25.10.12

Vent'anni dopo


Se n'è andato. 
Il demente ha tolto il disturbo. 
Sono passati all'incirca vent'anni dai tempi di tangentopoli, il brodo di coltura dal quale è nato - in odio e in contrapposizione - Forza Italia e l'Italia del Cavaliere. 
Se ne va controvoglia, sotto la pressione dei dirigenti di Mediaset preoccupati della sua attuale scarsa popolarità e per la salute della fabbrichetta. Un vecchio rabbioso e spaventato, con i suoi processi ancora aperti, primo fra tutti quello di Ruby e delle tante olgettine che hanno riscaldato il suo letto - omaggio di Vladimir Putin - in questi ultimi anni. Un vecchio odioso & noioso, pieno di pallini, che cade facendo jogging ma non permette a nessuno di vederlo acciacciato, che ha in odio la barba, i maglioni indossati sotto la giacca e i capelli lunghi. Che non ignora l'esistenza e la potenza di Mafia, N'drangheta e Camorra e da perfetto realista ammaestra i suoi piccoli uomini a non disturbarle e cerca accordi e intese anche con loro.  
Il suo governare è stato malinconicamente orrendo. Si è lasciata l'Italia in mano a un pugno di ribaldi, grassatori, puttanieri e malviventi, mentre i suoi strumenti di propaganda creavano un meta-mondo al quale non credevano soltanto molti italiani ma anche non pochi stranieri. Albanesi, africani, arabi, rumeni, proprio coloro dei quali questo popolo di vecchi rimbambiti si lagna inutilmente, senza rendersi conto che i contributi INPS versati dagli immigrati sono quel poco di futuro e di pensione che rimane ai loro figli. Ci ha reso più piccoli, più meschini, più stupidi. Ci ha impedito di comprendere che cosa avveniva davvero nel resto del mondo, obbligandoci a seguire con una speranza avvelenata il destino dei suoi processi da malfattore e da vecchio sporcaccione. Ci ha diviso tra italiani e comunisti, ovvero tra sciocchi furbacchioni e amaramente delusi. Una gioventù senza speranza e senza lavoro è ciò che lascia come eredità, frazionata e spezzettata tra shampiste, ultras, veline disperate e laureati/diplomati che non riescono ad andarsene dalla casa dei genitori. 
Non mancherà a nessuno, se non a complici, malversatori, evasori fiscali e uomini troppo disinvolti. Dovranno inventarne un altro, cosa che al momento non sembra troppo facile. Ma ci sono voluti vent'anni della mia e della vostra vita per capire con chi avevamo a che fare. Non sono pochi, vent'anni, vero? Who want to live forever?
L'Italia che lascia è infinitamente peggio di quella di vent'anni fa. Un'Italia dove molti di noi poveri non si rendono neppure conto di essere stati rapinati.
Addio vecchio demente. Dio solo sa che non ci mancherai.



P.S.: non è mia abitudine intervenire su fatti di attualità. Non sono preparato in proposito e non intendo minimamente «fare concorrenza» a quotidiani o a blogger più preparati e intelligenti del sottoscritto. D'altro canto ho sopportato per poco meno di vent'anni un criminale perbenista come il nostro benamato cavaliere. Lasciatemi almeno esultare. 
P.P.S.: «È possibile ritorni». Certo, come no. Ma una fuga dall'isola d'Elba non significa riavere un empereur. I suoi giorni sono passati e non c'è un futuro per lui. Diverso il discorso per i suoi lustrascarpe, sicofanti e leccapiedi. Ma per un po' possiamo respirare.    


10 commenti:

Davide Mana ha detto...

Lui se ne va, ma lascia dietro di sé non solo una classe politica cresciuta alla sua scuola, ma una impronta culturale devastante.
I poveri non lavorano abbastanza duro.
I giovani disoccupati sono schizzinosi.
Le donne aggredite e brutalizzate se la sono cercata.
"Se avessi perduto tempo a studiare non avrei lo stile di vita del quale godo al momento"
Il darwinismo sociale è rampante.
Lui se ne va, ma l'anima del paese se ne è andata da molto prima.
Sarà durissima.

Massimo Citi ha detto...

@Davide: sacrosante osservazioni. L'abitudine alla stupidità più ribalda e idiota è uno dei tanti lasciti del cavaliere. E il recupero di un darwinismo sociale che per gli ignoranti non è mai morto. Ciascuno dei suoi successori porta con sé un pezzetto dei suoi ammorbanti insegnamenti. È vero, sarà durissima.

Nick Parisi. ha detto...

Lui se ne va e ne sono contentissimo, peró lascia in ereditá un paese pieno di macerie, dove si vive in condizioni infinitamente peggiori di venti anni fa.
Ho vissuto venti anni discutendo con quelli che pendevano dalle sue labra, con coloro che credevano alla bufala dei comunisti, brutti sporchi e cattivi mentre in realtá grazie alle cazzate del nano i loro figli perdevano io diritto a un futuro migliore. E quando giá a metá del 2011 parlavo coi miei colleghi delle notizie dei telegiornali americani che davano l' Italia a rischio recessione loro invece parlavano delle conferenze di Silvio e Tremonti che raccontavano favolette a proposito di ristoranti sempre pieni.
Ci ha narcotizzati tutti per venti anni mentre all' estero ridevano di noi.Non sará semplicemente dura superare i suoi danni.
Sará peggio.

Massimo Citi ha detto...

@Nick: ah, i ristoranti sempre pieni. C'era del metodo in quell'apparente follia. E dover discutere con chiunque per dire: «ma non è vero, giudabacco! Conosco persone che lavorano in un ristorante/hotel/birreria/quellochevuoi e mi dicono che non battono chiodo». Ma non c'era nulla da fare, i narcotizzati si opponevano e parlavano di autostrade strapiene e di bambini obesi. Abbiamo voluto credergli, fino alla fine, questo è stato il nostro problema. In questa favola, il bambino che nota che l'imperatore è nudo viene accoltellato mentre la telecamera inquadra la scollatura di una meteorina.

Marcella Andreini ha detto...

Ah già! le famose autostrade strapiene per i mediatici "esodi": di ferragosto,l'esodo di inizio estate, l'esodo di pasquetta, e ora a quale esodo ci prepariamo? E pensare che quando annunciavano tutti questi esodi, i miei vari conoscenti erano tutti qui!

Lucrezia Simmons ha detto...

Ah come ho goduto leggendo questo splendido articolo.

Peccato che abbia lasciato un paese allo sfacelo e in mano ai puttanieri.

Argonauta Xeno ha detto...

Pensa a chi come me l'ha sopportato per la maggior parte della sua vita! Purtroppo non credo che si ritirerà in un eremo o in Africa. Speravo che succedesse, se non altro per raggiunti limiti di età. Ricordo una puntata di Porta a Porta (che non sono solito guardare, quindi la statistica mi fa pensare) in cui si sosteneva che mr B. fosse "tecnicamente immortale", con tanto di medico endocrinologo a sostenere la tesi.
Dalle mie parti, poi, c'è chi lo ammira ancora sentitamente.

Massimo Citi ha detto...

@Marcella: gli esodi, le spaghettate, le discoteche piene, le "rotonde sul mare" erano altrettante parti di un immaginario provinciale anni '60. Come in un romanzo di P.K.Dick abbiamo vissuto tutti nell'immaginario di qualcun altro. Di un vecchio idiota, per essere precisi :)

Massimo Citi ha detto...

@Lady Simmons: molto contento di rileggerti, gentile consigliere. Mi fa piacere averti divertito, anche se, vista la situazione del nostro paese, non si può che definirlo "humour nero" : )

Massimo Citi ha detto...

@SX: tecnicamente immortale non significa politicamente immortale, grazie al cielo. Quanto a coloro che lo ammirano non mancano nemmeno qui. Succede quando la gente fa dell'invidia un tipo di malata ammirazione.