25.4.14

Tempi magri


No, non sono scomparso. 
Né mi è successo qualcosa di terribile.
Semplicemente non sono riuscito a trovare qualcosa che meritasse scrivere, o che io fossi in grado di scrivere decentemente. È un  momento vuoto di idee e di stimoli e più o meno tutti i giorni rifletto sul mio blog abbandonato senza che mi venga in mente qualcosa da scrivere. 
Qualcosa da scrivere che non annoi a morte i miei pochi lettori, ovviamente. 
Sicché, tanto per non lasciarlo troppo a lungo vuoto, racconterò due cose sui libri che ho letto e sto leggendo.
Su un vecchio libro di McEwan, per esempio, non dei più riusciti, a mio umilissimo parere: L'amore fatale, anno 1997. Però una storia curiosa raccontata magistralmente. Se doveste incontrarlo usato (io l'ho pagato 2 €) non fatevelo sfuggire. Ho finito di leggere Menti tribali di Jonathan Hardt, saggio lungo più o meno il doppio di quanto sarebbe stato utile per illuminare il complesso rapporto tra psicologia e religione. Un libro sicuramente ben documentato e ricco di riferimenti, in ogni caso meritevole di essere letto ma sostanzialmente utile giusto a non deprecare a vuoto e non cominciare mai una disputa con un Testimone di Geova o con un vecchio leghista non pentito. Quando la morale diventa politica - o religione - schierarsi contro affermazioni indimostrabili e "sentimentali" significa farsi odiare ora e per sempre. E anche tenere una posizione bassa senza esporsi troppo non serve a nulla perché si ha a che fare con gente che HA RAGIONE  e non intende farsi ulteriori domande su nessun argomento. 
Una coppa piena di stelle di Robert F. Young è un'antologia di sf del 1968 che ho recuperato in edizione Galassia. Eccellente il racconto L'Albero e non male gli altri ma l'antologia precedente, Trenta giorni aveva settembre sapeva tenere un miglior equilibrio tra lo stile rarefatto dell'autore e il tema, in genere attentamente morale. In ogni caso non male, anche se la maledetta rilegatura americana ha rischiato spesso di trasformare il libro in una raccolta incoerente di fogli sparsi. Lo spazio deserto di M. John Harrison è il terzo volume del ciclo iniziato con Luce dell'Universo. Un'eccellente raccolta di immagini che in certi momenti capaci di donare una doppia vista, un'umanità sottilmente cambiata che non è sempre possibile comprendere fino in fondo e una storia che non si chiude. Mi è piaciuto? Bah, ho provato in diversi momenti il desiderio di far volare il volume dalla finestra, ma quando un'immagine mi colpiva, mi colpiva a fondo. Non lo consiglio a nessuno, ma comunque merita la lettura, magari cominciando dalla lettura del primo volume. 
L'ultimo amore del presidente di Andrei Kurkov, ed. or. 2004, mi è stato consigliato da mia figlia o l'ho trovato davvero notevole. Senza contare che la vicenda riguarda un immaginario Presidente dell'Ucraina, quindi curiosamente molto attuale. Non è un romanzo politico ma schiettamente esistenziale, raccontato su tre diversi piani temporali, con il gusto amaramente umoristico di Kurkov. Acquistato per 4,90 €, in versione rilegata, quindi solido e ben rilegato. Che vuol dire qualcosa sulla comodità di leggerlo. 
Affascinante Ragnarök, la fine degli dei, di A.S.Byatt, il racconto di come la mitologia norrena viene recepita e interpretata da una bambina sfollata nella campagna inglese durante la guerra. Delicato come un cristallo e potente come una nota d'organo merita la lettura e la rilettura. WWW3: la mente di Robert Saywer dà l'idea di essere stato scritto per un pubblico di teenager. E ha l'enorme difetto di immaginare un'intelligenza nata dalla Rete buona, comprensibile, ragionevole, fantasiosa e tollerante. Si legge sperando che prima o poi l'intelligenza artificiale escogiti qualcosa di terribile ai danni dell'umanità, ma questo avviene solo per colpa dei perfidi politici cinesi, e comunque si tratta di un breve momento che verrà presto rimosso. Non solo, la Mente spesso tiene interventi pubblici che Sawyer ci presenta in esclusiva. In sostanza la conclusione è che l'umanità è drammaticamente ignorante e spesso può diventare cattiva sempre perché ignorante, un ragionamento già abbondantemente sentito. Meno male che nascono altre forme di intelligenza che ci salveranno, sempre che lo vogliamo, naturalmente. Frank Close, infine, è l'autore di Neutrino, storia e natura della particella più elusiva e insieme più comune nell'universo. Sono a pagina 120 su 162 e posso già affermare di non aver gettato via il mio denaro. 
Nient'altro da aggiungere. È molto probabile che la prossima volta parlerò di ALIA, anche perché in questo momento non ho in mente molto altro. Un abbraccio a tutti. 

4 commenti:

Nick Parisi. ha detto...

Discutere di politica con un leghista non pentito ( o se vivi in Veneto con un secessionista fanatico) o di religione con un Testimone di Geova è una cosa che non augurerei al mio peggior nemico.
Io l'ho fatto, credimi e l'unica cosa che ho imparato è che a discutere con certi personaggi non se ne cava via un ragno dal buco, anzi poi ti arrivano certi mal di testa che te li raccomando....
Alla larga dai fanatici e più in generale da coloro che sono convinti di avere sempre e solo ragione.
Il più delle volte chi ragiona in quel modo non ha compreso nulla della vita, ma il concetto è troppo difficile perché possa entrare nelle loro teste.

Massimo Citi ha detto...

@Nick: il mio riferimento era relativo alle conversazioni in autobus che capita di sentire o nelle code alla posta o in banca. All'inizio mi preoccupavo di intervenire gentilmente, con cortesia, mettendo in rilievo qualcosa di particolare che metteva in una luce diversa certi comportamenti. Poi ho deciso che non c'era effettivamente nulla da fare, discutere opinioni che non nascono da ragionamenti ma "dallo stomaco" dell'interlocutore effettivamente era inutile. Così ho cambiato stile e in qualche occasione mi sono limitato a urlare: «La finiamo di sparare cazzate?», senza preavviso né alcuna discussione. Debbo dire che questo ha funzionato molto meglio e mi ha lasciato di ottimo umore. Ma il più delle volte mi sono vilmente limitato ad allontarmi per non sentire. E la sensazione di dover convivere con questo genere di persone mi ha lasciato di cattivo umore. Ma penso che tu abbia pienamente ragione, «un concetto troppo difficile perché possa entrare nelle loro teste».

Paolo ha detto...

"Menti Tribali" ce l'ho anch'io, appena iniziato (e non so dove sia finito). Alla lista delle sette politiche e religiose aggiungerei ovviamente il Movimento 5 Stelle: la predicazione di Grillo ha effetti devastanti sulle menti deboli.

Max, ci si vede al Salone del Libro?

Massimo Citi ha detto...

@Paolo: ci vuole un certo impegno a condurre al termine la lettura. È il tipico esempio di libro divugativo ma non troppo, scritto da un autore che teme le critiche.
Beh, sì, Grillo e sui suoi sostenitori stanno guadagnando posizioni nella classifica internazionale del fondamentalismo.
Quanto al Salone onestamente non lo so. Non partecipo in quanto editore e al massimo farò un salto per dare un'occhiata.