9.1.09

Con l'anno nuovo...

... è abbastanza normale provare a riflettere sui compiti e sulle fatiche che attendono.
Tra queste c'è un problema che per lungo tempo tale non è stato. Parlo della rivista di attualità libraria che stiamo stampando nella nuova versione da undici anni e da ventitré (detto a spanne) comprendendo anche la versione vecchia.
LN-LibriNuovi (www.librinuovi.info) si è portato via buona parte della mia vita, questo è certo. In bene o in male non me ne lamento, anzi, anche se...
Ma non precorriamo i tempi.
Che cos'è LN, innanzitutto?
Si presenta con un formato da libro (150 x 210 mm), una copertina lucida e colorata e conta dalle 130 alle 160 pagine. È un trimestrale che esce a marzo, giugno, settembre e dicembre. Trimestrale di attualità libraria è scritto sulla copertina e di questo si occupa, recensendo, commentando e riflettendo sui libri ma anche sul mondo librario e la sua dinamica. Per farsi un'idea di come funziona LN è sufficiente fare un salto sul sito della rivista: ci sono le recensioni (più o meno 400) e anche i giudizi e i commenti sul mondo librario. È una particolarità tipica di LN, questa. La riflessione - libera e assai poco conciliante - sul mondo e sulle tendenze dell'industria editoriale libraria è sempre una delle caratteristiche distintive della rivista, il suo garofano rosso all'occhiello. A fare compagnia a questa particolare ottica sul mondo del libro (perché escono tanti libri mediocri? Perché una povera donna colpita da Alzheimer ha successo con un libro tristemente furioso e irrazionale come La rabbia e l'orgoglio? Perché uno scrittore mediocre ma abile come Baricco gode di grande successo? Perché l'editoria italiana è così poco attenta alle letterature minori o di genere? E/o perché, ultimamente, l'editoria italiana è così ferocemente e instacabilmente legata al destino del noir-giallo-thriller?) ci sono le recensioni dove i collaboratori della rivista si sforzano:
1) di dare spazio e informazioni su libri e autori meno noti.
2) di affermare un punto di vista originale e personale sui libri di grande successo, senza necessariamente "stroncare" i best-seller ma cercando di capire che cosa "ha funzionato" e perché.
3) di creare dibattito e riflessione su libri e fenomeni culturali che rischiano di essere presto dimenticati o cancellati.
Inevitabilmente LN ha sempre risentito in primo luogo dell'origine e del modo di vedere le cose dei suoi due coordinatori, il sottoscritto e Silvia Treves. I collaboratori fissi della rivista che si sono via via aggiunti condividono con i coordinatori questo sguardo "un po' strabico e un po' diffidente" con il quale ragionano sul mondo. Fatalmente LN, pur avendo ricevuto commenti e giudizi generalmente lusinghieri (o, meglio, cautamente e anonimamente lusinghieri) non ha praticamente mai ricevuto recensioni o segnalazioni dal mondo librario maggiore. Ignorato da TTL e da R2Diario abbiamo al massimo ricevuto qualche segnalazione dal nostro vicino di casa, l'Indice dei Libri (che ne approfittiamo per ringraziare pubblicamente.) Abbiamo capito, comunque, che fare i criticoni in un mondo dove tutto DEVE funzionare come coro, corale o peana è una sicura via all'anonimo e alla marginalità. E questo, fatalmente, pesa. Non pochi tra i nostri ex-collaboratori hanno mollato proprio per questo. Va bene lavorare gratis, va bene affrontare discussioni e polemiche ma che il tutto avvenga lontano dalle luci del palcoscenico non è tollerabile.
Che dire?
Beh, che è vero e che hanno ragione.
Anche se...
Cambiamo discorso, ma non poi troppo.
Si avvicina il numero 50 della rivista. Un numero storico sotto ogni profilo. Sia perché quando abbiamo iniziato nessuno avrebbe mai detto di poter arrivare fino al numero 50, sia perché nessuno avrebbe potuto giurare che i collaboratori sarebbero stati (almeno in parte) ancora quelli... Stiamo meditando di farne un numero storico, certo, ma stiamo anche meditando come rinnovare la rivista. Non solo da un punto formale e grafico - che comunque male non farebbe - ma soprattutto dal punto di vista del contenuto.
Allarghiamo il campo: gli abbonamenti sono in diminuzione lenta e costante da due o tre anni. La domanda tipica che si fa un editore a questo punto è: «ma una rivista di recensioni - anche libere, irrispettose e blasfeme - ha un futuro? Il pubblico ha ancora voglia o desiderio di leggerne?».
Bella domanda.
Possono essere le nostre recensioni a non andare più troppo bene, certo. In fondo siamo praticamente TUTTI dei "dilettanti", nel senso che per nessuno di noi l'attività di recensore è preminente. Possiamo essere noi a essere insufficienti e inefficaci. Come no. Ma la sensazione, a essere sinceri, non pare questa. No i lettori di LN mostrano stanchezza, un sottile e appena afferrabile sentore di nausea, impazienza, distacco. In sostanza una evidente - e dolorosa - intolleranza verso la produzione editoriale contemporanea.
E questo ci rimanda verso il panorama generale. Verso un'editoria maggiore che con ogni evidenza lavora alla ricerca del best-seller, costruendo i propri cataloghi su due gambe - detto con inevitabile grossolanità.
Prima gamba: la gamma dei titoli nati e concepiti per invadere lo spazio disponibile delle librerie di catena o dei supermercati.
Seconda gamba: i titoli nati con l'aiuto o il sostegno economico e personale dell'autore (Vespa, Costanzo ecc. ecc.).
In mezzo tra questi due estremi i titoli "normali": i saggi, la narrativa, i pamphlet eccetera destinati gradualmente a scomparire.
Inutile dire con un panorama di questo genere quale sarà il destino di LN.
E non solo, anche delle librerie indipendenti e più in generale di chi si preoccupa della qualità di ciò che offre al pubblico dei lettori. I titoli meno frequentati , spesso proposti dall'editoria minore di proposta, si trovano a essere posti in vendita dal personale poco preparato di alcune Feltrinelli - la consueta umanità varia che passa da McDonald alla consegna di pizza a domicilio alla collaborazione a ore con le compagnie telefoniche - e rischiano fortemente di essere emarginati. Inutile dire che senza questo genere di sottobosco di sostegno la studiata e preparata collezione di grossi fiori nati per piacere a tutti o quasi (il vampiro sentimentale, l'adolescente irriverente, l'ex-trafficante redento ecc. ecc.) possono trovare facilmente un posto in commercio paradossalmente anche senza le librerie...
Ovviamente in un mercato di questo genere LN non ha più molto da dire o da esprimere...
Che fare?
Cominciamo la discussione per il numero... 51.


24 commenti:

Anonimo ha detto...

rispondendo per esempio alla mia domanda riguardo a me stesso.
Io, persona X, che:
- scrivo con una certa costanza da un paio d'anni e leggo libri fuori corrente più o meno dallo stesso periodo (le due cose sono correlate);
- frequento assiduamente il web da un paio d'anni, ovvero da quando ho l'adsl. E ho tipo 4 blog e leggo a destra e a manca un po' di tutto;
- vado per librerie più di 2-3volte a settimana. la maggior parte delle volte compro qualcosa;
- sono comunque un patito dei libri, anche prima di pensare all'idea di scriverne;

perché vengo a conoscenza di LN solo leggendo questo post?

è una domanda seria eh,
:)

Simone ha detto...

Concordo al 200% con Gelo, e comunque secondo me una rivista con recensioni serie sui libri che arrivano in libreria è adesso più che mai importantissima, visto che escono migliaia di testi e non tutti sono proprio il massimo della qualità, per così dire.

E già che ci siamo, a rischio di fare una figura poco lodevole: ad Aprile esce il mio primo libro. Nella semplice ottica di far sì che non si anche l'ultimo, è possibile proporlo come recensione?

E vedo che ormai ti sei anche rimesso al lavoro... insomma alla grande!

Simone

Enzo Paolo Baranelli ha detto...

Nell'ultimo numero mancava l'avvertenza "prendete un antiemetico prima di leggere quanto segue": dopo mesi e mesi era necessario scrivere un'apologia del libro più squallido dell'anno cioè "La solitudine dei numeri primi" di Giordano?
Poi ci si lamenta che il mercato è in calo, oppure che la qualità scarseggi... ovvio se si vendono stronzate o si elogia la spazzatura, non si può pretendere che esista un pubblico attento alla sf o alla letteratura di genere o a un mainstream meno pubblicizzato.
Ciao,
Enzo

Anonimo ha detto...

ehi simone, non puoi essere d'accordo con me perchè la mia era una domanda. ;)
o vuol dire che sei d'accordo con la mia domanda?
comunque io la intendevo come punto di partenza per ragionare su "cosa cambiare adesso" :)

Simone ha detto...

Gelo: sì, sono daccordo! ^^

Simone

Massimo Citi ha detto...

Soltanto un piccolo intervento di metodo. "La solitudine dei numeri primi" può benissimo essere una completa cavolata ma non esiste una "linea ufficiale" della rivista in proposito. Cerchiamo di conservare perlomeno l'autoironia. La recensione di Andrea Rossi, trentino collaboratore all'antologia FM da anni, è naturalmente discutibile ma mi è sempre parsa un'esperienza personale piuttosto che una sviolinata, e quindi meritevole di pubblicazione.
In ogni caso non quanto avrebbe suggerito di "prendere un antiemetico". Se non altro è la dimostrazione che LN non ha una linea d''acciaio...

S_3ves ha detto...

Il commento di Enzo pone un'interessante questione generale che riguarda anche il futuro di LN.
Su che cosa pubblicare o non pubblicare, la redazione ha sempre avuto poche idee ma chiare che ritengo vadano salvaguardate:
1) si pubblicano recensioni coerenti con la linea - che non è "d'acciaio" - della rivista (ovvero non paludate, non sviolinate e non scritte per incensare amici e parenti), MOTIVATE e scritte in buon italiano.
2) si rifiutano recensioni che sostengano punti di vista contrari ai principi base della convivenza civile, ovvero razziste, sessiste e in qualsiasi altro modo discriminatorie.
3) ai contributi che non cadono nei punti 1 e/o 2 LN garantisce LIBERTA' DI STAMPA.
Ora, il contributo di Andrea non cade certamente nel punto 2. Cade nel punto 1? Non mi pare, è ben scritto, non è una sviolinata ed esprime giudizi motivati. Il fatto che molti lettori e redattori non li condividano non è una ragione sufficiente per non pubblicarlo.
Sarebbe interessante discutere su dove - per una rivista come LN - finisca la libertà di stampa e cominci il diritto di censura redazionale; forse, però, sarebbe più opportuno spostare il nuovo dibattito sul sito di LN e in questo blog continuare la discussione sul futuro di LN proposta da Max.

Enzo Paolo Baranelli ha detto...

Sì, certo avete ragione voi. Sono io che non ho la giusta sensibilità.
Non è questione di linea: si tratta di dati oggettivi sul libro.
Ho fatto leggere il pezzo a due scrittori e ad altre due persone: la parte che inizia con "Paolo Giordano risponde arrotando la erre..." ha raggiunto il massimo gradimento...
Buon proseguimento. Non vi intralcio oltre.
Mi tiro un po' su il morale rileggendomi questo pezzo (di febbraio 2008):

http://christianfrascella.wordpress.com/2008/02/20/la-solitudine-dei-numeri-primi-di-paolo-giordano-che-se-lincontro-madonna-li-calci/

Avercene...

Fran ha detto...

Che dire, il libro che ha fatto tanto inc. Enzo io non l'ho letto, però ho scritto qualche recensione per LN (non molte, a dire il vero) e leggo LN da qualche tempo perché mi sembra interessante.
È capitato divedere due recensioni dello steso libro con due diverse interpretazioni o giudizi, e questo per me vuol dire apertura.
Non tutti i gusti sono alla menta, per fortuna... e fa bene ricordarlo.

Fran ha detto...

Il punto qui è come andare avanti con LN - e capisco che dopo il cinquantesimo numero ci si chieda se dare una svolta.

Io una risposta non ce l'ho, ma vivo in un altro paese e in CS metto piede forse una volta l'anno. Eppure quasi tutti i libri che leggo in italiano (e non sono pochissimi) me li spedisce Massimo. Quello che leggo su LN mi ispira o mi mette in guardia, mi interessa.
È vero che la versione su internet è forse più facilmente fruibile, ma io leggo più volentieri su carta...
Per esempio, avrebbe senso una versione pdf scaricabile dal sito internet di LN?
Avrebbe senso promuovere altre iniziative, come le lettere dei lettori?
Ecco, questo credo che Massimo cercasse, idee e proposte su come andare avanti.

Massimo Citi ha detto...

Grazie a chi è intervenuto, al quale cercherò di rispondere personalmente.
Per gelostellato: strano, non è vero? Ma nemmeno troppo se si tiene conto che LN esce a Torino e non a Roma o Milano, non gode di troppe simpatie, amicizie ecc. Pubblicità gratis non ce ne fa nessuno e farla costa... fin troppo per una rivista essenzialmente povera come LN.
L'unica cosa che posso suggerirti è seguirla on line sul sito www.librinuovi.info. Se invece vuoi ricevere un paio di copie della rivista in omaggio scrivimi a massimo.citi@fastwebnet.it. Cercherò di ovviare alle difficoltà di comunicazione...
Per Simone: grazie per gli auguri. Per il tuo libro non posso garantirti nulla. Hai presente quante novità ci arrivano (non richieste) con richiesta di recensione? Quando il libro è uscito, comunque, scrivici. Ne possiamo riparlare.
Per Fran, grazie per i consigli, utilissimi. Per LN in formato .pdf ne stiamo parlando da un po'. Probabile la facciamo ma per gli anni precedenti a quello in corso. Ma non è detto. I lettori... è una vita che cerchiamo a indurli a intervenire sia sulla rivista su carta che su quella on line. Gli esiti sono però scoraggianti. L'unica cosa che pare funzionare è prendere un libro di successo e distruggerlo pubblicamente. A quel punto si scatena una furiosa discussione ahimé di tipo essenzialmente calcistico (i rossoneri sono dei morti di fame... ma se i bianconeri pagano gli arbitri). E comunque non mi pare molto serio sparare a zero su un libro, anche se si tratta evidentemente di un bidone...
A questo proposito: ho cancellato due interventi che avevano il grosso difetto di sparare a zero sulla rivista - e questo non è il luogo, esiste per l'appunto il sito della rivista - ed esagerando sull'autore della recensione al libro di Giordano pubblicata in LN 48, rubricato come un ridicolo e pericoloso mondadoriano.
Non lo è, posso giurarlo.
Il motivo dell'eliminazione è semplice: non ho lanciato la discussione per perdere tempo e farne perdere ai lettori a discutere di Giordano e numeri primi.
Lo spazio giusto è il sito della rivista, ripeto :)

Enzo Paolo Baranelli ha detto...

Hai creato un post che parla di LN, ne descrive anche forme e dimensioni... Poi però se qualcuno parla male della rivista viene cancellato. E ci si giustifica anche dicendo che non è questo il luogo, poffarbacco!
Ovunque capiti guarda che la censura è sempre censura. Due persone hanno espresso pareri che ti contrariavano e li hai cancellati: è un’azione talmente ignobile che non ha bisogno di commenti.
Da parte mia posso dire solo che mi dispiace molto. Davvero.

Massimo Citi ha detto...

Ollallà.
Interventi fuori luogo, mal motivati e fatti nel posto sbagliato rischiano la "censura"? Certo. Questo blog parla di molte cose e, fatalmente, anche di LN. Potrei anche non parlarne, certo, ma una o due volte l'anno capita. E non vedo nulla di strano nel selezionare gli interventi, dal momento che si tratta di un blog personale e non del Corriere della Sera.
Per qualunque discussione che riguarda la rivista, ripeto, esiste il sito www.librinuovi.info.
Ci si iscrive, si apre una discussione e chi avrà voglia risponderà. Senza censure.
Posso comunque premettere che, in ogni caso, parlare e giudicare una rivista che ha più di vent'anni avendo letto un articolo tratto da un pdf mi pare quantomeno un po' riduttivo...

Enzo Paolo Baranelli ha detto...

Adesso si chiama selezione… certo che sei libero di censurare chi dice cose che non ti piacciono, però questo non ti rende molto onore.
Non immagini quanto ti stimassi e quanto sia stato male nel vederti comportare in maniera così vergognosa verso Christian, che sai essere un mio amico. Poi ora è facile parlare di un commento che hai cancellato, nessuno lo può vedere, però Christian ha letto l’intera rivista, citava un altro articolo, oltre a quello che ad alcune persone ha fatto tanto ridere (è la verità, non una cattiveria), e citava anche l’introduzione-presentazione di LN. Ma queste sono inezie. Tanto se sei davvero convinto di aver fatto la scelta giusta cancellando quello che ti infastidiva, non c’è più molto da dire. Scusami se ti ho rubato, ancora una volta, il tuo prezioso spazio sul blog.

Massimo Citi ha detto...

Enzo, ti ringrazio per l'affermazione di (perduta) stima. Peccato, davvero.
È vero, nell'intervento si parlava anche d'altro, ma soprattutto si parlava dello sciagurato Giordano e del suo "numeri primi". Libro e autore che mi sono venuti a nausea per la faticosissima e pedante ansia di eliminarlo, demolirlo, spianarlo, polverizzarlo, distruggerlo.
Invece, purtroppo, esiste.
Che ci piaccia o meno.
E mettere su un plotone d'esecuzione per poter fucilare (virtualmente) lui e la Mondadori mi sembra rappresenti bene lo sforzo un po' patetico e po' ridicolo di chi non ce la fa ma vorrebbe farcela.
Non ti sei accorto che LN non pubblica praticamente più stroncature, giusto per non dare ulteriore spazio a libri di grande successo?
L'intervento di Rossi sul libro di Giordano non era una recensione, puntualizzo, ma un racconto in prima persona da una presentazione, sul quale le anime semplici possono anche sbellicarsi dalle risate, ma non aveva altre pretese né altri scopi. A noi era parso un approccio diverso, ma evidentemente abbiamo sbagliato. Chi vuole il sangue non si accontenta di nulla di meno.
Io SONO ARCISTUFO di eroici combattenti contro mulini a vento virtuali. Posso preoccuparmene per conto della rivista, ma di indefessi e feroci spulciatori anche sul mio blog... questo no.
Posso capire che a Frascella non sia piaciuto LN, oltretutto un numero disperatamente messo insieme come l'ultimo - il motivo, per quanto mi riguarda, non c'è bisogno di ripeterlo - ma che mi frega di sparare sul mio blog i suoi frizzi e lazzi, oltretutto che non c'entrano la più classica delle cippe con il tema in discussione? Già, perché non mi pare che LN abbia cambiato linea ultimamente e certamente non si è mondadoriamente allineato. E se lui questo ha capito, non ha capito nulla.
Questa comunque è l'ultima risposta, scritta nel nome dei nostri (perduti?) rapporti.
Risparmiami comunque, se puoi, ulteriori repliche. Grazie

Al Custerlina ha detto...

Volevo intervenire sulla questione, se non altro per il fatto che la recensione (ottima) del mio romanzo sta proprio sopra a quella di Giordano.
Però, visto che è in atto la censura dei commenti (immagino sia stata imposta su quello di Frascella, che infatti non vedo), mi astengo per evitare di perdere tempo.
Saluti.

Massimo Citi ha detto...

Sono ben felice che la recensione (di Baranelli) al suo libro fosse ottima. Mi chiedo soltanto "ma tutta questa gente così attenta e critica verso il mio blog e LN dov'è stata finora?". Già perché una rivista come LN, povera, provinciale e - secondo i meglio informati - di recente divenuta (inutilmente) mondadoriana, ha bisogno di interventi di autori, scrittori, redattori ecc. Sarà per un'altra volta...

Anonimo ha detto...

'mazza, 'semo cattivi, eh? e la trave più grossa nell'occhio destro ce l'hai tu, e io che ci avevo la pietra in mano da tirare ma che siccome che siete censori nun la tiro più, e che siccome che qui non si dice male di tizio che tutti ne dicono bene e che è un poveretto allora non vi faccio più amici - beh, il bello della rivista rispetto al blog è che non è prevista la pubblicazione dei commenti e quindi non se ne può disquisire - potrebbe essere un'idea per continuare a farla!
e ora si aprano le danze per far cancellare anche questo commento!
annailde

Massimo Citi ha detto...

... e chi lo cancella sto' capolavoro?
Se ho ben capito non ti piace Giordano. E chi ha mai detto che a me piace? O che alla rivista piace?
Esiste un certo grado di autonomia dei redattori e dei collaboratori che possono parlare bene o male di qualcuno a parer loro. Io e l'altro coordinatore cerchiamo di non interferire troppo, in proposito. Questo per la rivista (che ha un suo sito, peraltro, non sottoposto a censure o altri interventi).
Per quanto riguarda il mio personal blog no, non è così. Non mi piace leggere commenti gratuiti e poco informati sulla rivista nel mio spazio. Come vedi, che piaccia o non piaccia Giordano, cara Annailde, c'entra proprio poco.
Stammi bene!

Fran ha detto...

Tornando in tema, hai pensato di trovare degli "alleati"? Certo che si tratta anche di concorrenza, ma al giorno d'oggi la gente si conosce e si fa conscere per link incrociati.
Oggi ho scoperto questo:
http://www.circololettori.it/
È torinese, e magari non completamentelegato a qualche carrozzone.

Massimo Citi ha detto...

Grazie per un intervento che riprende il tema originale... Sei come sempre magica, Fran.
L'alleanza non è affatto una cattiva idea, se non fosse che nell'ambiente esiste la diffusa convinzione che il proprio prodotto è geniale e che, quindi, la rivista si affermerà naturalmente, ovvero grazie alle proprio virtù. Questo, come si può intuire, non aiuta troppo le collaborazioni.
Abbiamo comunque qualche esperienza di collaborazione alle spalle (con la rivista telematica Sagarana, con Danae, Delos ecc.) ma senza esiti duraturi... I diversi programmi e le distanze non aiutano. In quanto al circolo dei lettori citato nel tuo intervento è legato alla scuola di Baricco ed è una dependance della regione Piemonte. Può capitare e ci è capitato di collaborare ma nulla di più. Viaggia sul altri livelli e con altre intenzioni...

Fran ha detto...

Non sono sicura di avere molte altre idee: la parte più importante è proprio quella di promuoversi in rete, e farebbe bene partecipare a qualche evento o gruppo (compatibile con la vostra filosofia) che vi possa promuovere soprattutto in rete.

Oggigiorno si lavora molto con facebook e anobii: forse dovreste crearvi un account "CS" o "LN".
Un po' come fanno a gravità zero (http://www.gravita-zero.org/).

Anonimo ha detto...

P.S. (ormai inutile): il mio intervento è stato un vero capolavoro di comunicazione, tant'è che voleva essere a sostegno del blogghista titolare, e a sfavore di quelli con le pietre in mano, e invece non s'è capito niente... volevo solo farlo sapere, questa volta in modo chiaro.
viva la "fran" che ha riportato la discussione sui binari giusti! alla prox volta che sbircerò questo blog (in ogni caso dopo aver frequentato un corso di comunicazione scritta)
annailde

Massimo Citi ha detto...

Oh, Annailde
Mi fai sentire così scemo... Ho letto e riletto il tuo messaggio ma la tua ironia si è rivelata tanto sottile e raffinata che non l'ho capita.
Perdonami.
D'altro canto questa sciaguratissima discussione senza gli interventi un po' ingenerosi di chi detesta un autore di gran moda quest'anno non sarebbe andata così clamorosamente fuori strada. Ci siamo persi l'occasione, temo, per discutere seriamente di cosa farne di questa rivista. Tutto per poter urlare una volta di più che si è contro.
Non è rabbia ma semplice tristezza.