16.10.18

Calibano: inarrestabile la marcia della scienza


Immaginate di tirare un elastico molto robusto per i due capi, anzi fate una bella cosa: assicuratene un capo a qualunque sporgenza dia garanzie di solidità e cominciate a tirare allontanandovi lentamente.
Uscite dalla stanza sempre camminando all’indietro, sorridete al vicino di casa borbottando qualcosa su un esperimento scientifico e continuate ad arretrare con calma, senza scossoni. Immaginate di continuare l’operazione per un paio di milioni di chilometri, il più possibile in linea retta. Secondo i calcoli del professor Zephyr Gaalighe dell’Università Anticonvenzionale di Altair 5 quando vi deciderete a mollare il capo dell’elastico, la velocità di avvicinamento tra i due capi dell’elastico sarà pari a 25 volte la velocità della luce, in quanto gli elettroni dei nuclei atomici dell’elastico avranno raggiunto un orbitale talmente energetico da trapassare al livello più basso di energia di un altro universo dove E=mc2 ha il solo significato di una sicura insufficienza nella prova scritta di fisica.
Il fatto che la scoperta sia nata per una scommessa tra il professor Gaalighe e un collega particolarmente pedante, strenuo sostenitore della superiorità del nastro di stoffa sulla cinghia elastica per riunire e trasportare grossi pacchi di elaborati studenteschi, non sminuisce l’importanza dell’evento che ha permesso a tutte le razze senzienti della galassia di raggiungere lontani sistemi, comunicare, azzuffarsi e combinare faraoniche cene.
“Ma come si fa a tirare un elastico per due milioni di chilometri? E come diavolo ha fatto il professor Vattelapesca a vincere la scommessa senza diventare talmente vecchio nel viaggio da perdere ogni interesse per la contesa?”
Semplice: è sufficiente disporre di un megaarrotolatore uncinato, normalmente utilizzato su Altair 5 per riavvolgere tubi da giardinaggio di lunghezza considerevole ed un venti metri di ultraelastico altairiano (meno di venti metri è pericoloso).
Conoscendo questi due elementi: – l’Ultraelastico ed il Megaarrotolatore uncinato – avete in pugno il segreto della propulsione Gaalighe: silenziosa e per niente inquinante, come sanno tutti quelli che hanno incontrato un UFO.

Il Diavolo, probabilmente.
Dopo questa nota, scritta per demolire gli argomenti di coloro che negano la possibilità di incontri ravvicinati con altre civiltà a causa delle enormi distanze cosmiche, immaginiamo di disporre di un’astronave a propulsione Gaalighe e di sbarcare nel quartiere residenziale di Behemoth, su Gomorra, terzo della stella Milton.
Superiamo la linea d’ombra tesa a semicerchio sul pianeta ed entriamo nella zona illuminata in modo da arrivare ad un’ora ragionevole del mattino, quando tutto è quiete, silenzio e pace tra le villette bianche del quartiere e la luce di Milton si stempera lenta su tiepide verande e su giardini ben curati.
La prima forma senziente che vedremo sarà un individuo abbastanza antropomorfo dotato di corna, zoccoli ed una robusta coda, la carnagione rossastra e una statura da cestista. La creatura in questione, fino ad un attimo prima intento alla cura del suo giardinetto all’italiana, guarda prima perplesso poi con livore omicida l’astronave che atterrando ha devastato la siepe appena regolata e si avvicina con minacciosa lentezza, armato di un paio di cesoie e sprizzando scintille dalle pupille rosse.
Visto che sicuramente nessuno dei gentili lettori avrà il fegato di spiegare al padrone di casa il motivo della nostra presenza nel suo giardino, scenderò io, mentre qualcun altro dovrà riarrotolare l’ultraelastico.
Come si può facilmente intuire l’autore – a differenza del protagonista – non corre veri rischi per la sua incolumità. Comunque, dal momento che l’universo narrativo è spesso imprevedibile, ho pensato di portare un regalino per Satan Baal- Zebub, presidente della: BAAL-ZEBUB, LUXIFERUS, AHRIMAN, IBLIS. COSTRUZIONE E GESTIONE PIANETI D’ABITAZIONE, cioé una begonia rossa che Satan sicuramente gradirà.
Al fondo della scaletta apprezzo tutta l’inquietante mole del padrone di casa che, decisamente alterato, agita le cesoie ed ulula che le consegne vanno fatte all’altro ingresso.
– Di là, lo vedi microcefalo? Di là!
Ovviamente Satan Baal-Zebub parla italiano – ossia la Panlingua – lingua universale della Galassia parlata da tutti i membri appena appena istruiti delle principali razze intelligenti, ivi comprese le Lattughe Cefaloidi di Xoor, gli Ooooò-plà Variabili di Kaltex III, i Foulard Fantasia dei pianeti gemelli Stanlio ed Ollio e gli Scubidù di Profumodipane, colonie senzienti di spaghi multicolori.
Sulla Terra l’Italiano è parlato solo dall’uno virgola spiccioli (in diminuzione) della popolazione mondiale, è ben vero, ma c’è una spiegazione: durante la costruzione del nostro pianeta un tecnico, certo Baa’Bel, (nella circostanza piuttosto alticcio) ha scambiato un filo rosso per un filo marrone, cortocircuitando gli impianti della Torre dove erano custodite le matrici glottolinguistiche sintetiche ad uso degli umanoidi spediti sul pianeta.
Ora, il prezzo di una Torre Matrice è tale che la Satan e Soci, impresa costruttrice del pianeta, piuttosto di sostituirla preferì corrompere un funzionario del competente Ispettorato Galattico. Vi invito a rileggere un libro noto come Sacra Bibbia: contiene una rudimentale descrizione dell’episodio, ma raccontato così male da essere irriconoscibile.
Poi non ne è andata più dritta una al povero Satan: niente panlingua, quindi niente abitabilità, licenza edilizia revocata, ricorsi, grane, documenti e studi legali come se piovesse.
Detto di passata, l’ultimo tentativo della Satan e Soci di rendere la Terra un pianeta frequentabile si è concretizzato nell’invio di Achele Inconssupperttraffrà, uno dei migliori poeti dell’Accademia poetica Recondita Armonia, per diffondere l’Italiano tra i terrestri con un poema di sublime bellezza.
Achele eccetera, giunto nella Firenze del tredicesimo secolo con il nome di Dante Alighieri che in Alto Dondolico (Satan e Soci ignorano l’Alto Dondolico) significa “Colui che attacca briga per un nonnulla ed è permaloso come un babbuino”, riuscì a litigare quasi con l’intera città facendosi buttare fuori a pedate. Il poema che scrisse in seguito era sì bellissimo, ma anche maledettamente polemico ed ebbe un successo limitato.
Mentre vi davo questi pochi ma essenziali ragguagli Satan ha continuato a fissarmi con espressione poco amabile ed a aprire e chiudere le cesoie.

– Salve. – Dico. – Sono un romanziere e vengo dalla Terra per farle un paio di domande.
Satan alza gli occhi al cielo ed apre a metà le ali membranose, in un atteggiamento che presso la sua razza ha l’abituale significato di “Mio Dio, di nuovo i Testimoni di Jèhuwa”. Tale setta religiosa è ora scomparsa sul pianeta Gomorra perché spedita a convertire gli Abominevoli Gorgoglioni di Putrido 2, malevole e ributtanti creature ghiotte di coppie di individui vestiti severamente, provvisti di valigetta e di opuscoli a carattere religioso.
– Non sono un giornalista, signor Baal- Zebub, vengo solo a chiederle due informazioni per completare il quadro di un romanzo che sto scrivendo.
– Era proprio necessario distruggermi la siepe per farmi due domande? – Satan è già leggermente meno aggressivo e mostra la stessa punta di curiosità che prende chi si sente interrogare da una grande società per sondaggi.
– Da dove hai detto che vieni?
–… Ehm, dalla Terra, quella che qui chiamate Foxtrot.
– NOOO, ARRGGHH! – Satan abbandona ogni compiacimento, guarda me, poi guarda l’astronave, poi di nuovo me, apparentemente indeciso nella scelta della vittima migliore per un’esplosione di inconsulta violenza.
– Non voglio più nemmeno sentir parlare di quel dannatissimo posto. Ma lo sai, disgraziato, che ho ancora in piedi una dozzina di cause per quella fogna? Con la Sovrintendenza alle Opere Planetarie, con l’Associazione per la Civile Abitazione, con Galassia Nostra, con…
– Il fatto è… – Ho un bel tentare di spiegare: arginare il daimone è come cercare di fermare un treno con un bastone.
–…MA TI RENDI CONTO che mi ha fatto causa anche il governo di Sirio perchè riceveno le vostre trasmissioni televisive? E che sono ancora in lite con il sindacato degli addetti alle Torri Matrici? E che mi ha citato in giudizio anche la Fondazione per la Difesa della Panlingua?… E pensare che mi era sembrata un’idea così bella costruire un pianeta proprio lì, un po’ fuori dalle rotte frequentate, in un posto poco affollato, con un sole normale, unico, non tre o quattro palle luminose che ti impediscono di chiudere occhio, una bella luna generosa, argentea, non una dozzina di sassi arancione come fanno i miei concorrenti, che costano poco ma fanno andare in visibilio gli arricchiti. E con tante razze di piante e di animali, fossili, romantici resti di civiltà precedenti…
– Ma signor Baal-Zebub il pianeta è effettivamente bellissimo…
– Eh, già. Peccato che sia abitato da gentaglia come voi, e abusivamente per giunta.– Satan si gira ostentatamente e riprende a lavorare sui suoi fiori. – Ora, se non ti dispiace togliere il disturbo, tu e il tuo cimelio sdraiato sulla MIA siepe, ho molto da fare. Oggi è festa e io cerco di non arrabbiarmi mai DAVVERO nei giorni di festa.
Guardo la nave, effettivamente un po’ vecchiotta e stringo le labbra. – Volevo solo…
– Volevi solo toglierti dalle farfalle in fretta, vero? Volevi solo questo.
Esito. La mia esitazione nasce da due considerazioni. La prima è che Satan fa circa due metri e mezzo di statura, è armato di un paio di cesoie, VOLA – cosa che né io né voi siamo in grado di fare neppure mangiando molto leggero – è MOLTO spazientito e amareggiato e non gliene importa un tubo di me, di voi e del romanzo.
La seconda è che è un buon diavolo, evasore fiscale come tutti gli imprenditori ma umano nei rapporti con i sottoposti, gentile con tutti coloro che gli chiedono un favore, persona di una certa cultura, amante di fiori ed animali e collezionista di opere d’arte che lascerà in blocco alla sua città quando andrà ad abitare altrove, pratica comune tra gli immortali.
Mi faccio piccolo piccolo, penso ai miei lettori e faccio un ultimo tentativo. Disperato, temo.

– Lo sa che una delle sue navi è caduta su New York?
Satan lascia cadere le cesoie e la mandibola contemporaneamente e mi fissa con l’espressione di un preside sorpreso ad allineare aeroplanini di carta facendo VVUUuuummm quando decollano.
– Quale nave? –
– La Per piacere lavati le mani.– Prudentemente faccio un passo indietro.
– Quella. Lo sapevo. È stato Ahriman a comprarla d’occasione da Nixxon. “Un affarone, costa un quarto di una nuova e va come una freccia…” Io da quel tizio non avrei comperato neppure un tappo, ma insomma, con Foxtrot siamo andati un po’ fuori e a liquido siamo a terra…
– Adesso la sta studiando una commissione delle Nazioni Unite.
Satan scuote la testa: – Il pilota, Neurite, è un perfetto cretino. È Il figlio di Ahriman che abbiamo sistemato. Racconterà tutto…
– Racconterà di ratti e mici…– Insinuo.
– È ovvio. Dirà che ce li abbiamo messi noi per soppiantare gli umani ed io dovrò inventare un altro sistema per recuperare i nostri quattrini… O chiudere.
Satan crolla a sedere sul prato, vinto. Gli offro la begonia per consolarlo e l’imprenditore la guarda con stupito affetto, cominciando ad accarezzarla soprappensiero.
– Era un bella idea, però. – Sussurro.
– Certo che era una bella idea. – Satan non parla guardando nella mia direzione ma fissa la pianta. Solo lei è degna delle sue confidenze. – Una volta che il pianeta avesse ottenuto l’abitabilità io avrei cominciato la pubblicità e miliardi di turisti avrebbero acquistato un bungalow su Foxtrot per guardare i miei chiari di luna, le mie montagne, i miei deserti, le mie cascate… Avrei tirato su una montagna di galattodindi. Era già pronta la campagna pubblicitaria per i più grandi settimanali della Galassia. “…È troppo uno zirlione di Galattodindi per scatenare la felicità?” Poi c’era una olo- foto di Lasciva Ombrosa in slip trasparenti illuminata dalla luna che corre ad abbracciare un viaggiatore e sotto la scritta: Concediti un pizzico di Foxtrot, la quiete ed il desiderio…
Satan guarda mesto la begonia. Fatico a non rattristarmi io stesso.
– Ed ora che faccio? – Mormora.
– Potrebbe riprovare con gli umani.
– Umani…– Nausea, disgusto, livore, rancore, sofferenza, ansia di riscatto e cupidigia di vendetta: tutto in un solo sguardo. – Bah! A parte il fatto che stanno trasformando il MIO pianeta nel cesso di una stazione, sono sporchi, stupidi e chiassosi. Hanno inventato la bomba atomica, l’automobile sportiva, la festa della Mamma, il fuoristrada, il SUV, l’esodo di ferragosto, i concorsi di bellezza, i telequiz, le feste aziendali e lo Zecchino d’Oro. Lo sai quanto mi hanno chiesto di danni quelli di Sirio per aver ricevuto un programma di nome Rischiatutto? 700 milioni di galattodindi! No, gente capace di pagare per vedere Mike Bongiorno non merita una seconda possibilità.
Ci sarebbe da dirgli che ultimamente le cose sono anche peggiorate, ma decido di lasciar perdere. Tra qualche anno quelli di Sirio avrebbero ricevuto Pippo Franco e i comici del Bagaglino o di qualche altro tossicomico e senza aspettare l'apoteosi del reality show sarebbero passati alle vie di fatto, armando una colossale flotta di corazzate stellari e pagando una miseria la Satan e Soci per l’annichilimento del pianeta.
– Ma sei proprio sicuro? – Mi chiede infine Satan.
– Perbacco!
– Sicuro sicuro?
– L’ho letto su una rivista di ufologia, «Occhi eterni», mi pare. Specificavano che la notizia era tenuta nascosta dalla CIA per non creare panico.
Lo so, è deboluccia, ma non sono mai stato capace di raccontare le bugie fino in fondo.
Satan si alza in piedi ed apre le ali. – DOVE l’hai letto?
– Su «Occhi Eterni», pubblicato dalle edizioni Sinistro Pr…
Bene a questo punto sarà meglio che i miei amati lettori abbiano caricato l’ultraelastico perché lo sguardo di Baal-Zebub ha raggiunto l’intensità di un lanciafiamme e rimanere nei dintorni è diventato poco salubre.
– Tanti auguri! – Gli grido chiudendo il portellone dell’astronave, un attimo prima che le cesoie risuonino contro la superficie metallica della nave con un bel clangore.
Mentre dal finestrino guardiamo Gomorra, verde ed azzurro, allontanarsi nello spazio, volgiamo un pensiero riverente ai Padri della Chiesa che hanno definito Satan il Grande Nemico dell’Umanità.
Avevano senz’altro ragione.
Peccato che, non essendo abbastanza informati non ci abbiano spiegato il perché e siano stati costretti ad inventare un personaggio di comodo come Dio per far tornare i conti.

2 commenti:

Nick Parisi. ha detto...

Vedo che alla fine c'è stato qualcuno che ha avuto il coraggio di comprare una "macchina usata" da Nixon,vabbeh..si tratta di un diavolo pangalattico ma nessuno è perfetto!;)

Massimo Citi ha detto...

@Nick: sono stati in tanti a comprare una macchina usata da Nix(x)on, ma ciò che mi preoccupa di più è chi compra un'auto da Trump, con sul cruscotto la dedica di Zio Adolfo...