6.6.08

Il libro che non c'era

Certamente avrete cercato un libro senza trovarlo. Probabilmente l'avrete richiesto al libraio e questi avrà promesso di procurarvelo. Trascorso un mese, non è affatto escluso che non siate riusciti a entrare in possesso del libro e che, in compenso, abbiate anche litigato con il vostro (a questo punto ex-) libraio di fiducia.
Capita piuttosto spesso, purtroppo.
Purtroppo per il lettore, ma anche per il libraio.
Il libro che manca, che non c'è, che non è arrivato, che «non è più in stampa», che «non è possibile non sia uscito ché il mio amico ce l'ha, l'ho visto», che «ho letto la recensione, com'è possibile che non ci sia?».
Ma esistono molti motivi a questa defaillance del sistema e le responsabilità, come vedremo, possono essere molte e ben distribuite.
Una volta questo genere di problemi si risolvevano (si tentavano di risolvere, via) telefonicamente. I magazzini dei distributori editoriali erano in città e spesso al telefono c'era una vecchia conoscenza.
«Ciao. Come va? Sta bene la bambina? E la moglie? Senti una cosa: ma Il viaggio di Paraponzi, di Ugo Ponzipò è uscito?»
«Ciao. Sì grazie, tutti bene. È solo mio figlio, quello che fa il tecnico che non ha voglia di fare un bip e così non so, forse gli cambieremo scuola. No, Il viaggio di Paraponzi non è… aspetta. Davvero? Scusa, mi dicono che è effettivamente uscito ma… Ma dai, ma cosa ne hanno stampate, sei copie? Scusa, dicevo: è uscito ma è esaurito. Tipo la prossima settimana arriverà di nuovo. Aspettiamo un camion.»
Impreciso, certo ma verosimile e verificabile.
Il lettore appassionato delle opere di Ugo Ponzipò se ne va senza il libro ma si è comunque fatto un'idea di che cos'è accaduto e di che cosa accadrà. Se proprio la sua fame ponziponzesca è insaziabile farà un giro per il centro e probabilmente riuscirà a trovare almeno una delle famose sei copie.
Cambio di inquadratura.
Passaggio dal B/N al colore.
New economy, distribuzione razionalizzata, post-editoria.
Stesso locale ma diversi i libri e più vecchi libraio e lettore.
«Avete La vendetta di Paraponzi di Ugo Ponzipò, edizioni L'allegro Grumo?»
«Un momento, verifico».
Si controlla il computer. Niente. «Bisogna ordinarlo!»
Il lettore, tranquillo: «Va bene».
Si cerca on line. Le edizioni L'allegro Grumo indicano nel loro sito web la distribuzione per mezzo di «Fratelli Bengodi distribuzioni editoriali, Rimini».
Si chiede tempo al lettore. Si cerca il s... No, si telefona a Rimini per sapere se per caso i Fratelli Bengodi hanno un magazzino a Torino. Ce l'hanno. Pulvis & Colo, Via degli Affanni 15, Sestimo. Altra telefonata. «No, non siamo noi. Adesso L'allegro Grumo è distribuito dalle Aralderie del Libro».
Le Aralderie del Libro hanno un sito internet lento e poderoso. Si logga, si passworda e si accede. «Servizi per il libraio => Trova e ordina => Inserisci parola chiave / autore / codice EAN»
«Autore=Ugo Ponzipò»
Nessun titolo trovato
Il browser non riconosce i caratteri speciali accentati.
Quando si è cercata l'opera omnia di Dürrenmatt si è tirata notte, per dire.
«Autore=Ugo p»
Trovati 426 titoli.
...azz, no.
«Titolo= La vendetta di Papaponzi»
Nessun titolo trovato
«Titolo= Paraponzi»
Nessun titolo trovato
«Titolo= ponzi»
Trovati 915 titoli
Panico.
Ultimo tentativo: «Autore=Ponzip»
Trovati tre titoli
«Ufo Ponzipo'-Il viaggio di P. / Uggo Ponzipo'-Sconfitta di Papap. / Ugo Ponzipo'-Vendetta di P.»
Bastardi.
E mettere a caricare i titoli qualcuno che non sia uno straniero con un contratto trimestrale?
Non è razzismo o xenofobia. L'editoria è uno dei pochissimi settori nei quali al personale dovrebbe essere davvero richiesta una buona conoscenza della lingua italiana.
Si clicca sul terzo titolo.
Compare l'icona di un libro spaccato da un fulmine.
Legenda: «Titolo momentaneamente scarsamente disponibile, rifornito max 8 gg.»
Scarsamente disponibile?
Che cosa vuol dire «scarsamente disponibile»?
Niente cenetta insieme e successiva parentesi erotica?
E «rifornito max 8 gg.»?
Rifornito da chi?
Dall'editore che lo spedisce al magazzino del distributore? Dal distributore che lo richiede all'editore? E gli 8 gg. indicano la data di arrivo del libro al distributore o il lasso di tempo richiesto dalla data dell'ordine o a quando il libro verrà imballato e spedito o...?
Comunque sia si clicca sul carrellino posto a fianco del titolo e si ordina.
«Attenzione! L'ordine minimo è di 100 euro!» Segue lunga pappardella che avvisa che se non si raggiunge tale traguardo, adesso o in un prossimo futuro, il libro non verrà cercato, trovato, imballato e spedito. Si cerca una dicitura «Lo so, non rompere» da cliccare, ma non c'è.
«Proposta d'ordine». Altro ambiente. Ricompare «La vendetta di Paraponzi» con a fianco l'icona di un matitino e un bloc-notes incrociati. Si clicca da quelle parti per prenotare.
«Il sistema conserverà memoria della prenotazione per 30 giorni!».
«Il cliente riceverà conferma della prenotazione a mezzo e-mail!»
E sull'e-mail: «Il sistema ha ricevuto la prenotazione di... volume non disponibile che è stato PRENOTATO».
Si esce dall'Odissea nel Cyberspazio rassicurati da tanta sollecitudine, ma la faticosa sicurezza si sgretola miseramente non appena ricompare il cliente:
«Sì, ma quando arriva?»
«È stato ordinato, entro 30 giorni potrebbe arrivare...»
«Devo passare tra un mese, allora?» il cliente non è contento. No, non lo è: «ma non potrei andare io dal distributore?»
«Il distributore è nell'hinterland milanese, in un posto che ha un nome come Unghiate o Strabuzzate. Sei ettari di magazzino dove possono entrare soltanto robot o trimestrali pakistani».
«Beh, allora aspetto».
Ma il lettore pensa che stiate barando.
Che gli stiate raccontando un sacco di balle.
Che basti andare in centro, suonare a un campanello ben lucidato (Edizioni L'allegro Grumo - agente territoriale) perché una signorina in minigonna vi porti il capolavoro Ponziponzesco avvolto in carta velina («Sono quindici euro di copertina ma per voi librai sono soltanto 2,50 che mi darà alla morte del babbo. A proposito, che cosa fa stanotte?).
Solo che - oberati di denaro come siete - non avete voglia di farlo.
No, non è così.
Le economie di scala sono entrate anche nel settore commerciale librario.
Niente magazzini locali, niente signorine in minigonna (o giovanotti baffuti ). Magazzini, signorine e giovanotti costano.
E il bravo libraio deve fare in modo di pilotare il cliente: «Perché invece di Ponzipò non si compra una copia de Il cacciatore di aquiloni?»
Sipario.

6 commenti:

alladr ha detto...

devo ammetterlo: i tuoi post mi piacciono praticamente sempre, mi interessano (anche se a volte ho l'impressione di sbirciare dove non dovrei)(e questo mi rende ancora più curioso), a volte mi divertono anche. scrivo a volte perché certi post non raccontano cose che proprio non fanno ridere.
ma le immagini in fondo... quelle no, non le capisco quasi mai.

oh, be', niente di che. continua così, avevo solo voglia di fartelo sapere.

Piotr ha detto...

Alladr,
diamine, è la commessa in minigonna, no? Quella che aspetta il libraio in magazzino...

Massimo Citi ha detto...

Non sono un esperto di grafica, caro Alladr e scelgo le immagini sulla semplice base dei miei gusti personali. In genere hanno qualche legame con i testi, anche se, parlando spesso di argomenti astratti come la letteratura, non mi è facilissimo trovare immagini che li illustrino in maniera decente. Questa volta mi era sembrato di esser stato addirittura pedestre (una libreria + una possibile signorina in minigonna citata nel testo), ma evidentemente non è così. Che dire? Fortunatamente non sono io a dover scegliere le immagini dei libri che pubblichiamo. Ricordo, comunque, che spesso, da bambino, non riuscivo a capire quale fosse il legame tra immagine e testo nei libri che leggevo. Evidentemente esiste una specie di contrappasso per il quale anch'io riesco spesso a scegliere immagini il cui legame con il testo balza agli occhi soltanto a me...
A Piotr, comunque, un grazie per la precisazione.

Fran ha detto...

Mah, io la signorina in minigonna l'avevo capita.
Però ci tenevo a dire che condivido il resto del commento di alladr, Max i tuoi post sono divertenti ed ironici, ma dopo aver riso resta sempre l'amaro in bocca.
In più (non sono originale, l'ha scritto anche alladr) è proprio vero che sembra di poter essere una mosca e gironzolare nei retrobottega della tua libreria e curiosare nel sistema.
Grazie Max.

Massimo Citi ha detto...

Sinceramente, sono convinto che tutti debbano sapere come funzionano le cose. È in penombra che si fanno le porcherie, in piena luce risulta difficile. La cosa(relativamente) comica è che io sono convinto che il funzionamento della filiera commerciale libraria sia interessante più o meno come quella del tonno in scatola o della bullonviteria. Invece col tempo ho scoperto che è uno degli argomenti che incuriosiscono di più i lettori. Buon segno, penso.

Fran ha detto...

Non per sminuire la filiera libraria, ma in generale è interessante scoprire cosa succede nella produzione di un prodotto da parte del consumatore, anche il tonno in scatola.
Io credo che la curiosità sul come le cose arrivino tra le nostre mani per essere consumate sia legittima, visto che non è più per niente immediato.

Non per niente tutti i tuoi post sull'editoria hanno un successone, aspettiamo tutti il prossimo.

Però non dimenticarti le altre promesse: io sto ancora aspettando il tuo prossimo libro scaricabile dal sito :-)