6.5.15

Di chi è la buona scuola?

È stato un piacere partecipare a un corteo nazionale con qualche migliaio di insegnanti e studenti. Come spiegavo proprio qui, sono un bastian contrario impenitente e non potevo perdermi la manifestazione nazionale a Milano contro la "buona scuola" renziana. In secondo luogo volevo visitare il museo del '900 in piazza Duomo a Milano, dove si trovano diverse opere di Boccioni, De Chirico, Fontana e Morandi, cosa che ho rigorosamente fatto nel pomeriggio, sia pure comprensibilmente un po' stanco. 


«Ma è stata una buona manifestazione?»
Innegabilmente sì. sia pure con qualche ritardo nella partenza, dovuto al numero imprevedibilmente elevato di partecipanti e a qualche dubbio sull'ordine di partenza. 


Relativamente pochi striscioni e bandiere di partiti e movimenti


Molto più numerose le bandiere dei cinque sindacati presenti. 

 
Molti i precari e gli studenti delle superiori, ma non mancano gli insegnanti e i bidelli. Giunti da tutto il nord: 


Il tutto a fare un buon numero di partecipanti, ventimila secondo i giornali, trentamila secondo i sindacati. Onestamente credo abbiano avuto ragione i sindacati. 


Curioso notare come gli slogan risultavano singolarmente tiepidi, denunciando il timore inconscio di attaccare un governo che appare - ripeto appare - come progressista e di sinistra. Il che, anche sulla base di quanto detto al comizio tenutosi alla fine del corteo, sembra quantomeno esagerato. Per non dire ridicolo.


Intorno all'una abbiamo sgombrato il campo, accompagnati dal canto di "Bella ciao", intonata in coro da tutti i presenti. Un felice ricordo di quando eravamo uniti (o ci credevamo uniti) contro mr. Berlusconi. Adesso gli uomini di B. sono in lista con il PD, come scrive Conchita Sannino su «La Repubblica» di oggi, 6 maggio sulle elezioni in Campania, ma in fondo speriamo ancora che Renzi non sia un arruffapopoli ambizioso e brutale. O non sia soltanto un arruffapopoli eccetera.


Accontentiamoci di Sironi, via. 
Se non altro in lui possiamo ammirare un vero maestro e non un imbrattatele.    

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