Beh, effettivamente è stato un po' alfieriano il nostro attentatore. «Ha incontrato il tiranno e l'ha colpito». Come un Enrico Toti multimediale ha percosso il nemico con ciò che aveva sottomano. Certo, sarebbe stato preferibile che l'attentatore avesse avuto per le mani un coccio pieno di caciucco alla livornese o una meringata. Il nostro caro B. non si sarebbe fatto male (sono sempre contro la violenza, io) ma certo la sua immagine bisunta o candita avrebbe fatto ridere l'intera Italia, paese vigliacchetto dove si ride degli sconfitti trovandoli ridicoli e ci s'innamora dei vincenti.
Ma mi premeva, ora, parlare un attimo della legge sul fumo.
Sono una ciminiera, io. Non me ne vanto. Semplicemente è così. E sono d'accordo col vietare il fumo dovunque sia possibile e ragionevole. Ma debbo confessare un certo disagio tutte le volte che, alle spalle di una decisione sacrosanta, compaiono le sembianze di un salutismo burocratico, ginnico e ardito, a metà tra l'ecologismo paleonazista (wandervögel?) e i diktat delle compagnie assicurative. Mi sembra che della salute degli italiani ci si cominci a preoccupare giusto quando smettono di lavorare e se ne stanno comodi e tranquilli a oziare in attesa della pizza margherita. Già, perché molto più di una pizza margherita al mese molta gente non riesce a permettersi. Che poi i morti di infortuni sul lavoro siano troppi, che un sacco di gente faccia una vita di m... (la salute non è assenza di malattia, scrive l'OMS) in attesa di un SMS che gli conceda di essere sfruttato per altri tre o sei mesi, che non ci si possa decentemente immaginare un futuro né mettere al mondo figli perché il lavoro è poco e incerto... Beh, questo mi sembra almeno altrettanto grave del cancro al polmone. Il fumo aggrava le malattie degenerative, questo è vero, altera la circolazione, rovina i polmoni eccetera. Ma la preoccupazione principale del legislatore è quello di evitarci a tutti i costi malattie – che non vuol dire essere in salute – per risparmiare sui costi del SSN.
Con le tasse che i fumatori pagano sulle sigarette si potrebbe pagare loro una clinica in Svizzera a testa, nel caso. E smettendo di fumare temo ci sarebbe parecchia gente che, anche non avendo mai fumato, dovrebbe pagarsi lastre, TAC eccetera... Insomma pensiamoci un momento: forse si tratta della solita mistificazione.
In ogni caso preciso che ho smesso di fumare nei luoghi pubblici già da un paio d'anni.
Ma non ci sto a fare il tossico che avvelena la comunità innocente giusto per regalare a Sirchia la patente del salvatore della patria. Non fumare in presenza d'altri è buona educazione, governare in maniera decente è un dovere.
1 commento:
beh è pura ragion di Stato...
^^
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