In attesa di vedere in carta e pagine il nuovo ALIA Sol Levante, in questo momento in tipografia e disponibile a partire dal 18/6 (se il diavolo non ci mette la coda), ci stiamo trastullando con le bozze del numero di giugno di LN-LibriNuovi, il 46.
Probabile - anzi sicuro - che mi ripeta, ma la nascita di un numero di LN ha sempre qualcosa di avventurosamente miracoloso. Siccome LN non è una rivista «seria» dove si prefissano rigorosissimamente gli spazi, quando manca una settimana al termine fissato per la consegna degli articoli abbiamo ancora un'idea abbastanza vaga di che cosa pubblicheremo. Nel senso che abbiamo - io e Silvia Treves, i due coordinatori di un'impresa assai scoordinata - una serie di titoli di libri recensiti e qualche proposta di articolo ma non possiamo essere troppo sicuri che poi i materiali saranno effettivamenti quelli e neppure se poi arriveranno davvero. LN è una roulette, da questo punto di vista. Ma una roulette truccata, dove il banco - ossia i coordinatori - incredibilmente vince quasi sempre.
È un modello di pubblicazione curioso, LN, su questo non c'è dubbio. Anzi, a rigore non lo si può nemmeno definire un modello. Si lavora insieme perché ognuno di noi trova interessante e stimolante ciò che scrivono gli altri e perché probabilmente siamo noi per primi - coordinatori e redattori - a divertirci e istruirci leggendo ciò che pubblichiamo. E questa è una molla formidabile a continuare.
Dice: «già, il solito gruppo di amici che se la canta e se la suona».
No. La cosa è un un po' diversa.
Non siamo cresciuti insieme a scuola o all'università.
Non ci siamo passati le stesse ragazze e gli stessi ragazzi.
Non ci possiamo ricordare di memorabili sbornie né di quella volta che Franco si travestì da bidello o di quella che Raffaella fece un mezzo strip sul pianale del pick-up.
La realtà è che ci siamo incontrati perché esiste LN e scrivendo e leggendo comunichiamo. Abbiamo evidentemente qualche idea comune su come funzionano le cose e qualche altra idea su come dovrebbero funzionare ma non siamo un coro né il comitato centrale del PCUS.
Direi piuttosto un gruppo di solisti che organizzano jam-session.
Ogni tre mesi ci ritroviamo, improvvisiamo e produciamo un disco live.
Quindi diciamo che nel disco live in uscita a giugno potrete tra l'altro trovare :
- Un articolo di Mario Prisco sulla Napoli raccontata da Valeria Parrella che potete leggere subito prima o subito dopo la recensione di Mistero napoletano di Ermanno Rea scritta da Piero Fabbri.
- Una recensione di Consolata Lanza a La femmina della specie, di Joyce Carol Oates autrice e recensione che curiosamente «risuonano» con quella di Francesca Ortenzio al libro di Ilaria Bernardini, La fine dell'amore.
- La recensione di Enzo Baranelli a uno dei libri più «duri» della produzione di Percival Everett, La cura dell'acqua. Evidente il riferimento di Everett ad Abu Ghraib e alla guerra in Iraq, quindi merita leggere la recensione di Enzo al seguito o prima de «La Sentinella» di questo numero curata da Silvia Treves e interamente dedicata al libro di William Langewiesche: Regole d'ingaggio.
- Una monografia sul pianeta Marte letterario curata da Davide Mana. Da H. G. Wells, Leigh Brackett, Edgar Rice Burroughs e C.S.Lewis («quello di Narnia», come scrive Davide) fino al ciclo del pianeta rosso (mutilato nell'edizione italiana) di Kim Stanley Robinson.
- La recensione di Enrico Barbero alla Preghiera darwiniana di Michele Luzzatto. Una boccata di ossigeno per chi trova tossica l'aria da sagrestia che ultimamente di respira in questo paese e che è consigliabile accostare alla recensione di In fuga dall'Opus Dei di Hobelix pubblicata nella rubrica storica «Dai confini dell'Impero».
- L'incursione nel mondo dell'editoria inglese compiuta da Davide Mana, che costituisce un prezioso controcanto alla mole di interventi scritti dal sottoscritto sulla situazione dell'editoria italiana.
- Il delirante racconto di Massimo Soumaré dal titolo L'uomo casa editrice, una surreale parodia delle smanie di pubblicazione e autopubblicazione che rovinano la vita di un sacco di gente.
E questa è letteralmente soltanto la punta dell'iceberg...
5 commenti:
No, veramente, Max.
Che qualcosa di scritto da me possa "risuonare" con qualcosa di scritto da Consolata è uno dei complimenti più belli che mi sia stato fatto.
Non vedo l'ora di leggere il nuovo LN :-)
Per @Fran: ci vorrà un momento perché il nuovo LN sia pronto, dal momento che ha finito col «collidere» con ALIA Sol Levante. Ma spero che ci riusciremo entro la fine del mese. In quanto all'«incontro» con Consolata, beh, l'ho spiegato nel post: a lavorare con dei «solisti» si hanno spesso delle belle sorprese. Ultima cosa: ti è arrivato il pacchetto con - tra l'altro - il libro di Consolata? È partito lo scorso martedì.
Il 18/6? Bene, prima di quanto pensassi!!
"Delirante" e' un termine decisamente appropriato per quel racconto, ha, ha, ha.
Max, il pacco a ieri non era arrivato, ma non so per oggi (lo saprò stasera). Comunque ti do conferma quando arriva, spero proprio di avere il libro di Consolata per il viaggio.
Tornando in argomento, ho mandato una rece veramente scarsa e molto più basata su sensazioni che su fatti (e una che fa l'ingegnere per vivere dovrebbe valutare i fatti prima che altro, o no?), così che non solo non mi aspettavo la pubblicazione - peraltro doppia, mi sono trovata anche sul sito - ma di essere nominata qui non lo sognavo neppure.
@Massimo S: non aggiungere altro, che mi tocca aspettare più di tutti prima di leggerti...
Ciao Fran.
Spero che il racconto ti piaccia e l'attesa sia ripagata...
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