Si tratta di una domanda retorica, evidentemente.
Nata indirettamente da un'interessante spunto offertomi dal blog di Davide Mana, nel suo post «Qualche osservazione sul gestire un blog».
Mentre, infatti, approvavo senza riserve il suo quintessenziale pentalogo sulla gestione di un blog, mi chiedevo anche quanto siano tuttora in salute i blogger (in italiano blogologi? Blogologisti? Blogologanti?) tenendo conto dell'esistenza e dell'ottima salute di social networks come Facebook, LinkedIn,Twitter e del prossimo Google+.
La vera domanda temo avrebbe dovuto essere: A che cosa serve a me Facebook? E il fatale prevalere dei social networks, con la loro interminabile serie di chiacchiere, immagini, battute e battutine, risate, scherzi e sciocchezze, non rischia di rendere i blog e i blogger - inutili e pallosi musoni capaci di scrivere addirittura per un paio di pagine - un relitto del passato?
Come molti miei contemporanei (coevi, direbbe mia figlia) ho una striminzita pagina su facebook con una cinquantina di amici - abbastanza genuini, credo - e utilizzo facebook per scambiare messaggi con moglie e figlia, perorare qualche causa nazionale o internazionale e pubblicizzare (pateticamente) i miei post su fronte e retro. Molto raramente intervengo in qualche discussione e in qualche occasione utilizzo facebook per ritrovare qualche cliente - in genere librerie o editori - che, brutalmente parlando, mi devono dei soldi.
Ho pubblicato qualche fotografia, ma poi ho smesso essendomi dimenticato il modo per pubblicarle - e non volendo essere dileggiato dalla mia crudele figlia - e se devo scrivere qualcosa sotto il famoso: «A cosa stai pensando» mi rendo conto di essere molto più avanti nel Tao di quanto credessi, infatti non mi viene in mente assolutamente nulla. Condivido poco e male, commento raramente, non pubblico youtube e non propongo link. Sono, da qualunque punto di vista, un essere inutile.
E non faccio di meglio con LinkedIn, dove ho la costante sensazione - non chiedetemi perché - di essere finito inaspettatamente in coda ad attendere Un Grosso Personaggio e di poter, nel frattempo, limitarmi soltanto a lanciare occhiate incerte agli altri accodati.
Mia moglie, burbera insegnante di matematica, se la cava indiscutibilmente meglio di me. Interviene, commenta, propone link, dimostrando che si può fare un uso personale e persino spiritoso di Facebook.
Ciò che mi colpisce di FB e di altri social networks, tuttavia, è la brevità degli interventi. La carenza di interventi organizzati, la frettolosità dei contributi. Ovvio, si potrà dire, FB è nato per gli studenti che hanno più tempo a disposizione per i loro interventi. Che possono passare decine di minuti a controllare le eventuali risposte, a commentare, discutere, litigare. Un blog, da questo punto di vista, è un piccolo monumento all'ego eccessivo, una sonata in Me maggiore.
Eppure non riesco a fare a meno di scrivere sul blog - e di intervenire in quelli degli amici - e pur provando simpatia e ammirazione per quelli come Danilo Arona, che sanno usare a menadito lo strumento FB, rimango affezionato ai testi pubblicati sul blog.
Lo so, su FB è persino possibile - ed è avvenuto - convocare un moto di piazza o sostenere un candidato sindaco. FB è veloce, versatile, potente come un corteo e rapido come uno scippo.
Il mio blog è una storia personale, un modo per definirmi e, inevitabilmente, per presentarmi. Un ricapitolare le mie scelte, i miei motivi, i miei desideri. Credo che sia possibile farlo anche con FB, ma non riesco a ricostruire il paesaggio, troppo frammentato per essere riconoscibile.
Dev'essere un problema di età.
In tutti i casi, appena finito di scrivere questo intervento corro su FB per pubblicizzarlo.
Devono esserci ben tre o quattro persone che correranno a leggerlo.
...
La prossima volta riprendo Once upon a Time, giuro.
23 commenti:
Mah...io facebook non lo uso. Non lo ho mai usato, non so manco in cosa consista. Non mi piace l'idea di essere rintracciata da persone che fortunatamente sono riuscita a evitare di rincontrare finora.
Ma io sono sociopatica, si sa.
Mi piacciono decisamente di più i blog.
Nel blog ci sono veri contenuti, qualcosa su cui ha senso dibattere. In certo senso il blog è più "ordinato" e lo si segue meglio. Soprattutto perchè io non posso controllare continuamente come evolvono le conversazioni, le battute e quant'altro. Eppoi se non intervengo su un blog non vengo risucchiata nel nulla, posso sempre intervenire il giorno dopo su un post che ha suscitato in me qualcosa di sensato da dire.
In generale non ho niente di interessante da dire al mondo ma quando leggo un bel post su un buon blog scopro di avere molti spunti a cui pensare e su cui intervenire.
Forse il fatto è che non sono il tipo di persona che parla per passare il tempo. Le mie amiche si lamentano perchè non telefono mai ma aspetto che siano loro a chiamarmi.
Di solito per passare il tempo preferisco ascoltare (da qui la mia passione per la lettura che è una forma di ascolto).
La scrittura credo che sia una specie di valvola di sicurezza della mia pentola a pressione ma non amo far leggere la mia roba.
Se so che qualcuno leggerà ciò che scrivo divento maniacale.
Se dovessi scrivere un blog credo che ci impiegherei un paio di mesi per ogni post un po' elaborato.
Fortunatamente ci sono molte persone davvero interessanti in rete che hanno molto da dire, che non sono timide come me e che sanno stuzzicarmi.
Promuovo assolutamente i blog. I forum mi mandano in confusione. I social network li trovo respingenti.
A volte mi sembra di venire da un' altra dimensione!
Cily
Cily, ci hanno separate alla nascita credo.
Però sono la sorella della realtà alternativa più cattiva, perchè detesto i Social Network.
Detesto la reperibilità continua, detesto che mi si contatti dal gorgo del passato.
Una volta sola ci ho messo il naso convinta da un'amica e ho scoperto che la mia migliore amica del liceo se la intende con il mio ex ragazzo di allora (sempre avuto il sospetto).
Comunque sebbene ne riconosca l'apparente utilità per farsi pubblicità o aizzare folle per motivi politici, umanitari, sociali, continuo a preferire "intervenire il giorno dopo su un post che ha suscitato in me qualcosa di sensato da dire", come giustamente dice Cily.
Non è quetsione di età. E' questione che quasi ti ci costringono. Ed io non sopporto le costrizioni.
Non so, mi pare si tratti di due cose profondamente diverse. Twitter e FB io li uso molto per contatti veloci con conoscenti che vivono in India, Cina, Giappone, Singapore, USA eccetera e inoltre mi permettono di avere accesso a molte informazioni e notizie riguardo nuove produzioni, nuovi volumi usciti, problemi delle loro realta' e cosi' via.
Con un blog questo non sarebbe possibile. Il blog resta, a mio parere uno strumento della manifestazione di un proprio pensiero, ma per sua intrinseca natura non e' dinamico. E' un po' la differenza che ci puo' essere tra le lettere e il telefono, tra un monologo e una discussione, Entrambi sono strumenti di comunicazioni, ma con tempistiche e scopi diversi.
E con la preparazione di ALIA storie FB e' servito eccome...
Mah FB mi ricorda un po' una piazza.
Se devo fare volantinaggio probabilmente vado in piazza.
Il blog ha una caratteristica più simile al club con i soci che si incontrano e si prendono il loro tempo per confrontarsi.
Per le comunicazioni con mio fratello che sta a SanPietroburgo io uso la mail o skipe.
Insomma il social network forse offre delle possibilità che a me non interessano e di cui non ho bisogno.
Magari una sua utilità ce la può avere in certi ambiti a cui non appartengo, però trovo irritante quanto sia abusato.
Mi ricorda i messenger in cui se aprivi le stanze tematiche succedeva un casino e tutti parlavano insieme e facevano i deficenti e tu che dovevi dare una comunicazione importante diventavi scemo a star dietro a tutti.
Però ripeto è come una piazza e probabilmente usato in modo appropriato ha il potere della piazza di radunare persone diverse e arrivare a tante persone contemporaneamente.
Tuttavia le comunicazioni così a pioggia mi lasciano sempre perplessa, preferisco e trovo più efficaci le comunicazioni mirate. Che so, una mailing list.
Cily
Perbacco, non pensavo - o forse in fondo in fondo sì : ) - di suscitare una discussione così intensa e motivata. Finora mi sembra che soltanto il buon Maz abbia difeso FB, ma basandosi su argomenti che comunque condivido. Il grosso vantaggio di FB, infatti, è la possibilità di comunicazioni e di rapporti rapidi e intensi. Cose come: «Noi facciamo un'antologia. I numeri precedenti li trovi qui (link). Vuoi partecipare?» Nulla da dire. Ma se FB può rivelarsi prezioso da un punto di vista professionale - basti pensare ai messaggi inviati per avere un rapporto sulle vendite di ALIA - non è affatto detto che lo sia da un punto di vista personale.
La funzione del blog, nella sua migliore accezione, è quella di creare un frammento di narrativa o di memorialistica. Quella di FB è in genere una semplice affermazione di esistere.
Non penso ovviamente che FB sia un piazza in senso proprio, certo, tuttavia temo che talvolta per farsi udire sia necessario urlare o richiamare l'attenzione anche barando un pochino.
In linea di massima, comunque, FB funziona bene se si ha molto tempo da dedicargli, anche soltanto per motivi di lavoro, mentre se di tempo ne hai poco - come me, ad esempio - non riuscirai mai ad emergere su FB.
N.B.: a questo punto scusatemi, ma non mi reggo più in piedi e vado a dormire. Ulteriori risposte domani, non appena ho un attimo di tempo.
Sono più o meno in linea con Maz.
Più in generale, FaceBook alla fine è ciò per cui la usi: dopo la scomparsa di Mark McFadden, i vecchi membri di Delta Green hanno configurato FB come una rete di sicurezza, per evitare che un altro di noi muoia senza che gli altri possano farci nulla.
Non credo fosse nei piani originali di Zuckerberg.
Più che altro è un problema di "campo gravitazionale" - la maggioranza usa FB in maniera sciocca e becera, e quindi è difficile sfuggire alla futilità.
Ma la futilità non è nello strumento, è nell'utenza.
Lo trovo ottimo per ricordare i compleanni degli altri, anche se trovo un po' squallido fare gli auguri con due parole in bacheca.
E poi è un ottimo mezzo per risvegliare tendenze pettegole più o meno sopite...
Faccio parte di quella umanità sciocca e becera che usa fb per mantenere rapporti (superficiali, ma non si può mai sapere), posto stupidaggini, foto, condivido cazzate e certe volte trovo notizie inetressanti. Seguo anche dei blog quando cerco lumi su argomenti specifici. Ne scrivo uno del tutto inutile. A essere siceri non capisco bene il problema: sono due strumenti diversissimi che possono convivere in pace, certe volte anche dandosi una mano. Secondo me, o almeno nel mio caso, l'unica controindicazione è quella del tempo che ci vuole per farne uso. Per me, tempo sottratto alla lettura. Sono passata dai 75 libri letti all'anno, in media, ai 40-45 di oggi. Questo è il principale rimprovero che posso farmi rispetto a fb & blog. Ma la mia parte cialtrona, che è abbondante, non si pente.
@SteamDave: FB è prezioso per le operazioni collettive, come creare una rete per evitare inattese e impreviste scomparse. È prezioso, in generale, per far crescere un movimento politico o d'opinione e per suscitare risposte anche fattuali. Se scrivo sul mio blog: «difendiamo gli omosex contro le nuove leggi repressive in Russia» lo leggeranno un certo numero di persona, in linea di massima già disponibili a sostenere il mio impegno. Su FB il mio intervento può essere più rapido e più incisivo, indiscutibilmente. Resta il dubbio che chi partecipa su FB lo faccia senza essere realmente informato, certo, e che questo posso condurlo a sostenere contemporaneamente le campagne contro la discriminazione nei confronti delle donne come u'eventuale campagna a favore della liberazione dei gerani da balcone esposti a nord.
In quanto alla stupidità umana e alla sua sovrabbondanza in certe pagine di FB, beh, la stupidità «is in the air» e FB ne è l'involontario araldo. Se la stupidità fosse contagiosa ci sarebbe da preoccuparsi non poco, ma finché non verrà isolato il virus della stupidità, mi accontento di ignorare.
@Kust0r: È vero che non è bello scrivere due parole per festeggiare un compleanno, ma sempre meglio che non scrivere un accidenti. E devo ringraziare FB anche perché personalmente non mi ricorderei MAI i genetliaci di cinquanta persone.In quanto alle tendenze pettegole, beh, la principale differenza - o il principale difetto - è che su FB i pettegolezzi divengono in qualche modo REALI, essendo scritti e visitati da decine di persone. Ma sempre pettegolezzi rimangono e nella maggior parte dei casi verranno cancellati dal rumore di fondo.
Ciao Conso!
Non è affatto vero che il tuo blog è inutile. La lentezza nell'aggiornamento è largamente compensata dalla qualità dei post. Giuro.
Non è uno scontro o una confronto in atto, questo. La domanda iniziale (almeno in parte retorica) è se la prevalenza e la diffusione di FB e degli altri social networks non rischi di rendere obsoleti i blog. La mia sensazione, a questo punto della discussione, è che i due strumenti possano integrarsi e chi frequenta l'uno non disprezzi l'altro. Un buon risultato, a personalissimo parere.
In quanto alla diminuzione dei libri letti... ma sei sicura sia un problema di FB e non di qualità dell'offerte editoriale? :)
Mi hai detto che volevi un commento, ma non so cosa scriverti...
A me è molto utile FB, in quanto è possibile, per esempio, mettersi d'accordo con i propri amici per vederli, senza bisogno di spendere un patrimonio via cellulare. Non mi piace, però, l'uso che ne fanno molti miei coetanei pubblicando ogni minimo aggiornamento della loro (noiosa e spesso patetica) vita. Dipende sempre dalla mentalità delle persone, ma comunque vedere ragazzine dodicenni che mettono le loro foto mezze nude su FB per sentirsi dire "come seeei bella" (e ce ne sono TANTE, mi fa male..Dovrebbe poterci essere un qualche tipo di selezione.
Detto questo, vorrei aggiungere che io NON SONO CRUDELE, nè social network addicted (infatti LinkedIn non so neanche cosa sia e twitter non l'ho mai usato).
Un abbraccio dalla nuova era
Tua figlia (si spera amata) Morgana
@Momi: meno male che non sapevi che cosa dire :)
A parte gli scherzi, hai perfettamente spiegato a che cosa serve FB a un diciannovenne, quali sono i suoi limiti e le sue fatali debolezze. Mettere qualcuno debolino di cervello a guidare un jumbo non è una buona idea, ma non è detto. Magari la dodicenne semisvestita può diventare un'adulta decente, anche grazie al suo esibizionismo prepuberale.
Mmmhhh, sento che non sei d'accordo, ma è normale. Tu SEI crudele. O quantomeno impaziente. Un enorme abbraccio - è un palese favoritismo sul blog, lo so, ma non tutti i padri hanno la fortuna di leggere in diretta il parere della propria figlia - e a presto.
Mah guarda anche per l'uso professionale ho i miei dubbi. Mio marito organizza workshop e corsi di fotografia nel suo studio.
Diciamo che unendo tutti "gli amici" di FB lui e i suoi soci hanno raggiunto una quota tra i 3000 e i 4000 "amici".
Beh tra tutti questi "amici" i partecipanti alle loro iniziative sono stati forse una decina o anche meno.
Quello che ha portato veramente persone sono state le mailing list di fotografia e Flickr che bene o male è più mirato.
Continuo a pensare che per certe cose una comunicazione più mirata sia sensibilmente più efficace mentre per comunicazioni di massa (ad esempio come dite voi una sensibilizzazione per delle situazioni!) effettivamente FB vada bene, per questo lo accomunavo alla piazza. Trovo che siano estremamente eterogenee(età, studi e attività varie) le persone che vi prendono parte mentre in una mailing list, una community di un forum o utenti che si radunano attorno ad un blog mi danno l'impressione di essere un gruppo in certo senso più omogeneo.
Probabilmente lo strumento va usato consapevolmente in base a cosa vuoi comunicare e a chi.
Eppoi forse il mio problema è che ho troppo poco tempo per farlo macinare davvero.
Cily
Precisiamo: io non sono burbera, sono essenziale. Su Fb, come sui blog di tanti amici, passo di voltata perché in questo periodo ho pochissimo tempo: non ne trovo nemmeno per scrivere a me stessa, figurarsi agli altri. Perciò di Fb sono utente soprattutto passiva: di mio scrivo poco, lo uso per condividere alcuni link e promuovere qualche giusta causa. Faccio circolare un po' di informazioni, insomma.
Però, per pochi minuti al giorno, ci passo di volata, spigolo qua e là, leggiucchio e scopro cose che altrimenti non avrei nemmeno visto: vecchie musiche (o magari musiche antiche), video, informazioni, qualche gossip non banale.
Per me Fb svolge principalmente due ruoli: 1. quello del vicino un po' invadente, che spesso cerchi di evitare infilandoti in ascensore, ma a volte ti spaccia notizie preziose; 2. quello di finestra su mondi confinanti. Mi permette di tenere i contatti con un numero ristretto di amici, stando alla giusta distanza.
Molto interessante il commento di Morgana.
@cily: chiedo scusa per il ritardo nella risposta ma ho passato la mattinata in compagnia del PC di mia moglie apparentemente morto. Adesso è tornato a vivere - lo chiamerò Lazzaro 2.0 - ma sto copiando i dati sensibili su un'unità esterna...
Gli amici di FB sono creature vaghe e, a volte dubito, inesistenti. Noi abbiamo un sito FB della libreria con parecchi amici che miracolosamente svaniscono quando li invitiamo a un incontro o a una presentazione. L'unica cosa che funziona, ho finito per stabilire, è presentarsi a casa dell'invitato in compagnia di 3 o 4 amici robusti e portarlo via, volente o nolente. FB è un modo per informare qualcuno delle tue attività, ma è come una lavagna che viene lavata troppo spesso.
@S_3ves: il fatto che ti rispondo qui invece che tra le pareti di casa dà l'idea di come siamo messi, ultimamente.
Il tuo rapporto con FB è un rapporto intrinsecamente "malato". Non si ha tempo per il blog e nei dieci-quindici minuti a disposizione si cerca di rimanere informati sfogliando FB. Personalmente credo che tu abbia tutte le capacità per scrivere sul blog, eh, cosa ne dici?
Come? Che non hai tempo? Vero, vero, ma... vabbè, ne parliamo a cena.
ciao massimo, incredibile l'ho letto pure io!!!!!
ma allora questo mix fb, blog ecc eccc.... funziona!!!
che bello che hai aperto il tuo cuore...anche io è da un pò che mi chiedo a che serva fb....
io lo uso per aggiornarmi sulla vita di amici oltreoceano...
sì, ok, è da voyeur ma li sento un pò più vicini... prendere il telefono non se ne parla (lo odio forse pìù di fb...) meglio guardar un pò di foto, qualche cavolata..
ma sai che pensandoci non faccio nemmeno quello?!ma che c....
sai che ti dico? a presto!
di persona. in cs.
kat
Ciao Kat(iuscia). Almeno spero.
FB serve a sentire più vicini gli amici lontani, è vero. Puoi ricevere pensieri, fotografie ecc. Unico problema, ogni tanto l'amicizia va rinnovata incontrandosi. Altrimenti si sgretola, si secca e buonanotte. Potrei farti qualche esempio in proposito, ma te lo faccio quando passi in CS. Con bimbo. Un abbraccione
A me fa piacere avere tue notizie, Max. In forma estesa o breve. Il mezzo conta telativamente, è la presenza degli amici che mi interessa, sia pure superficiale e en passant...
@Fà. Mi fa enormemente piacere avere tue notizie, anche se, come scrivi tu, in forma: «superficiale e en passant...».
Bene, vuol dire che cercherò di scrivere qualcosa che ti spinga a scrivere di più di te. Che so, potrei parlare male dei burattinai e dei teatranti, particolarmente di quelli napoletani. O degli zii. O degli scrittori di fantastico...
Un grosso abbraccio e alla prossima.
Non uso facebook. Alcuni blog offrono spunti molto interessanti.
@Lucia: in realtà nemmeno io uso molto FB. Anzi dovrei dire che non lo uso più. Semplicemente perché non mi ricordo più che esiste. Posto sul mio blog e mi dimentico di segnalarlo su FB. In generale posso passare ore a saltare da un blog all'altro mentre FB mi annoia dopo dieci minuti.
Oggi mi sono svegliato in preda al pessimismo cosmico e ho chiesto a Google "a cosa serve Facebook". Non avrei mai pensato di imbattermi in uno dei blog più interessanti che abbia mai navigato. Della serie: le domande non sono mai indiscrete, le risposte a volte lo sono ;-)
Marco
@Marco: grazie per il commento. Personalmente non so giudicare il mio lavoro, ma sono ben contento di scoprirlo in qualche modo interessante. Spero di leggerti ancora, in ogni caso, quello che scrivo è sempre disponibile.
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