (temporaneamente) sollevato o stabilmente pre-suicidiario.
Mi rendo conto, comunque. che questo è semplice colore locale, semplice vicenda personale che interessa poco.
Ma, per esempio, la mia disgraziata scrittura ha bisogno di tempo, me ne rendo conto. Non è molto importante ciò che uno scrittore semi-sconosciuto ha intenzione di fare, ma è una sorta di debito che ho nei miei confronti. Sto lavorando dal 2008 a un solo, sfigatissimo romanzo di sf del quale sono riuscito a scrivere, nei periodi «sì» un paio di pagine alla settimana giungendo a un totale di 160 pagine, già sapendo che il finale è ancora ben lontano... Sarebbe bene perlomeno finirlo, giusto?
E poi pubblicare in formato e-book una parte di ciò che ho scritto. E magari provare a trovare una versione definitiva per i romanzi interminati.
Sicuramente aprirò una partita IVA, anche perché so già che a maggio Carocci mi aspetta per lo stand alla Fiera del Libro. Come so che altri libri da pubblicare - almeno due - mi aspettano. Uno è un libro di memorie di un mio caro amico, ex-docente di Fisica, il secondo è ALIA Opera, un «sogno fatto in fondo al pozzo», che ho promesso a me stesso di pubblicare, comunque vada.
E ho la CS_libri, con una serie di titoli tuttora disponibili.
Difficile sopravvivere con i libri editi da noi, lo so, ma questo non è un buon motivo per smettere.
Poi ci sono le letture per conto del progetto Alga, un tentativo meritorio di individuare nuovi scrittori.
Esiste anche la possibilità - molto vaga al momento - di fare di nuovo il libraio cambiando casacca, ma questa è per il momento del tutto virtuale. Senza contare che non so se ho davvero voglia di ricominciare a consigliare lettori, fare spunte, valutazioni di vendibilità ecc. ecc.
Poi...
Beh, credo di aver già messo troppa carne al fuoco.
Il riposo che mi concederò forse non sarà troppo lungo, né troppo definitivo.
Ma io sono un tipo inquieto, ormai temo si sia capito.
17 commenti:
Capisco pienamente la sensazione che descrivi nel tuo post, credimi.
Il consiglio che ti posso dare come prima cosa é: ritrovati! Ritrova te stesso, il gusto delle cos che ti piacciono e non considerare l'esperienza della libreria come totalizzante della tua vita, considerala una parentesi. Una parentesi, che magari un domani potrà ricominciare magari sotto altre forme.
E soprattutto, la tua famiglia. Loro hanno diritto a ritrovare te così come tu hai diritto a poterti rigodere loro.
Un abbraccio.
@Nick: sei un tesoro, come sempre. Non posso che darti ragione e ringraziarti. In tutti i casi avrai notato che ALIA Opera risulta tra le cose da fare. Da fare ASSOLUTAMENTE, a costo da scriverla da solo utilizzando una dozzina di pseudonimi. Come e-book ma anche come libro in carta e pagine.
Essere un libraio è stata quantomeno una parentesi mooooolto lunga, ma sono d'accordo, è stata una parentesi. E io sono ancora abbastanza vivo : )
Concordo con quanto consigliato da Nick.
A me non importa cosa farai dopo, io spero chr tu ritrovi te stesso. E' talmente importante, di questi tempi. Ci si dimentica della propria anima, dei propri desideri vestendo vari panni, pensando di avere tutto il tempo del mondo.
Il tempo non è poco, ma non infinito, perciò dobbiamo prenderci cura di noi, perchè nessuno può farlo come noi, come sappiamo noi.
A volte è necessario uno stand by prima di ripartire.
La tua scrittura è potente, non è certo cosa da buttare via. Raccogli le idee, le forze, come il guerriero prima della battaglia.
Respira, passeggia, impara a ad avere la mente sgombera da pensieri. Come si fa? Facendo quello che ti piace. Piccole cose tutte tue, un dolcetto, una passeggiata, una canzone, tu sai.
Tutti meritano che tu sia felice, sereno e contento delle cose che fai.
La libreria, la partita IVA possono aspettare...potresti farne un'attività solo on line, questo eviterebbe rotture da parte dei clienti...no?
Sono qui, anche se vuoi scambiare due chiacchiere via email o consigli sulla musica da ascoltare!
@lady Simmons: grazie per i commenti e per l'offerta di scambio di lettere. Ne approfitterò senz'altro, tanto più avendo molto più tempo... È una cosa che mi fa un po' paura, a essere sincero, sono trent'anni e più che tutti i giorni parto per andare in libreria. E ora mi sento un pensionato senza pensione, che perde tempo mentre il mondo lavora. Immagino che mi passerà anche questo, ma debbo prepararmi psicologicamente, temo. In questo senso è abbastanza essenziale che in qualche modo lavori, esca di casa, mi interessi, mi muova. Ho un po' di paura a rimanere troppo tempo da solo... Questo non siginifica, comunque, trascurare la famiglia. Anzi.
Grazie, infine, per il commento sulla mia scrittura. Di questi tempi è risultato particolarmente gradito.
Max, sai quante volte ho cominciato a scriverti per farti proprio questa domanda?
Però la prima cosa che devi fare è riposarti un po', prendere le distanze da tutta questa storia, e ritrovare te stesso.
E come vedi facilmente in rete, c'è tanta gente che è pronta ad esserti vicino...
Ciao
Fran
@fran: e non sai tu quanto ti ho pensato, ultimamente. A propòs, sono passati gli altri due RM e hanno agito come d'accordo. Diciamo comunque che a questo punto hai comunque un credito esagerato. Fammi sapere che cosa desideri, tenendo conto che il libro di Hofstatder è da parte a nome tuo e guai chi lo tocca.
È vero, la partecipazione e la simpatia degli amici blogghisti mi è stato prezioso in questi giorni. In quanto alle mie intenzioni, ne ho dato un'idea. Il riposo è effettivamente nelle mie intenzioni, e prima ancora dormire senza incubi o angosciosi risvegli improvvisi. «Beh, ma in fondo te lo sei voluto», si potrà osservare, ma credo di aver pagato abbastanza a questo punto.
Un grossissimo abbraccio!
Non sei un pensionato senza pensione, sei uno scrittore che ha tempo da dedicare alla sua vita, alla sua scrittura, alle sue passioni.
Non sentirti perso, è solo un cambiamento. Ed ogni passaggio è difficile.
Però...pensa...al tempo che hai, è la cosa più preziosa di questi tempi:organizzare il proprio tempo.
So che la libreria ti mancherà, è stata la tua vita per tanti anni.
Ma una penna come la tua non resta inerte a lungo, e poi magari ti verranno altre idee, nuove energie. O magari nessuna, apprezzerai la tua vita così com'è.
Insomma, hai una grande occasione di riorganizzare tutto, anche se comprendo che essendo un tipo"gattesco" un po' ti secca. Ma la mente resta fervida se in movimento. C'è il blog, c'è la tua scrittura, c'è la tua famiglia, il tuo quadrupede.
E ci siamo noi, per quanto minuscoli nel tuo quotidiano.
Gentile maxciti, mi affianco ai tanti amici che le vogliono bene e le esprimo la mia simpatia con l'augurio di ritrovare presto il ritmo giusto.
Cordialità.
@lady Simmons: è vero, ci siete voi. Questo blog è nato nel 2003 e per lungo tempo è rimasto inerte e poco frequentato, essenzialmente perché non avevo idea di che cosa farne. Poi un giorno ho deciso che se avevo uno spazio disponibile sulla rete tanto valeva usarlo. Ho incontrato diverse persone on line e alcune anche dal vivo. In generale direi che un eventuale bilancio risulta - almeno in questo caso - largamente positivo.
Non aggiungo altro, tanto sei un tipo sveglio : )
Ci vorrà tempo, per ricominciare, credo, ma penso che alla fine riverrà fuori un sottoscritto migliore. O perlomeno più tranquillo. O forse più rabbioso, in fondo è molto tempo che non dedico tempo a riflettere su come va il mondo. In ogni caso tu e tutti gli altri «minuscoli» pungolatemi se sto zitto troppo a lungo. Come si fa con i gatti pigri.
@Frank Spada: grazie di cuore. Non ti conosco, ma questo rende le tue parole anche più preziose.
Mi unisco al coro... ed è una cosa che non faccio spesso, ma sono proprio d'accordo con gli altri!
Non sarà facile, sarà doloroso, sarà faticoso e forse lungo, ma devi fare questo percorso per trovare un nuovo inizio senza dimenticare i pezzi di vita precedenti, perché non si può dimenticare nulla di ciò che ci ha resi davvero felici o infelici. Riposati, ma non abbandonare mai i tuoi sogni e i tuoi obiettivi. Non sono molto informata sulle iniziative di cui parli nel post, ma mi sembra di capire che resterai molto attivo nel settore... te l'ho detto che "librai si nasce"! Non vederlo come una condanna perpetua, ma come una mappa per partire per il viaggio! E non intendo quello in montagna o un qualsiasi viaggio "fisico": ben altro percorso ti attende nel meandri del senso della vita!
@Romina Tamerici: scusa il ritardo nella risposta, purtroppo ovvio in questo momento. «Abbandonare i miei sogni e desideri» è proprio ciò che non ho la minima intenzione di fare. Il mio «scomparire» per qualche tempo è una diretta conseguenza - e un'inevitabile premessa - delle mie intenzioni. Che non ho ancora chiarissime, come forse si sarà capito, ma che certo non mancano. Sicuramente, comunque, non intendo più rinunciare alla scrittura per vendere qualche tascabile.
Per essere sincero, l'unico mio vero problema, al momento, è quello di recuperare qualche soldo dalla chiusura. Che può sembrare una banalità ma è purissima verità.
Risolto anche quest'ultimo problema potrò cominciare seriamente a pensare al futuro.
Grazie della partecipazione, in tutti i casi. Un grosso abbraccio.
Per Alia Opera sai dove trovarmi.
Per il resto, appoggio il suggerimento di Nick.
Non è la fine.
È l'inizio.
@Steamdave. Me lo auguro, certamente. Anche se il panorama è ancora piuttosto nebuloso.
In quanto ad ALIA Opera, esco da questa situaz e ti riscrivo. Anzi, quando ci sarò lo potrai leggere proprio qui. E sul blog dell'ottimo Nick, la «madrina» della creatura.
Caro Max,
capisco perfettamente il tuo stato d'animo, anch'io da dicembre viaggio leggereo, ma avendo lasciato il laboratorio di scultura, non ho più un'identità defimnita (persino il blog di Viv'arte è chiuso!). Tu hai molto da dire e da dare, troverai di certo una strada migliore. Più che un augurio, è una certezza.
Con affetto, Fà
@Fà: è un piacere ritrovarti e avere tue notizie, anche se non so giudicare se buone o meno.
Anch'io viaggerò leggero, tra un mese e mezzo.
Mi dispiace per Viv'arte della quale eri animatore, conduttore ecc. ecc. A questo punto toglierò il link al sito.
Per quanto mi riguarda, ti ringrazio di cuore delle tue parole, che mi auguro di cuore risultino vere. Al momento sono stanco e nauseato, con una situazione che muta di giorno in giorno... eppure sono ancoora in pista. Ho mille idee molto confuse sul mio futuro. Ma comunque vada lo saprai leggendolo qui. Il blog è diventato il mio personale confessionale. Un grossissimo abbraccio e alla prossima. Che sicuramente ci sarà : ))))
smack! e quando ti sei ritrovato ne riparliamo! ;-)
@Consolata: penso ci vorrà un po', ma avrai mie notizie, puoi contarci. Un grosso abbraccio.
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